Diritti sociali: Il Pd apre la difficile battaglia
ITALIA. Schlein, fase due. La segretaria del Pd ha deciso di cambiare spalla al fucile. Dopo la battaglia per i diritti civili, tocca ora a quella sui diritti sociali.
ITALIA. Schlein, fase due. La segretaria del Pd ha deciso di cambiare spalla al fucile. Dopo la battaglia per i diritti civili, tocca ora a quella sui diritti sociali.
ITALIA. Fino a quando Berlusconi era in vita, ci si è ripetutamente chiesti quale sarebbe stato alla sua scomparsa il destino di Forza Italia e, per estensione, del centrodestra. Trattandosi di un partito personale, si dava per scontato che la sua creatura sarebbe scomparsa con lui.
ESTERI. Putin è ora più forte o più debole? Quello di Prigozhin è stato un colpo di Stato o una pacifica marcia di protesta? La pace è più vicina o più lontana?
IL COMMENTO. Sono ormai 18 i mesi di guerra in Ucraina. Naturale che il sostegno prima incondizionato a Kiev si stia affievolendo, che l’opinione pubblica si chieda preoccupata quando avrà mai fine questa sequenza infinita di morti, di distruzioni, di sofferenze. Per non dire del pericolo di un allargamento del conflitto all’intera Europa. Il partito del «no armi» all’Ucraina si ingrossa.
POLITICA. Divisivo in vita, divisivo in morte. Non poteva che essere così. La figura di Berlusconi è stata troppo pervasiva per non lasciare una traccia indelebile nella politica nazionale. Per trent’anni non si poteva essere che berlusconiani o antiberlusconiani.
ITALIA. I conti che i partiti fanno sul risultato elettorale sono sempre viziati dal bisogno di tenere alto il morale delle truppe.
ITALIA. «Non ci hanno visto arrivare» - è stato il commento, tra il sarcastico e l’intimidatorio, con cui la Schlein ha salutato la sua inaspettata elezione a segretaria del Pd. Il minaccioso avvertimento era rivolto in prima battuta agli avversari interni del partito.
ITALIA. Il treno delle riforme è ripartito e già rischia il deragliamento. Non sono soltanto i precedenti infausti a indurre al pessimismo. È che la partenza è avvenuta sotto cattivi auspici. Non solo l’opposizione è salita subito sulle barricate.
ITALIA. La Meloni si dice soddisfatta del risultato delle amministrative. Lo considera un incoraggiamento al governo a procedere sulla via delle riforme.
ATTUALITÀ. I precedenti non sono incoraggianti. Sono ormai quarant’anni che da varie parti si è tentato di modificare l’impianto istituzionale della nostra Costituzione e alla fine non solo non si è cavato un ragno dal buco, ma chi si è avventurato su questa strada s’è fatto solo male.
POLITICA. Giorgia Meloni si è intestata la missione ciclopica di costruire un partito conservatore. Sì, ciclopica. Auguri, viene da dire. Ne ha oltremodo bisogno. La sua è, infatti, un’impresa da far tremare i polsi.
POLITICA. Una forza politica che ambisca ad essere mediana tra la destra e la sinistra ha in Italia un destino segnato.
Il commento. Il battesimo della Meloni premier non poteva riuscire meglio. È arrivata a Palazzo Chigi da guerrigliera dell’opposizione e subito è stata capace di reinventarsi nel ruolo istituzionale di capo del governo. Si è prontamente riappacificata con l’Europa. Si è trovata a suo agio nella promozione degli interessi italiani all’estero, avvalorandosi come partner leale ed affidabile dei nos…
Politica. A Giancarlo Pajetta, dirigente comunista di lungo corso, sfuggì una battuta sul conto del suo segretario di partito. Disse che il compagno Berlinguer si era iscritto direttamente al comitato centrale. Le sue parole erano sottilmente ambigue. Erano apparentemente il riconoscimento della predestinazione di Berlinguer a divenire un grande leader.
Il commento. Hanno votato 4 elettori su 10. Calcolando che i governatori Fontana e Rocca hanno raccolto la metà dei suffragi, se ne deduce che sono espressione di solo il 20% dei loro concittadini. Troppo poco! Sarebbe quindi inficiata la rappresentatività – persino la legittimità - della loro elezione. Se, come cantava Giorgio Gaber, «la democrazia è partecipazione», saremmo in piena crisi demo…
Il commento. Le elezioni regionali sono un ibrido, né carne né pesce. Sono a metà tra voto politico e voto amministrativo. Voto politico, perché l’elettore fatica ad avere una conoscenza dei candidati e dei programmi che vada oltre l’immagine vista in televisione o la visione di un talk show. È portato quindi a compiere una scelta generica, di partito o di coalizione, incoraggiato in questo dall…
Attualità. Verba sunt consequentia rerum. Se è vero quanto asserisce la celebre massima latina che «i nomi sono conseguenti alle cose», dobbiamo aspettarci grandi novità dal prossimo congresso del Pd. Non cambierà solo il segretario.
Italia. Non sono poche le novità che questo inizio legislatura ci ha riservato. All’inizio, il sorprendente successo elettorale del partito erede della tradizione neofascista, maledetta e discriminata per più di un cinquantennio. Poi, l’incarico di formare il governo, per la prima volta nella storia d’Italia, ad una donna.
Politica. Lo psicodramma del Partito democratico, andato in onda sulle modalità di voto del suo nuovo segretario - se unicamente con i gazebo o anche online - è solo l’ultima delle tante beghe che hanno costellato la preparazione delle primarie in calendario per il 26 febbraio.
Esteri. La storia, è risaputo, non si fa sulle ipotesi. Con i se si possono fare solo dei giochi di fantasia. Non si può preconizzare il corso degli avvenimenti, mutando a proprio arbitrio un dato del contesto storico. Facciamo un esempio: se Cleopatra non fosse riuscita a sedurre Antonio, Cesare non avrebbe avuto la meglio e la storia di Roma avrebbe preso tutt’altro corso.
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