Ospedale «Papa Giovanni»: Pronto soccorso libero da malati Covid
Coronavirus Da venerdì 25 febbraio l’area del Pronto soccorso dedicata ai malati Covid è finalmente vuota.
Coronavirus Da venerdì 25 febbraio l’area del Pronto soccorso dedicata ai malati Covid è finalmente vuota.
Asst Papa Giovanni Nuovi servizi nei padiglioni, venerdì 25 febbraio l’inaugurazione. Cesa: «Piani di cura su misura». E c’è anche la radiologia a domicilio.
Mentre continua la riduzione dei casi di Covid in Italia e si registra una netta flessione dei ricoveri, l’Agenzia italiana del farmaco il prossimo 25 febbraio dovrebbe avviare l’esame per autorizzare la quarta dose del vaccino anti Covid ai soggetti fragili.
Nel nostro territorio 413,7 casi ogni 100mila abitanti: penultimi a livello nazionale. Il «Papa Giovanni» punta ad aumentare l’attività. Pezzoli: persi 60 interventi a settimana
Stiamo vivendo un paradosso in questo tempo di pandemia, mentre tutta la comunità civile sta lottando per tutelare la salute delle persone, in Parlamento si riprenderà a discutere per rendere lecito togliersi la vita. Non è la prima volta che questo contrasto si pone nella storia del Paese. Nel 1978 quando è stata approvata la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, che ha introdott…
Una ricerca effettuata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo è arrivato alla conclusione che gli inibitori del sistema renina-angiotensina, tra i farmaci utilizzati per tenere sotto controllo l’ipertensione arteriosa, contribuirebbero ad una forte riduzione della mortalità nei pazienti più anziani colpiti da forme severe di Covid-19.
Sabato 3.735 pazienti Covid in Lombardia, 26 in meno rispetto a una settimana fa. La curva rallenta. Sempre tanti i decessi: 82 in regione, 5 in provincia. Ma l’epidemiologo Corrao: «Coi vaccini evitata una strage».
L’Unità Operativa di Cardiologia dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, diretta dal bergamasco Maurizio Tespili, tra le quattro strutture italiane scelte per l’impianto trans-catetere di una protesi valvolare cardiaca di terza generazione.
Pezzoli: «Allo studio ricoveri nei reparti per i pazienti con altre patologie e positivi».
Resta pesante il numero dei decessi in Bergamasca. In Lombardia il tasso di positività precipita all’11,85%. La Regione aumenta i posti letto e «salva» la zona gialla.
Sono passati ormai due anni da quando è stata percepita dall’opinione pubblica l’esistenza di un virus, Sars-Cov-2, proveniente dalla Cina che attraverso una infezione per le vie aeree determinava in una piccola percentuale di casi una grave malattia, prevalentemente polmonare che poteva portare alla morte. Bergamo ne ha pagato tragicamente le conseguenze che potevano essere evitate se si fossero…
Rispetto alla popolazione ne servirebbero 729, ne mancherebbero dunque 120. Ats ha avviato confronti per assicurare la copertura a tutti.
La Lombardia resterà zona gialla anche per la prossima settimana: lo annuncia il presidente della Regione alla luce dei dati del Cts di venerdì 14 gennaio.
In un giorno novantuno morti per Covid in Lombardia: è il dato più alto di questa quarta ondata. Nella nostra provincia altri 4.026 contagi. E in crescita anche i ricoveri che salgono a quota 362, 32 in più.
Su oltre 300 pazienti, il 25% è ricoverato per un’altra patologia ma, dopo il tampone, finisce nei report. Per la Regione andrebbero esclusi.
In Lombardia i pazienti in area medica a un soffio da quota tremila (2.999), più 246 in terapia intensiva. Secondo l’epidemiologo La Vecchia il cambio da giallo ad arancione è certo ma non è escluso lo scenario peggiore.
A marzo il contagio, poi la terapia intensiva e la salvezza: «Mi chiedevo perché? Ora l’ho capito: che gioia la vita».
Aumento in tutte le strutture. Lunedì altri 1.175 nuovi positivi. La Vecchia: «Se la velocità in Lombardia non cala, rischio zona arancione ».
Continuano ad aumentare i positivi al Covid con sintomi che hanno bisogno di cure ospedaliere.
Impegno enorme, evidenti problemi di tracciamento.