I 30 anni di Ryanair e la voglia di Malpensa
Trent’anni con 1.600 voli al giorno, una multa da 850 mila euro dall’antitrust per pratiche commerciali scorrette e tanta voglia di sparigliare le carte nel mercato dei cieli.
Curioso di tutto ed
esperto di niente. Classe 1968 (ohibò…), maturità tecnica e studi in
Giurisprudenza, lavora a L’Eco di Bergamo dal novembre 1997. Vicecaporedattore
dal 2014, è stato inviato e per tre anni ha guidato la redazione web. Scrive di
cronaca, politica, trasporti e Atalanta, della quale è tifosissimo. Ha da
sempre una passionaccia per il calcio inglese in tutte le sue forme e categorie,
una spiccata simpatia per il Manchester City e una fornitissima biblioteca,
anche di storie di calcio. Che prova a raccontare su Corner.
Trent’anni con 1.600 voli al giorno, una multa da 850 mila euro dall’antitrust per pratiche commerciali scorrette e tanta voglia di sparigliare le carte nel mercato dei cieli.
Il 2014 delle infrastrutture e dei trasporti se ne va in archivio con qualche novità, molte incompiute e tanti, troppi, punti di domanda.
Riassunto delle puntate (molto) precedenti. C’era una volta un centrosinistra che sognava da sempre una città con meno auto e più spazi per bici e pedoni. Ma ogni volta che arrivava nella sala del trono si scontrava con la dura realtà:
Dopo i fasti mondani dell’inaugurazione, da oggi San Pellegrino ritrova un pezzo della propria storia. L’abbiamo detto e lo ripetiamo volentieri: le nuove terme sono bellissime, e per più di un motivo. La funzionalità, la modernità, gli elevati standard qualitativi, la capacità di legare passato e futuro. In ogni senso. Le nuove terme non sono solo un’occasione per ricominciare, per uscire dalle …
Tonnellate di carta… I lavori per il rifacimento della pista di Orio al Serio si stavano concludendo praticamente a tempo di record lo scorso giugno e Miro Radici scuoteva la testa. «La burocrazia italiana è quella che è: si producono solo tonnellate di carta e non effetti positivi sul territorio in termini di investimento ed occupazione». Ma il presidente di Sacbo non stava pensando alla pista, …
Binario morto. Il sogno della regionalizzazione del servizio ferroviario si sta trasformando in un incubo. In primis per i pendolari lombardi, che da qualche mese in qua ne stanno vedendo di ogni. L’ultima è di lunedì mattina: materiale oleoso sui binari, diventato poi vischioso strada facendo, ma è un dettaglio. Ogni giorno è lastricato di ritardi, disservizi, inconvenienti a metà tra il comico …
Un indizio è un indizio, due indizi una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. E nel disastro di Trenord di indizi ce ne sono a bizzeffe ogni giorno, altro che tre.
Possono due segnetti di colore blu cambiare la vita? A giudicare dalla reazione mediamente (e mediaticamente) isterica seguita all’introduzione della doppia spunta di colore blu sul servizio di messaggistica WhatsApp, la risposta è sì.
Chi ha un compositore di grido non se lo fa mica sfuggire. Ci costruisce intorno l’offerta culturale della città intera, fa diventare il nome un autentico brand: da pubblicazioni scientifiche a festival, passando per souvenir e gadget di varia natura.
Cento, cento, cento... Magari a ripetere il mitico refrain dI «Ok, il prezzo è giusto» quelli di Centostazioni mettono fuori il muso e si degnano di rispondere al gentile invito della 2ª Commissione consiliare del Comune di Bergamo che gradirebbe dare un’occhiata all’infinito cantiere della stazione e fare il punto della situazione.
Treno, autobus, funivia: il dibattito sui come (e se) collegare l’aeroporto di Orio al Serio a Bergamo, e da qui in maniera più diretta alla rete milanese, si trascina ormai da anni.
Quando c’era lui... I treni arrivavano in orario? No, nonostante il soprannome di «Celeste» in quel miracolo non c’era riuscito nemmeno Roberto Formigoni nei suoi tre mandati e mezzo al Pirellone.
Amici o nemici? Parafrasando una fulminante battuta del mitico Bonvi e delle sue Sturmtruppen, Sea e Sacbo sembrano semplici conoscenti. Insieme per caso o per forza verrebbe da dire, poco capaci nel Paese dei mille campanili di mettere insieme una strategia condivisa. O meglio, la milanese Sea in forza delle sue oggettive dimensioni, a disegnare una strategia di gestione degli scali del Nord ci …
Pare che persino all’Inps abbiano avuto un piccolo sussulto. Che, insomma, questa storia stava diventando davvero insostenibile da ogni punto di vista. Che va bene essere un Moloch di quelli impermeabili a tutto, ma alla fine c’è comunque un limite.
Il modello inglese? Money, please. Siccome ogni cosa ha un prezzo, Oltremanica si sono resi conto che quello della sicurezza negli stadi è decisamente elevato. Passata l’ubriacatura per aver messo in un angolo (o almeno a debita distanza dagli stadi) gli hooligans, i sudditi di Sua maestà britannica hanno cominciato a fare due conti e si sono resi conto che quelli dei biglietti d’ingresso non tor…
Dunque, riassumiamo. Quasi tutti gli ultimi governi, senza distinzione alcuna di colore politico, hanno tagliato con l’accetta i trasferimenti agli enti locali per il trasporto pubblico. E i parlamentari che fanno? Scrivono alla Regione chiedendo più treni per Bergamo.
Cari pendolari che viaggiate modello carri bestiame ogni santo giorno, sappiate che i vostri sforzi non sono vani. Perché la semestrale delle Ferrovie conferma che «il gruppo ha proseguito la propria attività in pieno allineamento con gli obiettivi».
Quando nel 2001 a Bergamo cambiarono gli equilibri di Forza Italia, l’allora sindaco Cesare Veneziani si vide arrivare a Palazzo Frizzoni una bellicosa delegazione del new deal azzurro con una semplice richiesta: rimpasto.
Un sondaggio sul centro che perde importanti punti di riferimento come locali storici, una crisi che nel giro di pochi anni ha lasciato a terra nomi importanti in quel Sentierone che è (o dovrebbe) essere il salotto buono della città. Bergamo si interroga sul futuro del centro piacentiniano, alle prese con una profonda trasformazione.
I romani, ai quali va riconosciuto l’indubbio pregio di un humour scarnificante, avevano già capito tutto. E da mo’… Quando in rete era circolato il farneticante messaggio del’Isis
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