Alloggi per gli studenti dell’Università di Bergamo: 507 domande per 200 posti disponibili

IL CASO. Richieste in crescita, soprattutto da iscritti extra Ue. Gotti: «Potenziati i servizi per l’accomodation». E con lo studentato alla Montelungo altri 452 posti letto,

L’anno accademico ricomincia e anche la fame di alloggi universitari da parte degli studenti torna a farsi sentire. Con numeri che da un lato confermano l’attrattività dell’Università di Bergamo - soprattutto da parte degli studenti stranieri - ma dall’altro la difficoltà di assorbire la domanda residenziale di matricole e iscritti con i soli posti letto a disposizione di UniBg. Il bando per accedere a una delle soluzioni abitative offerte dall’Ateneo si è chiuso a settembre e i numeri parlano chiaro: su 200 posti disponibili, le domande sono state 507.

Studenti extra Ue più del 60%

L’analisi dei dati mostra un incremento rispetto agli ultimi anni. «Abbiamo avuto un aumento di circa 20 richieste –  spiega Elena Gotti, dirigente dell’area Didattica e Servizi agli studenti –. Nell’anno 2023-24 le richieste furono 487, mentre lo scorso anno 2024-25 c’è stato un calo di una sola richiesta. Quest’anno le domande sono state 507». Pesa la quota degli studenti extra Ue, che supera il 60%: «In totale le richieste degli studenti con cittadinanza extra europea sono state 317, di cui 157 matricole», precisa Gotti. Sono stati invece «solo» 70 i nuovi immatricolati provenienti dall’Unione Europea a presentare istanza, a cui si sommano gli studenti comunitari iscritti agli anni successivi al primo (circa un centinaio). Un quadro d’insieme che per l’Università è positivo: «Essere un’Università capace di attrarre all’estero ma anche fuori dalla provincia e dalla regione rispecchia le linee strategiche dell’Ateneo. I dati mostrano che Bergamo è un’Università osservata e scelta, anche per la qualità della propria didattica e dei propri servizi. È motivo di soddisfazione», commenta la dirigente.

«Molti hanno alternative»

E tuttavia è inevitabile una considerazione: «C’è una richiesta sovrabbondante – afferma –, ma è anche vero che non tutti i candidati si affidano solo al bando, molti hanno delle alternative». Per molti però, anche fra chi si rivolge al mercato della locazione, l’alloggio universitario resta la priorità: «Alcuni studenti fanno domanda pur avendo un’alternativa di alloggio perché prediligono un luogo di comunità come le residenze».

Il patrimonio immobiliare

Le stanze che l’Università può assegnare, come detto, sono 200. In città sono 151, divise in tre punti: le 92 in via Garibaldi, singole con bagno e spazi in comune; le 46 al Seminario vescovile in Città Alta, anch’esse singole ma con bagno privato; e le 17 in via Caboto, suddivise in due appartamenti: uno con 4 unità letto in due camere doppie e l’altro con 13 letti ripartiti fra camere singole e doppie. Gli ultimi 49 posti si trovano a Dalmine, in via Verdi, dove sono presenti 23 camere doppie e 3 singole. Questi ultimi posti - per i quali nello specifico sono arrivate nel bando 113 richieste - sono rivolti soprattutto agli studenti del polo di Ingegneria, ma possono essere assegnati anche a studenti di altri dipartimenti (grazie anche a una convenzione sui trasporti per raggiungere il dormitorio). La città è ovviamente la più ambita, con 394 domande per 151 posti: oltre il doppio della capacità.

«Arriveremo a 260 richieste assorbite»

Il tasso di soddisfacimento delle richieste è in realtà destinato ad aumentare durante l’anno, anche se di poco. «Sono in corso le accettazioni degli studenti beneficiari e, in caso di rifiuto, questo permette lo scorrimento delle graduatorie. Inoltre – precisa Gotti – ci sono studenti che trascorreranno una parte dell’anno in mobilità Erasmus o che si laureeranno durante l’anno i cui alloggi verranno quindi messi a disposizione di altri studenti. Alla fine dell’anno accademico il numero di beneficiari reali sarà più alto dei 200 posti. Arriveremo a circa 260 richieste assorbite».

«Di fatto con l’Accomodation Service riusciamo ad esaurire tutte le richieste. Ognuno può trovare la proposta adeguata sia alle proprie esigenze economiche sia a quelle “fisiche” legate alla frequenza dei corsi»

Un tasso che si attesta a circa il 50% del totale, e che da diversi anni l’Ateneo cerca di esaurire tramite l’«Accomodation service» e in particolare con la collaborazione con la società «Cerco Alloggio» che supporta gratuitamente studenti e docenti nella ricerca di una soluzione abitativa tra Bergamo e l’hinterland grazie a un portale per l’incontro domanda-offerta. «La piattaforma offre più di 1.100 soluzioni. Di fatto con l’Accomodation Service riusciamo ad esaurire tutte le richieste – precisa la dirigente -. Ognuno può trovare la proposta adeguata sia alle proprie esigenze economiche sia a quelle “fisiche” legate alla frequenza dei corsi». L’Università lavora insomma con ogni risorsa, in attesa di vedere compiersi il progetto di riqualificazione delle ex caserme Montelungo e Colleoni, che porterà altri 452 posti letto con la creazione di uno studentato. «L’offerta di una buona qualità alloggiativa è tra i servizi più importanti che un Ateneo può dare ai propri studenti, garantendo loro maggiore collegialità e sicurezza – conclude Gotti –. È un fattore fondamentale, insieme alla qualità della didattica, per ampliare l’attrattività fuori dal territorio urbano e provinciale».

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