Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 18 Dicembre 2025
Medici di base, 406 posti e solo 5 candidati: «Si fa poco per attrarre nuove leve»
SANITÀ. Il bando è un flop: reclutato un dottore per l’Asst Papa Giovanni e due ciascuno per Bergamo Est e Ovest. Marinoni: «Equiparare il corso alle specializzazioni universitarie». Agazzi: «Con queste regole, pochi margini».
Di posti disponibili ce n’erano molti, in abbondanza, persino più di quanti ne manchino realmente. L’esito dell’ultimo bando per gli ambiti carenti di assistenza primaria – in sostanza, la «chiamata» per reclutare nuovi medici di base sul territorio – è stato invece decisamente esiguo, come da previsioni: in Bergamasca sono solo cinque i camici bianchi che hanno dato la propria disponibilità a entrare in servizio. Realisticamente tra gli addetti ai lavori non ci si aspettava un responso molto più favorevole. Anche se, paragonato al passato, il trend è comunque quello di un ulteriore ribasso dei numeri, che certo non consegna nuova fiducia a un settore così delicato.
In provincia oltre 400 posti disponibili
L’avviso della Regione era stato pubblicato a fine ottobre, con la chiusura delle domande entro il 17 novembre, e indicava per l’intera provincia di Bergamo un totale di 406 posti disponibili. Non è in realtà questa la cifra effettiva dei medici di base che mancano: per via di alcune nuove disposizioni legate all’accordo collettivo nazionale, dal 2025 il bando ha criteri di calcolo diversi dal passato. Più nel dettaglio, quelle 406 posizioni sono state definite sia dividendo la popolazione residente secondo un «rapporto ottimale» di 1.200 assistiti per ogni medico di base (coefficiente ormai anacronistico, visto che molti professionisti hanno in carico circa 2.000 pazienti), sia conteggiando anche dei posti per la continuità assistenziale (l’ex guardia medica). Ecco perché il risultato è apparso «gonfiato».
In primavera coperti 20 posti, ora solo 5
Il bando precedente era stato svolto in primavera: allora, a fronte di 427 posti teorici, ne erano stati coperti 20. Stavolta ci si è fermati ad appena cinque: nel territorio dell’Asst Papa Giovanni (dove le posizioni disponibili erano 57) è stato reclutato un medico per l’ambito della città e della cintura urbana; nell’area dell’Asst Bergamo Est (157 posti disponibili) hanno dato disponibilità in due (un medico ha già comunicato l’accettazione dell’ambito di Gazzaniga, Cene, Colzate, Vertova, Fiorano al Serio, per il secondo manca ancora la formalizzazione sull’ambito); per i comuni dell’Asst Bergamo Ovest (192 posti) sono state due le accettazioni (una per l’ambito di Azzano San Paolo, Comun Nuovo, Stezzano, Urgnano e Zanica, l’altra per l’ambito di Ambivere, Brembate Sopra, Mapello), più una pediatra. Lo scorso 2 dicembre le tre Asst orobiche hanno convocato questi medici per la formale «accettazione» degli incarichi: da allora i professionisti hanno tre mesi di tempo (più due di eventuale proroga) per avviare concretamente l’attività in uno dei comuni afferenti all’ambito scelto.
«Problemi noti»
Marinoni: «I miglioramenti arriveranno dal 2029, quando cominceranno a uscire dalle università più laureati in Medicina».
«La situazione è ormai stazionaria», sospira Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, e l’epilogo di quest’ultimo concorso «è in linea con le attese». Insomma, ancora non si esce dall’impasse: «Le tempistiche per avere più medici sono quelle note, i miglioramenti arriveranno dal 2029, quando cominceranno a uscire dalle università più laureati in Medicina, anche se in Lombardia e in Bergamasca si dovrà colmare una situazione più grave che nel resto del Paese». E per rilanciare la professione, rileva Marinoni con una punta d’amarezza, «molte cose si dicono ma poche se ne fanno: sull’attrattività della professione il primo passo necessario è equiparare il corso di formazione per i medici di base alla specializzazione universitaria che forma i medici ospedalieri, riconoscendo il titolo accademico e aumentando gli importi delle borse di studio; sul bando per il reclutamento, sarebbe necessario avere dei criteri più mirati, così da governare la domanda verso le zone dove c’è maggior carenza».
Il sindacato: «Difficoltà generale a trovare i medici»
«Con queste modalità, i pochi che hanno la vocazione faranno domanda per aprire l’ambulatorio nei luoghi più appetibili».
Marco Agazzi, presidente dello Snami Bergamo, sindacato dei medici di base, usa una metafora: «Siamo alla copia-carbone: gli esiti del bando sono quelli che ipotizzavamo, le problematiche rimangono sempre le stesse. C’è una difficoltà generale a trovare i medici, soprattutto là dove si ha un maggior bisogno. Con queste modalità, i pochi che hanno la vocazione faranno domanda per aprire l’ambulatorio nei luoghi più appetibili, come i centri urbani più grandi e meglio serviti. Ma d’altronde le regole sono queste, non ci sono margini d’azione per fare meglio».
I precedenti
Nel 2025 sono stati due i bandi di reclutamento. Il «principale» era quello primaverile, e non a caso ha avuto risposte decisamente più alte. In concreto, allora si potevano candidare ad esempio i nuovi iscritti del corso di formazione in Medicina generale (che abilita a medico di base «titolare») iniziato pochi mesi prima: il grosso di loro si era fatto avanti all’epoca, dunque le disponibilità per quest’altra tornata erano già più esigue in partenza.
Ad agosto 2024 furono coperti 31 posti su 62, a settembre 2023 si contarono 29 accettazioni su 53 posti disponibili, a novembre 2022 si colmarono 46 ambiti carenti su 94
In passato, però, era spesso andata meglio. Qualche esempio: ad agosto 2024 (in altri periodi si ebbero anche tre bandi annui) furono coperti 31 posti su 62, a settembre 2023 si contarono 29 accettazioni su 53 posti disponibili, a novembre 2022 (in un bando solo per «corsisti») si colmarono 46 ambiti carenti su 94. Situazioni decisamente più floride di questo «giro». L’appuntamento è per il prossimo «appello», verosimilmente nella primavera del 2026.
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