Cattolici in Bulgaria La legge del discrimine
«Andiamo a Messa». Sofia, autunno 1999. La mia interprete - fervente cattolica - mi invita al precetto festivo. Nella periferia della capitale bulgara, non lontano dai grigi block – i casermoni dell’era sovietica parcellizzati in miniappartamenti - raggiungiamo un agglomerato meno triste di edifici. In una abitazione ci aspetta un gruppetto sparuto di persone. Nel salottino, un altare ha preso il…
 
             
             
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                 
                    
                