Tragico incidente di via Stezzano, ci sono i primi indagati

L’INCIDENTE. L’autopsia prevista lunedì. Il ricordo di una collega: «Era sempre prudente alla guida della sua moto».

Il fascicolo per omicidio colposo per la morte di Ferruccio Paolo Carminati, aperto dal pm Paolo Mandurino, non è più a carico di ignoti: ci sono infatti i primi indagati, anche se viene mantenuto il massimo riserbo sull’indagine. Da quanto trapelato, una o più persone sono state iscritte nel registro degli indagati: la difesa potrà così nominare un consulente di parte per l’autopsia, in programma lunedì.

L’operaio di 53 anni, di Osio Sotto, è morto mercoledì, travolto da un albero, mentre verso le 17 percorreva in moto via per Stezzano. Per chiarire l’accaduto, la Procura ha inoltre disposto due consulenze tecniche: una affidata a un agronomo e la seconda cinematica, per cercare di ricostruire cosa sia successo. Intanto, anche la relazione dello studio «Gpt» di Bergamo (dell’ottobre dello scorso anno) che indicava al «Centro di ricerca di cerealicoltura», proprietario delle piante, che alcune piante fossero da tagliare, sarebbe al vaglio della Procura.

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Tra le piante da abbattere ci sarebbe anche quella che ha poi causato la morte del cinquantatreenne. Il Centro di ricerca di cerealicoltura aveva presentato la richiesta al Comune, a fine gennaio, per l’abbattimento di alcuni alberi. A inizio febbraio era arrivata l’autorizzazione di Palazzo Frizzoni. Ma l’intervento non sarebbe stato fatto. Ieri non è stato possibile avere una replica dal Centro. Nel frattempo, nonostante l’invito ai testimoni rivolto dalla polizia locale, fino a ieri sera nessuno aveva ancora contattato il Comando di via Coghetti: in attesa dell’arrivo dei soccorsi tre persone avevano prestato le prime cure al motociclista.

La prima ricostruzione dell’incidente

Secondo la prima ricostruzione dell’incidente costato la vita a Carminati, una parte del pioppo cresciuto in via per Stezzano è caduta in strada e ha colpito prima il cofano di un’auto che viaggiava in direzione Bergamo e poi l’impatto con il motociclista di Osio Sotto, anche lui diretto verso Bergamo in sella alla sua moto Yamaha. L’uomo, a cui si è rotto il casco nell’urto, ha perso il controllo del mezzo uscendo di strada e finendo contro un altro albero. Sul posto era arrivato anche il pm Paolo Mandurino, che ha potuto vedere di persona la zona.

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All’alba di giovedì era iniziato il taglio di alcuni pioppi cipressini. Sette quelli abbattuti (su 25) e altri otto sono stati ridotti in altezza. Come detto, Palafrizzoni aveva autorizzato l’abbattimento di alcuni alberi a inizio febbraio, ma «toccava al privato programmare i tempi e i modi dell’abbattimento», avevano spiegato. Intanto è grande il dolore per la morte di Carminati. «Mi ha salutato e mi ha detto: “Ci vediamo domani”. Quando ho visto cosa gli era accaduto speravo non fosse vero», ricorda la collega Orietta Ferrari. Il cinquantatreenne lavorava da più di 30 anni come addetto alla logistica alla «Linko Baxo Spa» di Levate, azienda specializzata nella produzione di calcestruzzi. Da lì era partito poco prima dell’incidente: «Si spostava sempre con la moto, che guidava con attenzione e prudenza. Ci mancherà tanto e a me, in particolare, mancheranno la sua leggerezza e disponibilità a fermarsi sempre per due chiacchiere veloci».

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