Morti sulle strade, un dramma infinito: già 24 nel 2021. «Non più solo giovani»

Trend in triste crescita dopo l’anno del Covid: in due anni l’età media è salita da 44 a 47 anni. Da gennaio 4 le vittime under 30. Ivanni Carminati (Associazione familiari): «Ora preoccupano i monopattini».

È un dramma infinito. Leonardo, Francesco, Ferdinando, Mauro, Isac, Raffaele, Daniele, Domenico, Remo, Alex, Leonardo, Michele, Az Eddire, Mauro, Ferruccio, Giuseppe, Achille, Mauro, Flavio, Natalia, Virgilio, Giorgio, Giuseppe, Vincenzo. V entiquattro nomi per ventiquattro bergamaschi che – stando a quanto riportato dalle cronache – hanno perso la vita dall’inizio di quest’anno in incidenti sulle strade. Ventiquattro storie che si sono interrotte all’improvviso sull’asfalto, gettando in un vortice di dolore altrettante famiglie: padri, madri, figli, figlie, sorelle, fratelli, scomparsi per sempre, da un momento all’altro.

I dati sugli incidenti stradali con vittime bergamasche hanno purtroppo ripreso a salire, dopo che l’anno scorso, complice la pandemia, il numero di vittime si era assestato, a fine 2020, a 28. Poco più della metà dell’anno prima del Covid-19: nel 2019 i morti bergamaschi sulle strade erano stati 50. «Purtroppo quest’anno gli incidenti sono aumentati rispetto all’anno scorso e, di conseguenza, anche il numero delle vittime della strada è aumentato, benché ancora inferiore rispetto al 2020, l’anno del Covid, ma va considerato che siamo a metà ottobre e non a fine dicembre, anche se la speranza è che ci si fermi alle attuali 24 – sottolinea Ivanni Carminati, presidente della sede provinciale di Bergamo dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus –: nei mesi di marzo, aprile e settembre di quest’anno tra l’altro non ci sono state vittime e questo ha influito positivamente sulle statistiche, anche se poi, purtroppo, i dati hanno ripreso a risalire in maniera preoccupante» . A partire dal numero di feriti in incidenti che, confrontando i primi otto mesi dell’anno (sono gli ultimi dati a disposizione diffusi da Areu Lombardia), sono passati dai 3.085 del 2020 ai 3.919 del 2021, con una crescita percentuale del 27%.

Tra l’altro, rispetto ad anni fa, quando molti dei morti bergamaschi sulle strade erano giovanissimi, in questo 2021 il dato dell’età sembra essere in controtendenza: «Quest’anno – aggiunge Carminati – si sono registrate soltanto quattro vittime con meno di trent’anni. Tutti gli altri erano persone adulte, che dovrebbero essere più esperte nella guida e più attente sulle strade. Cosa significa questo? Purtroppo che gli incidenti possono sempre capitare e a tutti. È sufficiente una distrazione, oppure un errore nostro o altrui: l’attenzione deve essere sempre massima quando si è sulla strada, indipendentemente dall’età».

Tra le vittime al di sotto dei trent’anni (le statistiche comprendono anche i bergamaschi morti in incidenti avvenuti fuori provincia: quest’anno sono stati 7) c’è anche Leonardo Gerenzani, il ventiquattrenne morto all’alba di domenica a Osio Sotto, schiantandosi con la sua auto contro un palo e i cui funerali sono stati celebrati lunedì 18 ottobre a Bottanuco, dove viveva . Soltanto una settimana prima, a Gorlago, aveva perso la vita Francesco Epis, 31 anni, di Alzano Lombardo . A settembre non si erano registrati morti, mentre ad agosto erano stati addirittura quattro, tra cui il diciassettenne Isac Trivella, di Bergamo, morto in moto contro un’auto.

Tre le vittime a luglio, tra cui il venticinquenne Daniele Gandossi, di Ranica , morto in moto. Quattro le vittime a giugno, due a maggio, nessuna a marzo e aprile, quattro a febbraio e cinque a gennaio, tra cui il ventiseienne Vincenzo Caldura , morto a Capodanno in auto a Bergamo. La vittima più anziana è stata Achille Bonarini , 89 anni, di Gazzaniga, morto investito a piedi a Vertova il 27 febbraio scorso. E aumenta, come accennato, l’età media delle vittime: nel 2019 era di 44 anni, l’anno scorso di 46 e quest’anno di 47. Quanto ai mezzi, quest’anno i mortali in auto sono stati 11, in moto 8, a piedi 3, in bici uno e con il camion uno.

E ora c’è un nuovo fronte che preoccupa chi si occupa di sicurezza stradale, quello dei monopattini elettrici: mezzi entrati prepotentemente sulle nostre strade e già coinvolti in diversi incidenti, per fortuna finora senza conseguenze mortali. «Purtroppo questi mezzi preoccupano – aggiunge Ivanni Carminati – perché dovrebbero andare al massimo a venti chilometri orari, mentre spesso viaggiano più veloci, con rischi che potrebbero rivelarsi fatali. Per fortuna ora un decreto legge prevede perlomeno l’obbligo del casco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA