Biden: «Nato risponderà alle armi chimiche», Draghi: «Ue vuole indipendenza dal gas russo»

La giornata Il mondo occidentale si stringe all’Ucraina: la Nato offre più armi, anti-carro e droni. Il premier italiano: l’Unione europea vuole l’indipendenza dal gas russo.

Il mondo occidentale si stringe all’Ucraina. Il presidente degli Usa Biden a Bruxelles per i vertici di Ue, G7 e Nato ha confermato nella giornata di giovedì 24 marzo il pieno sostegno all’Ucraina. «Siamo impegnati a identificare ulteriori apparecchiature, inclusi sistemi di difesa aerea». Il segretario generale della Nato Stoltenberg annuncia l’invio di «armi anti carro, difese anti missili e droni», annunciando che quattro battle group saranno dispiegati in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria. L’Assemblea Generale dell’Onu adotta una risoluzione che chiede «l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia e in particolare degli attacchi contro civili». Solo 5 voti contrari (Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea). Anche la Cina fra le 38 astensioni.

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Ritorna lo spettro delle armi chimiche

Kiev intanto denuncia che 400 mila cittadini ucraini sono stati «deportati» dai russi, che li trattengono in campi nel Donetsk per poi portarli in Russia, dove «a chi accetta di lavorare è vietato lasciare il proprio luogo di residenza per due anni». La marina russa continua a bombardare il porto di Odessa. Missili sul centro di Kharkiv. Secondo il governatore locale, la regione è stata colpita da 44 attacchi nelle ultime 24 ore. Mosca denuncia di aver scoperto 30 laboratori utilizzati per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Stoltenberg però replica: la Russia sta cercando un pretesto per usare armi chimiche e biologiche.

Draghi: niente no fly zone, pronti a nuove sanzioni

A Bruxelles, il premier Draghi sottolinea l’«unità straordinaria degli alleati nel condannare l’aggressione dell’Ucraina» e rilancia la disponibilità a «inasprire le sanzioni, se necessario». Netto invece sullo scudo aereo: «Non è possibile coinvolgere nè Nato nè Ue nella garanzia di una no fly zone».

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Riguardo alle spese spese militari ha confermato «l’impegno storico nei confronti della Nato». Un tema sul quale è critico Papa Francesco: «Mi sono vergognato» quando ho saputo che vari Paesi «si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a quello che sta accadendo: pazzi!».

A Mosca rumors di golpe anti Putin

Il rischio di un golpe contro il presidente Vladimir Putin da parte del servizio di sicurezza federale russo (Fsb) cresce con il perdurare della guerra in Ucraina. È quanto emerge da alcune lettere scritte da un anonimo agente dell’intelligence di Mosca all’attivista in esilio e fondatore del progetto gulagu.net, Vladimir Osechkin. Secondo la talpa, il caos e il malcontento stanno soffocando i servizi di sicurezza. Il ministro della Difesa Shigu sparito da giorni, versioni sul malumore crescente nel servizio segreto Fsb.

La Borsa di Mosca chiude in forte rialzo, dopo essere stata sospesa dal 28 febbraio, ma con contratti solo su 33 titoli della cinquantina nel listino, divieto di short selling e di vendita da parte degli stranieri, oltre ad importanti acquisti di titoli da parte del il fondo sovrano. Commento ironico degli Usa: «Quello che stiamo vedendo è un farsa».

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