
Fiera dei Librai, un viaggio tra 20mila titoli
La kermesse Il 28 maggio il taglio del nastro negli spazi di Nxt Station. L’assessore Ghisalberti: un magnifico punto di cultura e relazione.
La kermesse Il 28 maggio il taglio del nastro negli spazi di Nxt Station. L’assessore Ghisalberti: un magnifico punto di cultura e relazione.
L’evento Dal 28 maggio al 5 giugno torna la Fiera dei librai, da quest’anno in piazzale Alpini. Fra i protagonisti di questa edizione Giorgia Soleri, Luca Sofri, Ermal Meta, Gigi Riva, Veronica Pivetti, Diego Passoni, Carlo Calenda, Antonio Iovane, Adania Shibli, Luca Palamara, Alan Friedman, Giuseppe Civati, Jonathan Bazzi, Giuseppe Remuzzi.
Libri e dintorni Il poeta e narratore romano Daniele Mencarelli incontra giovedì 18 aprile alle 20,45 il pubblico al teatro Mons. Tomasini di Clusone. Ingresso libero con green pass rafforzato.
Tendenze «Voglio condividere la felicità che ho imparato, perché è la cosa più preziosa che ho». L’esperienza del dolore, come racconta Gaia Rayneri in «Un libro di guarigione» (HarperCollins), accomuna gli esseri umani, così come il desiderio di affrancarsene.
L’Eco di Bergamo Incontra L’intervista al giornalista e scrittore Gigi Riva: nel suo ultimo libro ripercorre i mesi più duri della pandemia.
Santa Maria Maggiore. Nella basilica in Città Alta in programma due dialoghi con Alessandro Piperno (20 aprile) e Andrea Moro (27 aprile), organizzati dalla Fondazione Mia.
L’incontro Il 18 marzo per la rassegna «Tierra!» uno dei massimi esperti di sostenibilità ambientale, racconterà le società e i conflitti legati all’oro blu.
Dal 7 marzo per cinque lunedì, sempre dalle 20.45 alle 22.30, in via Sant’Alessandro a Bergamo. Il percorso viene riproposto ogni anno dal 1992.
Come ci vedono gli altri? Che cosa mai potrebbe spingerli ad amarci? La scrittrice e poetessa indiana Janice Pariat cerca le risposte raccontando storie ne «Le nove stanze del cuore» (Bompiani, traduzione di Marina Morpurgo). Ogni capitolo dà voce a …
Un romanzo, una graphic novel, una raccolta di poesie, un libro per bambini e un saggio. La memoria come bussola per camminare verso il futuro. E ricordare, raccontare e vivere
Con questo «Sempre tornare» (Mondadori, pagine 323, euro 19) si chiude, dopo «La casa degli sguardi» e «Tutto chiede salvezza» (Premio Strega 2020), l’autobiografia «al contrario» di Daniele Mencarelli.
Di chi è la colpa della propria cronica permeabilità al senso di colpa. Del proprio dolorosamente percepito e vissuto amletismo. Di quell’incrocio fatale fra timidezza e viltà che diventa invalidante, bloccante. Della propria infelicità.
Lo scrittore è morto nella sua casa di Latina martedì 3 agosto. Nel 2010 vinse il premio Strega.
Edizione estiva per la storica rassegna giunta alla 62esima edizione.
Il tour di Roby Facchinetti: «Il 21 luglio sarò al Lazzaretto, felice di suonare per la mia città». Un’estate all’insegna dei concerti, col nuovo singolo «L’ultima parola» e il primo romanzo «Katy per sempre».
Per ogni momento speciale della vita esiste almeno un film che ci tende la mano con la sua storia, per aiutarci a riflettere e a costruire al meglio la nostra, di storia.
«Essere madre mi ha dato una lente sulle priorità della vita, mi ha riportato alla donna che immaginavo di voler essere, mi ha riconnesso con la mia, di madre». È un’esperienza luminosa, piena di coraggio e di tenacia quella narrata da Mariangela Tarì ne «Il precipizio dell’amore» (Mondadori).
Calpurnia Tate ha undici anni e una grande curiosità per il mondo naturale che la circonda. Annota sul suo diario tutto quello che vede, e si pone mille domande.
Solo in Lombardia ogni mese consumiamo più di 800 tonnellate di mascherine usa e getta. A voler calcolare quante se ne adoperano in tutto il mondo, la cifra sarebbe da capogiro. Indossarle è fondamentale per proteggere noi stessi e gli altri dal coronavirus, ma il loro impatto sull’ambiente è enorme. La buona notizia è che la ricerca sta facendo passi da gigante per arrivare a produrre mascherine…
«Sprechiamo la maggior parte del nostro tempo e delle nostre energie a nasconderci, ma sotto sotto vogliamo venire alla luce». Detto da un professore cieco, può sembrare una di quelle battute che si usano per sdrammatizzare, o un saggio di ironia involontaria.