Uccise il marito a coltellate, assolta Caryl Menghetti: non era capace di intendere
LA SENTENZA. La sentenza è stata emessa lunedì 23 giugno. La donna dovrà restare in una residenza sanitaria apposita (una Rems) per almeno 9 anni.
LA SENTENZA. La sentenza è stata emessa lunedì 23 giugno. La donna dovrà restare in una residenza sanitaria apposita (una Rems) per almeno 9 anni.
MARTINENGO. In preda a delirio la moglie sferrò ben 17 coltellate. La mattina era stata ricoverata e dimessa da Treviglio.
I PRECEDENTI. Alcuni sono maturati nel contesto - apparentemente sicuro - delle mura di casa, altri per strada nel cuore della notte. Sono sei gli omicidi registrati quest’anno nella Bergamasca, casi di cronaca nera che hanno spezzato vite e scosso comunità.
IL CASO. Tentato omicidio di Simba La Rue, le motivazioni delle condanne per la gang rivale. Il gup: «La giustizia percepita come indebita intromissione».
IL PROCESSO. Simba La Rue fu accoltellato sotto la casa dell’allora fidanzata. In totale 25 anni di pena. Gli imputati in aula si sono scusati con la vittima.
IL DELITTO. Consulenti di parte e periti: vizio totale di mente per Caryl Menghetti. L’omicidio lo scorso gennaio a Martinengo nella casa della coppia. La donna aveva già avuto problemi psichici.
LA DECISIONE. I periti del tribunale hanno accertato che la donna ha la capacità di affrontare l’iter processuale. La donna uccise il marito a coltellate il 25 gennaio scorso.
IL FUNERALE. Celebrato a Brusaporto nella mattinata di venerdì 2 febbraio: tante persone hanno voluto far sentire la vicinanza alla famiglia colpita dalla tragedia. Con gli zii paterni anche la figlia di 5 anni del 55enne ucciso dalla moglie.
IL DELITTO. I funerali dell’imprenditore assassinato dalla moglie saranno celebrati a Brusaporto, paese d’origine.
IL LUTTO. L’ultimo saluto a Brusaporto venerdì 2 febbraio alle 10. La moglie resta ricoverata in Psichiatria: oltre 20 coltellate inferte al 56enne che tentò di difendersi.
IL DRAMMA. Caryl Menghetti, che giovedì ha accoltellato il marito Diego Rota nella loro villetta, è nel reparto di Psichiatria del «Papa Giovanni». Non è stata interrogata perché è sottoposta a una terapia e si è ritenuto che la lucidità non fosse garantita, sarà sentita quando le sue condizioni saranno valutate idonee per sostenere un interrogatorio.
Con l’interrogatorio davanti al gip, in programma lunedì 29 gennaio a Bergamo nel carcere di via Gleno dove da venerdì è rinchiusa, Caryl Menghetti potrà fornire la propria versione dei fatti in merito all’uccisione del marito Diego Rota, assassinato con numerose coltellate nella tarda serata di giovedì nella loro villetta di Martinengo.
LA TRAGEDIA. I genitori di Caryl Menghetti chiusi nel dolore accudiscono la nipotina di 5 anni. Lunedì la donna comparirà davanti al gip per la convalida, martedì l’autopsia su Diego Rota.
IL RACCONTO. Angelo Rota, fratello della vittima: «Non sapevamo nulla dei problemi esistenziali di mia cognata, se non quelli legati al lavoro».
LA TRAGEDIA. La vittima è Diego Rota. In carcere la moglie Caryl Menghetti. Alla mattina crisi in ospedale, tra allucinazioni e frasi deliranti. Poi l’omicidio in casa.
IL DELITTO. In una villetta di via Cascina Lombarda l’arresto nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 gennaio. La donna soffriva da tempo di disturbi psichiatrici: 24 ore prima dell’omicidio era stata visitata all’ospedale di Treviglio.