
L'Editoriale
Sabato 04 Febbraio 2023
Le colpe ucraine cattivo dibattito
Mondo. Il quadro si compone. Peraltro era già visibile da mesi per chi avesse studiato il punto di vista del Cremlino. Giovedì scorso Vladimir Putin ha celebrato gli 80 anni dalla vittoria dell’esercito sovietico a Stalingrado, che segnò l’inizio del declino della follia di Hitler.

Il presidente russo ha attualizzato la storica affermazione con queste parole: «Siamo nuovamente minacciati dai seguaci di Hitler, i banderiti», riferendosi ai presunti eredi dell’ultranazionalista ucraino e collaboratore dei nazisti Stepan Bandera. L’«operazione militare speciale» avviata quasi un anno fa invadendo uno Stato confinante, sovrano e indipendente, è stata venduta all’opinione pubblica russa come «denazificazione». Una bugia ingiuriosa di un popolo, che ha attecchito però anche in Italia. La storia come arma di propaganda. Bandera durante la Seconda guerra mondiale appoggiò i tedeschi, una collaborazione strumentale per ottenere l’indipendenza dell’Ucraina dall’Unione Sovietica, e fu poi incarcerato dagli stessi nazisti.
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