«Cerea scaltro e mosso dall’avidità. Truffa prescritta, ma fu commessa»
LA SENTENZA. Le motivazioni della condanna al manager accusato di aver raggirato la cognata dell’ex sindaco Gori per 100 milioni.
LA SENTENZA. Le motivazioni della condanna al manager accusato di aver raggirato la cognata dell’ex sindaco Gori per 100 milioni.
IL CASO. Condannato a maggio nel processo sui raggiri alla cognata di Gori, investitrice inesperta. Ma il giudice rigetta la nuova istanza sul sequestro di 84 milioni: «Non era del tutto sprovveduta».
LA SENTENZA. La sentenza di primo grado è stata pronunciata mercoledì 28 maggio.
IL PROCESSO. Parla per 6 ore il finanziere accusato di truffe per 100 milioni alla cognata di Gori. E rivela che propose il progetto di un museo a Casa Suardi. Ma Rodeschini: «Non andò così».
IL CASO. La cognata dell’ex sindaco Gori parte civile al processo a carico del manager Cerea: «Mi fidavo di lui». La difesa punta sulla pista svizzera.
Con la Voluntary disclosure aveva dichiarato al fisco di essere un collezionista di opere d’arte, per l’accusa, invece, Gianfranco Cerea, manager bergamasco di 58 anni, era un commerciante.