Covid, invito alla prudenza «Risultato negativo non esclude l’infezione»
L’intervista ad Anna Odone (Università di Pavia) che invita a fare attenzione: i test non rilevano il virus in incubazione.
L’intervista ad Anna Odone (Università di Pavia) che invita a fare attenzione: i test non rilevano il virus in incubazione.
Coronavirus, Romano e Treviglio sono partiti. A Bergamo un drive through alla Celadina. Intanto Ats sta reclutando il personale di supporto ai medici.
Il professor Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’Università San Raffaele di Milano, componente del Cts lombardo: «La zona gialla non è un liberi tutti, il momento cruciale sarà con la ripresa di scuole e trasporti».
I dati settimanali registrano un rallentamento nella riduzione dei nuovi casi a livello provinciale. Pregliasco: «C’è continuità di risultato. Fino al vaccino la differenza la faranno i comportamenti individuali».
La nostra provincia è tra le meno colpite in Italia nelle due settimane tra il 15 e il 29 novembre.
Laura Riva, 35 anni, ricercatrice negli Usa è originaria del Sebino: a lei il premio Stat Wunderkinds assegnato ai più promettenti studiosi nella medicina.
Sono 2.479 i posti offerti dalle università lombarde, ma a due mesi dall’esame la selezione non è stata ancora completata.
Tanti i decessi in Bergamasca dal 15 settembre al 23 novembre. In ottobre erano stati 23. Nelle settimane successive se ne sono contati 63.
Ora c’è pure il «mercato nero» del Monopoly, o quasi. Una speculazione di pochi (ma non pochissimi) furbetti, all’interno di un’iniziativa nata per rilanciare la Bergamo ferita dal Covid e contribuire alla ripartenza.
Da gennaio a giugno nei nostri ospedali -839 mila prestazioni rispetto al 2019. La 2 a ondata frena la ripresa.
Analoga tendenza in Lombardia. Spada: «Confortante, speriamo di migliorare ancora».
La protesta. Il nuovo lockdown pesa, a soffrire soprattutto abbigliamento, calzature e accessori. Confesercenti: concorrenza sleale. Appello di Ascom a Fontana: occorre «liberare» Bergamo.
La frenata c’è, a Bergamo. In una seconda ondata non certo paragonabile alla prima, qui, nella terra che tra marzo e aprile ha vissuto un dramma immortalato da numeri pesantissimi, la curva sembra imboccare la traiettoria della discesa.
«Considerato il protrarsi dello stato di emergenza Covid che coinvolge il nostro territorio», si legge in un documento «si rende necessario e indispensabile acquisire con estrema urgenza un supporto tecnico-amministrativo».
Cresce il ritmo delle donazioni di plasma iperimmune per curare i malati di covid all’ospedale Papa Giovanni. «La scorta va incrementata, chi è guarito si faccia avanti».
Ats Bergamo ha illustrato il quadro ai sindaci. Zucchi: «Aumento contenuto, ora non roviniamo tutto».
Stefano Calza, docente all’Università di Brescia: «Il virus ha rallentato, ma continua a camminare».
Economia, la stima della Cgia di Mestre: una diminuzione del 10,6%. Peggio ancora la Bergamasca: -11,42% con una perdita pro capite di 3.251 euro.
Da venerdì 6 novembre la quotidianità della Lombardia torna a essere scandita da regole ferree e stringenti, per cercare di piegare la curva epidemiologica.
Vestire il cuore di Bergamo, cioè la solidarietà. È l’idea di quattro bergamaschi, che hanno dato vita a una t-shirt d’autore attraverso cui aiutare gli ospedali della terra orobica.
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