Il sondaggio sui social de «L’Eco»: metà dei lettori è stato vittima di bullismo

IL SONDAGGIO. Tantissimi i lettori de «L’Eco di Bergamo» che hanno partecipato al sondaggio sui nostri social sul bullismo: metà ha dichiarato di esserne stato vittima tra gli 11 e i 13 anni. Il 61% non l’ha mai detto ad adulti di riferimento.

Il 15% dei giovani nel 2022 in Italia ha subito atti di bullismo, con un picco di quasi il 20% per i bambini di 11 anni, che risultano essere i più esposti. Il dato, messo in luce l’anno scorso in occasione della «Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo» del 7 febbraio, proviene dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children), a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, delle università di Torino, Padova e Siena e con il supporto dei ministeri della Salute e dell’Istruzione. Confrontata con la rilevazione precedente del 2018, la frequenza degli atti di bullismo sembra essere stabile, mentre risulta in g rande crescita il cyberbullismo.

Che cosa sono il bullismo e il cyberbullismo

Secondo il Ministero della Salute, sono manifestazioni violente e intenzionali, di tipo verbale, fisico, sociale, ripetute nel tempo da parte di un singolo o da più persone, anche online nel caso del cyberbullismo. Si tratta di fenomeni che esprimono scarsa tolleranza e non accettazione verso chi è ritenuto diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psicofisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari. Definizioni confermate anche da Sabina Albonetti, psicologa e psicoterapeuta bergamasca che da anni si occupa di adolescenti, la quale è stata ospite de «L’Eco di Bergamo Incontra» per approfondire il tema dell’iperconnettività e delle insidie che si nascondono nell’uso inappropriato del web e dei social.

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I dati sul bullismo del 2022

Secondo i dati della Sorveglianza Hbsc Italia 2022, gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11 – 13 anni) e nelle ragazze. Suscita preoccupazione il picco registrato dal cyberbullismo durante e dopo la pandemia di Covid: il fenomeno è infatti in crescita, sia nei maschi sia nelle femmine, nelle fasce di età di 11 e 13 anni.

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Il fenomeno del bullismo in Bergamasca

Il nostro giornale ha condotto verso la metà di gennaio un sondaggio sulla pagina Instagram @ecodibergamo. I dati ovviamente non sono rappresentativi della popolazione dell’intera provincia, ma possono essere utili per avere un’idea delle esperienze diffuse – soprattutto negli anni passati – tra i ragazzi. La metà degli utenti che hanno risposto al nostro sondaggio afferma di aver subito da bambino o ragazzo atti di bullismo, mentre il 13% ha vissuto situazioni spiacevoli ma non è sicuro che la propria esperienza possa effettivamente rientrare nella definizione di bullismo. I casi si concentrano quasi tutti nell’ambiente scolastico, che tocca un picco del 79%; non rimangono però esclusi altri spazi spesso frequentati dai giovani, come gruppi sportivi o oratori. La metà dei casi si è verificata tra i 10 e i 13 anni, dunque nel periodo delle scuole medie, con poi un 21% di casi alle elementari e il 25% alle scuole superiori. Per la maggior parte dei ragazzi coinvolti le violenze sono state subite senza mai raccontare l’accaduto ad alcun adulto (il 61% dei ragazzi non ne ha parlato con nessuno), mentre circa un quarto si è aperto con i genitori e solo un decimo con un insegnante.

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Visto la pervasività del fenomeno, negli ultimi anni si sta molto lavorando sulle attività di prevenzione, cercando di coinvolgere gli studenti nelle scuole già dalla giovane età: purtroppo le iniziative più consistenti sono piuttosto recenti, come emerge dal nostro sondaggio, in cui quasi il 60% degli utenti ha affermato di non aver mai partecipato a nessun progetto sul tema, né a scuola né fuori. Oggi la consapevolezza di tutti – forze dell’ordine, professionisti, insegnanti – è molto più diffusa e i progetti sono in crescita, come raccontato dal questore Stanislao Schimera: «È importante il dialogo diretto con gli alunni, i genitori e gli insegnanti. A Bergamo e provincia puntiamo molto sulla prevenzione più che sulla repressione».

Le testimonianze raccolte

Tra le testimonianze raccolte da L’Eco, troviamo storie molto diverse tra loro, ma tutte accomunate dalla grande sofferenza provata delle vittime. Liza – tutti i nomi sono di fantasia – e il fratellino, di origini boliviane, sono stati aggrediti verbalmente per il diverso colore della pelle, mentre Giorgio è stato preso in giro ripetutamente per il peso e l’acne durante gli anni delle superiori. Proprio come rilevato dai dati, proprio i più piccoli sono spesso i più esposti a queste violenze, come dimostra la storia di Lorenzo, che alle elementari per diversi mesi ha subito le prepotenze psicologiche e fisiche dei compagni più grandi. Giorgio, nella lettera che ha inviato al giornale, ha voluto inserire però anche un messaggio di speranza e un invito a tutti i giovani: «Date un colore alla vostra vita, appassionatevi a qualcosa, alla cultura, all’arte e alla musica. Non c’è cosa migliore: il futuro siamo noi giovani. Diciamo basta a tutte le violenze e cambiamo marcia».

L’approfondimento in edicola su L’Eco

Ogni mercoledì, dal 17 gennaio al 7 febbraio, su L’Eco di Bergamo in edicola e in formato digitale i nostri lettori trovano una nuova puntata dell’inchiesta sul bullismo in Bergamasca, con articoli di approfondimento e interviste. La puntata del 31 gennaio si focalizzerà proprio sui dati e gli interventi nelle scuole. Sul nostro sito ecodibergamo.it sono disponibili anche podcast sul tema con ospiti alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, psicologici, associazioni e altri esperti. Sui nostri social tutti gli utenti possano invece trovare caroselli, video e storie con dati, informazioni utili, testimonianze e altri contenuti multimediali sul bullismo.

Ascolta "Il bullismo in Bergamasca" su Spreaker.

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