Mino Favini, un anno dopo. «Vi racconto mio papà, dal pane ai campi di calcio»
È già passato un anno senza di lui. Il signor Mino se n’era andato via stanco, ormai …
È già passato un anno senza di lui. Il signor Mino se n’era andato via stanco, ormai …
Trent’anni, a volte un soffio di vento, a volte un’eternità. Per i tifosi nerazzurri non proprio sbarazzini, quel ritorno di semifinale segna uno spartiacque difficilmente contestabile. La nostra storia più recente si divide infatti tra «prima del Malines» e «dopo il Malines», indicando i fiamminghi come portabandiera di quel fantastico cammino in Coppa delle Coppe.
Durante la Seconda guerra mondiale partecipò allo sbarco in Normandia e, con i commilitoni sopravvissuti, alla liberazione dei Paesi Bassi. Poi nel dopoguerra una nuova vita, il lavoro e gli affetti nella Bassa Bergamasca. Si è spento all’età di 99 anni il sottotenente John Bloch, di origini polacche, testimone dei drammi e delle speranze del Novecento. A Spirano guidò lo stabilimento di calze di…
La squadra ha incontrato l’attore hollywoodiano nell’ultimo giorno del ritiro in Svizzera. Il suo in bocca al lupo fatto in italiano è stata una gradita sorpresa.
Dopo il ritiro austriaco in Stiria del 2000, l’Atalanta torna a respirare aria internazionale (e pare proprio l’annata giusta) perfezionando a San Gallo, splendida località della Svizzera nord-orientale, capitale dell’omonimo cantone, gli allenamenti per una perfetta forma europea.
L’alfabeto in chiave atalantina che scaturisce dall’ironica penna di Pier Carlo Capozzi. Tutto da leggere.
È stato lui, cioè beffardo ed ironico, fino in fondo. Anzi, è riuscito ad andare oltre. Aldo Bortolotti, umorista bergamasco nato per sbaglio a Vigevano nel 1930, sette anni or sono, in splendida forma fisica, consegnò alla figlia Paola una serie di buste per gli amici più cari.
Per chiudere in bellezza l’annata atalantina ecco l’«alfabeto» nerazzurro di fine anno. Dalla A di «Avvio» alla Z di «zoom», il 2016 raccontato alla maniera di Pier Carlo Capozzi.
Un racconto di Pier Carlo Capozzi, in viaggio tra i sogni e i ricordi. Anche di chi non c’è più...
Dalla a alla zeta, una personale rivisitazione del vittorioso match dei nerazzurri bergamaschi contro quelli milanesi.
Un libro di Federico Biffignandi dedicato al padre della medicina sportiva italiana.
Non necessariamente un esilio dev’essere lontano come Sant’Elena. A volte bastano 45 chilometri, la distanza tra Bergamo, dove si nasce, e Lodi, dove si va ad abitare per forza maggiore.
Di solito li porta la cicogna o nascono sotto i cavoli. Dorino no, è arrivato con la Befana che volava alta, su a Vilminore di Scalve, quel 6 gennaio 1961. La storia di Isidoro Arrigoni, per tutti Dorino, leggendario magazziniere di casa Atalanta, inizia così e si sublima oggi con la sua millesima presenza in partite ufficiali, sempre nelle retrovie, ma prezioso come pochi.
È scomparso lunedì, all’età di 88 anni Gino Patelli, storico parrucchiere dei vip e in particolare dei calciatori dell’Atalanta, testimone di una Bergamo che non c’è più. I funerali saranno celebrati questa mattina alle 10,30 nella chiesa del cimitero di Bergamo.
E’ #recupero la parola chiave di Atalanta-Verona e sfidiamo chicchessia a trovarne un’altra che meglio fotografi quanto successo. Che fosse un pomeriggio con determinate caratteristiche se n’erano accorti tutti, allo stadio, al rientro dall’intervallo, dopo un primo tempo così sonnacchioso da far rimpiangere a molti il sacrificio di una gita sul lago o in Città Alta.
La data esatta per il secondo anniversario della sua scomparsa è il 6 aprile, Lunedì dell’Angelo. Bene ha fatto quindi l’Atalanta a ricordare il suo sfortunato ex presidente con leggero anticipo e con delicatezza, spendendo parole affettuose e regalando allo stadio il volto sorridente di Ivan sul maxischermo.
Seicento e non sentirle. Meglio ancora: pronto a rifarle tutte quante. Ebbene, anche i tifosi festeggiano i loro traguardi rotondi e per Tullio Panza, classe 1949, storico segretario degli Amici dell’Atalanta, con quella di domenica a Parma sono state ben 600 le trasferte al seguito dell’amata in maglia neroblù. Dopo tre mesi di sofferta attesa, ma al cospetto del suo amico Donadoni. E attenzione…
di Pier Carlo Capozzi
Amarcord le trasferte per seguire l’Atalanta. Perché ci sono state. Perché torneranno ancora. Lo zio Carlo aveva predisposto tutto, c’era solo da seguirlo e stargli vicino.
Certo, tutta questa pioggia non aiuta, considerando che rinvigorisce la vegetazione. Però un minimo di cura non guasterebbe. Siamo all’ingresso in città venendo dall’autostrada, dall’aeroporto e da altro ancora e il benvenuto per chi arriva è imbarazzante.
È lui in persona lo spot migliore di quanto va predicando da una vita. Il professor Alfredo Calligaris ha 88 anni e dire che li porta splendidamente è un’affermazione assai riduttiva. Abita al settimo piano e, a salire, si fa tranquillamente le scale a piedi.
Loading...