Il coraggio di dire che la mafia può finire
ITALIA. «La mafia è un cancro per la comunità civile, un’organizzazione criminale per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità».
ITALIA. «La mafia è un cancro per la comunità civile, un’organizzazione criminale per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità».
IL GIALLO. Il fascicolo della Procura iscritto per il reato più grave per consentire l’uso di più strumenti investigativi. Ipotesi furto o lite, ma non è comunque tramontata quella del malore. La Ford Fiesta sparita è la chiave del giallo.
La match analysis di Gianluca Besana
È tornato a Bergamo Roberto Nicoli, il professore 39enne originario di Gandino rimasto ferito nell’attentato terroristico di venerdì 7 aprile sul lungomare di Tel Aviv in cui è rimasto ucciso il 35enne romano Alessandro Parini.
L’ATTENTATO. Il docente 39enne era rimasto vittima di un attentato.
ISRAELE. Roberto Nicoli, rimasto ferito il 7 aprile sul lungomare della città, è stato dimesso venerdì 14 aprile dall’ospedale Ichilov di Tel Aviv. A breve il rientro.
IL DRAMMA DI TEL AVIV. Roberto Nicoli, docente all’Università di Bergamo resta ricoverato all’ospedale Ichilov. Operato alla gamba. «È stata una botta violenta, ma ora sto bene».
Politica interna. Il dato che a via del Nazareno piace molto ricordare in questi giorni è quello dei sondaggi: secondo gli analisti infatti il Pd di Elly Schlein avrebbe recuperato in questo mese quasi due milioni di voti (presumibilmente molti dei quali elettori che si astenevano) riportando il partito più o meno al 20% cento, quindi saldamente al secondo posto della classifica.
Il libro. Bombe su un orfanotrofio. Ma non siamo a Kherson, Kharkiv, Chernihiv, Vorzel, in una delle tante città o villaggi ucraini dove la criminale aggressione russa, vilmente scatenatasi sui civili, non ha risparmiato neanche la triste dimora dei bambini più soli.
L’incontro. Il magistrato antimafia Nicola Gratteri lunedì 20 marzo a Mozzo per la rassegna «Tierra!». Dal Covid alla guerra, tanti gli affari dei boss.
Furto. L’esplosione ha danneggiato anche il locale della filiale, nessuno ha sentito nonostante la posizione centrale. Nel novembre scorso un altro colpo a Verdellino.
Tra bar, stazioni, hotel e negozi, i tweet scritti nelle varie location ridisegnano la mappa delle città seguendo le emozioni: in pratica, circa 2 milioni di tweet fatti da 200mila utenti di Londra e San Francisco hanno permesso di ricostruire …
Attualità. Più s’inasprisce il conflitto in Ucraina, più risalta il ruolo del Mediterraneo: tutto si tiene, in un groviglio inestricabile, con un effetto rimbalzo. Un clima di ritrovata attenzione, necessaria in quanto imposta dalla realtà, verso la Sponda Sud e in genere il continente africano, al centro delle mire dei Grandi.
Vale una vittoria. Per quell’avvio perentorio, per la capacità di rimontare e volerla vincere, per la testa alta di tutto il secondo tempo. Uno contro uno, a petto in fuori. Che se la Juve era una belva ferita, l’Atalanta era …
Il blitz. Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza.
Dopo la vittoria contro il Bologna di lunedì sera, all’Atalanta servivano altri tre punti per dare continuità alla striscia positiva di risultati e alimentare nuovamente le proprie ambizioni “europee”. Ma non solo. Serviva anche una prestazione convincente e diver…
«Guerra contro Dio»: è il motivo con cui vengono dichiarati colpevoli e mandati all’impiccagione gli iraniani che protestano, ormai da settembre, contro la Repubblica islamica. Ma la reazione del governo è la conseguenza della difficoltà nel controllare il forte dissenso del popolo. Che non deve perdere la propria indignazione contro la dittatura. Nella speranza di un futuro all’insegna della lib…
(v. 'Eni: Descalzi, con Algeria sforzo ...' delle 10:45) (ANSA) - HASSI MESSAOUD, 17 NOV - L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha affermato che il gruppo energetico italiano ha fiducia nell'Algeria e in Sonatrach, senza le quali l'Italia non …
La sensazione di sorpresa con cui è stato accolto il bombardamento russo di ieri sulle città ucraine, e in primo luogo sulla capitale Kiev, è in gran parte figlia della nostra inclinazione a confondere i desideri con la realtà. Un piccolo esempio: già sei o sette mesi fa leggevamo sui nostri giornali che la Russia era ormai a corto di missili.
Un anno fa, il ritiro delle truppe americane (e quindi di tutte le truppe straniere) da Kabul sconvolgeva il mondo con le immagini di confusione e disperazione che lo accompagnavano. I talebani tornavano al potere e migliaia di afghani che per vent’anni avevano collaborato con gli occidentali, e si erano fidati di loro, cominciavano a vivere lo stesso incubo che aveva tormentato i loro padri. Neg…