La guerra sospesa, ora servono buone idee
MONDO. Sembra impossibile ma in Medio Oriente anche l’annuncio di un cessate il fuoco porta con sé altri lutti e altre tempeste.
MONDO. Sembra impossibile ma in Medio Oriente anche l’annuncio di un cessate il fuoco porta con sé altri lutti e altre tempeste.
ITALIA. L’Assemblea Anci, l’Associazione dei Comuni, ha mandato segnali positivi, auspice un Mattarella sempre più simbolo della buona politica.
L’OPERAZIONE. Abitazioni controllate dai militari con i cani anti-esplosivo. In una legnaia a Trescore scoperti due ordigni, poi fatti brillare in una cava.
IL RICONOSCIMENTO. C’è stato tempo fino a mezzanotte di lunedì 18 novembre per presentare le candidature (autocandidature comprese) per le civiche benemerenze e medaglie d’oro, riconoscimento che ogni anno il Comune di Bergamo conferisce prima di Natale.
MONDO. Si può gareggiare dentro una tragedia? Il punto di Pecco Bagnaia, campione di MotoGP, non ammette mediazioni. Per lui no, non si corre, nemmeno per un Mondiale, se in gioco ci sono l’etica e la dignità di un Paese devastato.
Bassam Aramin è un palestinese, un musulmano, un arabo. Rami Elhanan è un israeliano, un ebreo, un gerosolimitano di settimana generazione. Oggi sono due fratelli, uniti dal sangue versato delle loro figlie, Abir Aramin e Smadar Elhanan, uccise dallo stesso nemico: l’occupazione israeliana. Lo raccontano in un’intervista il giorno prima di ricevere il premio «Costruttori di ponti» durante Molte F…
MONDO. La mappa delle strutture militari iraniane attaccate ieri notte dalle forze aeree di Israele è impressionante: da Teheran a Kermanshah, la parte centrale del Paese è stata bersagliata di bombe, come mai era successo prima.
MONDO. Applausi a scena aperta per il Nobel per la Pace assegnato a Nihon Hidankyo, l’organizzazione giapponese dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
MONDO. In Medio Oriente siamo ora arrivati ad un crocevia storico con il rischio che l’incendio regionale si aggravi e si unisca a quello in Ucraina. Sorge a questo punto una domanda: ma quale è la strategia di alcuni dei giocatori?
L’INCHIESTA. Ventiduenne egiziano di Azzano lavorava accanto a una chiesa di via Garibaldi: «Vorrei accoltellare i preti che vedo passare». Sui social messaggi di propaganda jihadista. E con l’amico parla di una bomba sotto un’auto.
MONDO. L’uccisione di Hassan Nasrallah, da trent’anni indiscusso leader politico di Hezbollah, ha rafforzato in molti la convinzione che un’invasione del Libano via terra da parte di Israele sia ormai alle porte. E aiutano a crederlo le dichiarazioni bellicose che arrivano dall’Iran.
MONDO. Adesso lo accuseranno di disfattismo e di minare la determinazione occidentale, quella dei buoni contro i cattivi.
MONDO. Per molti mesi un fantasma si è aggirato per il Medio Oriente: quello di una guerra aperta tra Israele e l’Iran.
LA RECENSIONE. James Foley è un giornalista che non ci pensa due volte a raggiungere l’Afghanistan alla ricerca della verità.
MONDO. Nella storia travagliata del conflitto tra israeliani e palestinesi, tra le tante incerte e complicate, una cosa è sicura: la violenza non ha mai, mai, mai prodotto i risultati sperati.
MONDO. Bergoglio chiede, anzi implora, domanda, anzi supplica di sfilare dialogo, riconoscimento, trattative dalle mani dello speculatore, comunque sia chiamato e ovunque dimori.
ITALIA. La storia italiana del ’900 ha prodotto tragedie che non sono state ancora rielaborate del tutto. Ferite che periodicamente si riaprono generando polemiche.
MONDO. L’uccisione di Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas eliminato da un missile mentre era a Teheran, autorizza diverse ipotesi. Compresa quella di un tradimento. Haniyeh viveva a Doha, in Qatar, un santuario che lasciava molto di rado.
MONDO. Erano passati pochi minuti dall’attentato contro Donald Trump, sabato scorso durante un comizio elettorale in Pennsylvania, è già le piattaforme dei social, le bacheche online e i gruppi di chat avevano emesso una quantità impressionante di teorie del complotto.
LA MEMORIA. IL 6 luglio del 1944 due gruppi di bombardieri alleati sganciarono 400 ordigni devastando la fabbrica, il villaggio industriale, Mariano, Sabbio e Sforzatica. I morti furono 280 perché non scattò l’allarme. Da allora cambiò tutto con i tedeschi.