L’America alle urne, differenze e ricadute
MONDO. Le elezioni di domani (5 novembre), il giorno più lungo d’America, parlano come sempre al mondo, ma questa volta di più. E parlano soprattutto a noi.
MONDO. Le elezioni di domani (5 novembre), il giorno più lungo d’America, parlano come sempre al mondo, ma questa volta di più. E parlano soprattutto a noi.
MONDO. Dall’inizio dell’invasione russa su larga scala, oltre due anni e mezzo fa, il «rischio escalation» è stato paventato nell’Europa occidentale ogni qualvolta l’Ucraina ha chiesto un supporto militare maggiore o di poter utilizzare gli armamenti ricevuti dagli alleati per colpire obiettivi non civili oltre confine.
MONDO. Ha destato polemiche la presenza del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres al vertice dei Brics (le economie mondiali emergenti) a Kazan, in Russia.
MONDO. L’integrazione europea non si ferma. Anzi accelera, soprattutto nei Paesi al di fuori dei Ventisette. Solo così, pensano le leadership di chi desidera aderire all’Ue, ci si può garantire un futuro di prosperità, democrazia e rispetto dei diritti.
IL COMMENTO. «Non parteciperemo a una seconda conferenza di pace», ispirata da Zelensky e prevista probabilmente in novembre, dopo la prima di giugno in Svizzera. Così il Cremlino ha azzerato le speranze di una prossima apertura di dialogo con Kiev alle condizioni degli ucraini e quindi dell’Occidente, condizioni – è bene subito evidenziare - basate sul diritto internazionale vigente.
ITALIA. Nuovo appuntamento elettorale, tre regioni al voto. Con molte probabilità il campo largo può fare filotto: tre a zero. Ma deve superare gli ostacoli interni.
MONDO. È iniziato il «reset» nelle relazioni tra Regno Unito e Unione europea. Il primo passo formale sarà determinato dal nuovo trattato bilaterale tra Londra e Berlino da definire e firmare entro il 31 dicembre 2024.
MONDO. Josep Borrell sta per lasciare la carica di Alto rappresentante per la politica estera e di difesa della Ue. E come succede in casi analoghi, deve aver deciso che fosse il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
MONDO. L’attacco alla regione di Kursk segna l’inizio di una nuova fase nella tragedia russo-ucraina.
VALLE SERIANA. Ha assunto l’incarico dal 9 agosto, succedendo al maggiore Daniele Falcucci che è passato alla Legione carabinieri Lombardia a Milano.
ITALIA. Un lancio ben calibrato, un tiro in porta angolato: goal. Renzi e Schlein si abbracciano. È fatta: «il patto del goal» è siglato. C’è una lunga storia di patti tra nemici che si vincolano a collaborare su temi cruciali.
MONDO. Una finestra per l’inizio di trattative sull’Ucraina si è finalmente aperta, ma quanto essa sia grande è difficile da stabilirlo, come impossibile è prevedere se le parti in causa sfrutteranno tale momento.
LEFFE . La tragedia ieri mattina in via Damiano Chiesa. Giuseppe Bosio è morto sul colpo, abitava a Peia. Lascia 7 sorelle e 3 fratelli, i funerali lunedì alle 10.
MONDO. La logica non gode di buona salute. Anche nel giudizio sui conflitti prevalgono emozioni, ideologie politiche e opinioni. A logica chi se non il popolo ucraino desidera la pace nella propria terra?
ITALIA. È stato, ancora una volta, un compendio di alto civismo il discorso di Sergio Mattarella, ieri alla cerimonia di consegna del «Ventaglio» da parte dell’Associazione stampa parlamentare.
MONDO. Finalmente! Non se ne poteva proprio più. L’Unione europea sta per iniziare una sua controffensiva in campo informativo.
MONDO. Ancora qualche adempimento formale, ancora la convention dei democratici, ancora qualche schermaglia di rito e i giochi saranno fatti.
MONDO. Il guadagno è stratosferico e la progressione agli utili spettacolare. La corsa al riarmo non rallenta mai, va sempre di fretta con la stessa dinamica, cioè qualcuno si inventa qualcosa di letale e i rivali ci vanno dietro.
MONDO. Super escalation militare dell’Occidente da una parte e contemporanee aperture diplomatiche dall’altra. Sì del presidente ucraino Zelensky alla partecipazione russa al «summit della pace», ma immediata risposta gelida del Cremlino a tale offerta. Finalmente qualcosa si muove ad Est.
MONDO. All’ultima riunione dell’Alleanza Atlantica il segretario generale designato a succedere a Jens Stoltenberg, l’olandese Mark Rutte, si è rivolto al cancelliere tedesco con queste parole: Olaf almeno tu dì qualcosa, al che Scholz pare abbia risposto ma anche tu Mark non dici niente e poi abbia continuato a tacere.