
Cronaca / Val Calepio e Sebino
Mercoledì 04 Giugno 2025
Bancomat esploso a Sarnico: in manette la banda del botto
L’INDAGINE. Fermati tre veneti di etnia sinti, alla cattura sfugge un 24enne di Cenate Sopra. Traditi dalla loro auto su cui c’era il Gps dei carabinieri.
Sarnico
Hanno agito a volto coperto e con guanti per non lasciare impronte. Ma li ha traditi l’auto, sulla quale i carabinieri, che stavano indagando su una serie di assalti ai bancomat e di furti in abitazione, avevano piazzato un rilevatore satellitare Gps. E la Golf Gti è risultata posizionata all’incrocio tra via Roma e via Garibaldi tra le 4,20 e le 4,27 della notte tra sabato 24 e domenica 25 maggio scorsi, proprio mentre a pochi metri di distanza saltava per aria la cassa automatica della Banca Popolare di Sondrio, all’inizio del lungolago di Sarnico , il 18esimo colpo ai bancomat della Bergamasca dall’inizio dell’anno.
Tre veneti sottoposti a fermo
I militari del Nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dal pm Emanuele Marchisio, sono risaliti ai presunti autori nel giro di pochi giorni. Tre veneti di etnia sinti sono stati sottoposti a fermo: un uomo di 35 anni, di Creazzo (Vicenza); un complice di 37 anni, di Galliera Veneta (Padova); e il fratello, 48 anni, di Rosà (Vicenza), che nel 2005 prese parte all’assalto a una gioielleria di Abano Terme, nel Padovano, culminato con un conflitto a fuoco in cui rimasero uccisi il gioielliere Gianfranco Piras e uno dei banditi, Emanuele Crovi. I tre provvedimenti sono stati convalidati dal gip: per due dei fermati è stato disposto il carcere, il terzo è stato scarcerato e sottoposto all’obbligo di firma. Un quarto uomo è riuscito a sfuggire all’esecuzione del fermo: si tratta di un 24enne di Cenate Sopra, ufficialmente commerciante di auto usate con società in un paese dell’hinterland di Bergamo, a cui risulta in uso la vettura «monitorata».
Il Gps sull’auto e il 24enne in fuga
La Golf Gti era sotto controllo dal 28 aprile tramite un satellitare che i carabinieri avevano piazzato di nascosto sotto la vettura. Alle 23 di sabato 24 maggio il veicolo parte da Ariano Polesine (Rovigo), dove era in sosta da circa un mese in un’abitazione che risulta uno dei domicili del 24enne. La Golf alle 00,40 viene individuata a Santandrà (Treviso), dove si ferma fino alle 00,52. Da qui, effettuando diverse soste, raggiunge il Bresciano e, dal ponte di Paratico, intorno alle 4,15 fa il suo ingresso a Sarnico. Alle 4,20 è nei pressi della filiale della Popolare di Sondrio. I banditi usano il metodo delle «marmotta» per fare saltare lo sportello bancomat: polvere pirica con innesco elettrico. Ma prima cercano di prelevare invano con una carta prepagata emessa dalla banca britannica Eml Money Dac. Una mossa probabilmente utile per mettere a segno il colpo. L’esplosione è potente, distrugge la cassa automatica, sventra l’ufficio retrostante, danneggia l’ascensore, l’atrio d’ingresso e gli spazi al piano superiore. Il boato viene avvertito anche a Paratico, sull’altra sponda del lago. I malviventi fuggono con 23.280 euro, lasciando tra i detriti della deflagrazione due banconote da 10 euro e la carta di credito della banca britannica.
L’auto in un box a Costa di Mezzate
Sono le 4,27, quando inizia la fuga. Il Gps segnala che la Golf raggiunge Villongo, poi Foresto Sparso e da qui, attraverso il passo di San Giovanni delle Formiche, scende a Zandobbio, in Val Cavallina. Alle 4,40 è nel cortile di un’abitazione di Trescore, dove rimane in sosta sino alle 10,58. A quell’ora riparte e raggiunge un box a Costa di Mezzate: è qui che i carabinieri la ritrovano. Ora gli inquirenti, oltre a dar la caccia al 24enne riuscito a fuggire, stanno indagando per capire se la banda centri con qualcun’altra delle esplosioni che da inizio 2025 hanno rimbombato nelle notti della Bergamasca.
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