La Valle Imagna (e non solo) si mobilita per i ragazzi ospiti all’albergo «Posta»

Rota d’Imagna Un folto gruppo di volontari si alterna per risolvere problemi burocratici e sanitari ai quasi cento bambini provenienti dall’orfanotrofio di Berdyansk, in Ucraina. Brioschi: «Unico caso in italia con numeri così alti».

Ha solo 6 anni e con un pennarello scrive in cirillico su un grande foglio: «Se avessi una bacchetta magica, farei terminare la guerra». Marcello Bresciani, giovane studente di lingue dell’Università di Bergamo, traduce per gli italiani presenti (volontari e amministratori). E scatta l’applauso. Un piccolo spaccato di vita quotidiana all’hotel Posta di Rota d’Imagna, in centro al paese, dove da una decina di giorni sono ospitati un centinaio di ragazze e ragazzi ucraini arrivati dall’orfanotrofio di Berdyansk, sul mare d’Azov, Ucraina.

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Con loro Zaccheo Moscheni, già presidente del distretto di Bergamo dell’assemblea dei sindaci, delegato dal primo cittadino di Rota Giovanni Locatelli a stare vicino a questi ragazzi con un folto gruppo di volontari che si occupano delle varie problematiche. Che evidentemente non mancano, visto che si è trattato di organizzare in fretta e furia l’ospitalità a oltre cento minori e ai loro accompagnatori, in un paese, Rota, che ha poco più di 800 abitanti. Tra i volontari ci sono anche Jennifer, Mitchell e Anna, provenienti dagli Stati Uniti. Fanno parte di una organizzazione internazionale impegnata da anni negli orfanotrofi ucraini e i loro responsabili le hanno destinate per una quindicina di giorni a Rota d’Imagna a seguire i ragazzi ucraini.

I traduttori

Lo studente di Lingue, Marcello, di Gazzaniga, oltre a fare da interprete insegna la lingua italiana ai ragazzi ucraini, entusiasta di questa esperienza. E poi c’è Ulyana, una ragazza di 26 anni originaria della zona di Chernobyl, che dopo aver soggiornato per un mese a Rota una ventina di anni fa è rimasta ospite in una famiglia e in questi giorni fornisce un aiuto prezioso soprattutto come traduttrice.

Nella sala della comunità saranno proiettati film per ragazzi in lingua ucraina

La parrocchia

C’è anche il parroco (arrivato da poco) don Diego Galbusera, a collaborare a questa importante iniziativa di solidarietà, mettendo a disposizione le strutture parrocchiali come la sala della comunità dove saranno proiettati film per ragazzi in lingua ucraina: «Venerdì mattina sono state donate 15 colombe e un uovo di pasqua alto quasi un metro e nel pomeriggio i ragazzi hanno fatto una gustosa e apprezzata dolce merenda a base di colombe e di cioccolato dopo aver rotto l’uovo pasquale».

Le attività

«Durante la giornata cerchiamo di impegnarli con lezioni di italiano, qualche ora di laboratorio: cucito, falegnameria, cucina, ginnastica dolce, giocano a calcio nel campetto – prosegue Moscheni – insomma cerchiamo di rendere il loro soggiorno il più sereno possibile. Abbiamo in programma partite di calcio a Berbenno e paesi vicini, stiamo programmando gite, tra queste al Parco faunistico delle Cornelle di Valbrembo con il contributo del Rotary di Bergamo. In questa ospitalità ogni giorno ci sono dei problemi da risolvere, anche burocratici: i permessi, le foto segnaletiche, le schede sanitarie, i controlli Covid le visite richieste dall’ospedale Papa Giovanni XXIII, un compito non facile perché bisogna portarli sino a Bergamo accompagnati da una persona che sa tradurre la loro lingua. Sarebbe più funzionale portarli a distretto socio sanitario di Sant’Omobono. A giorni i ragazzi dovrebbero riprendere le lezioni a distanza, collegandosi con una scuola del loro Paese».

Solidarietà dalla provincia

In questi giorni non manca la concreta solidarietà dei valdimagnini, ma anche di Bergamo e provincia. Arriva di tutto per i bambini e i ragazzi ospiti: vestititi, scarpe, prodotti per l’igiene e materiale per la scuola.

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