Medico di S. Pellegrino rinvia la pensione «In prima linea all’ospedale di Codogno»
Giorgio Scanzi, di San Pellegrino, primario all’ospedale di Codogno, doveva ritirarsi a fine mese.
Giorgio Scanzi, di San Pellegrino, primario all’ospedale di Codogno, doveva ritirarsi a fine mese.
Sospese, fino a nuova comunicazione, tutte le celebrazioni di messe in calendario dalle comunità, comprese quelle previste per il Mercoledì delle Ceneri, giorno di inizio del tempo quaresimale. L’invito a pregare per i malati e le loro famiglie.
Salgono a quattro i casi di bergamaschi risultati positivi al primo test sul coronavirus. Ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Riaperto l’ospedale e il Pronto soccorso di Alzano.
Scuole, bar, trasporti e ospedali. Ecco il testo completo dell’ordinanza di domenica 23 febbraio di Regione Lombardia. Il vertice con i sindaci bergamaschi: stop anche ai mercati.
«Abbiamo già fatto 4mila controlli con il tampone. Siamo il primo paese in Europa che ha deciso controlli più rigorosi e accurati e sin dall’inizio abbiamo optato per la linea di massima precauzione e rigore». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in collegamento con «In Mezzora».
L’assessore al Welfare Giulio Gallera: dobbiamo limitare gli assembramenti. I casi positivi in Lombardia sono 118: tre le vittime.
Una persona è risultata positiva al coronavirus a Bergamo, un altro caso a Seriate e uno ad Alzano all’ospedale, ora chiuso in isolamento. La notizia è trapelata nel pomeriggio di domenica 23 febbraio. Un ristorante di Spino al Brembo ha avuto un cliente della provincia di Lodi poi risultato positivo al coronavirus. Fake news su caso a Stezzano.
«É vera e propria psicosi in Italia dopo i casi di contagio da coronavirus che si stanno moltiplicando nelle ultime ore in varie zone del paese, una situazione di emergenza che ha fatto letteralmente schizzare alle stelle i prezzi di alcuni prodotti igienico-sanitari che stanno andando a ruba nei negozi e sul web».
«Abbiamo 132 persone risultate complessivamente positive al coronavirus, di cui due decedute e una guarita. Nel dettaglio sono 89 in Lombardia, 24 in Veneto, 6 in Piemonte e 2 nel Lazio».Questi ultimi sono la coppia di cinesi che si trova ancora allo Spallanzani.
«Nella notte sono saliti a 89 i casi di cittadini lombardi risultati positivi ai controlli del coronavirus». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Obiettivo: evitare assembramenti.
È opportuno comunque sottolineare che il primo accorgimento da adottare, ancora prima delle mascherine, è quello di lavare accuratamente e molto spesso le mani.
Dalle manifestazioni legate al Carnevale fino alle attività sportive e aggregative. Chiusi anche gli oratori con la sospensione di tutte le celebrazioni, di tutte le attività pastorali, aggregative e culturali.
Continuiamo gli aggiornamenti sulla situazione in Italia e in Lombardia sul coronavirus, con aggiornamenti in tempo reale.
Quattro persone sono state sottoposte a tampone all’ospedale «Papa Giovanni». Negativi il primo caso di venerdì e un altro di sabato mattina. Costante monitoraggio di Ats, Regione e ministero. Sei pagine di approfondimento su «L’Eco» in edicola domenica 23 febbraio.
Rinviate tutte le gare di Lombardia e Veneto. Il premier Conte ha annunciato il provvedimento deciso dal ministro Spadafora.
Rinviate tutte le gare di Lombardia e Veneto. Il premier Conte ha annunciato il provvedimento deciso dal ministro Spadafora.
L’epicentro della diffusione del coronavirus viene considerato Codogno, nel Lodigiano. «Tutte le situazioni di positività hanno avuto contatti con il Pronto soccorso e l’ospedale di Codogno nei giorni del 18 e 19 febbraio», spiega l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.
Il comunicato del presidente della Conferenza dei rettori, Remo Morzenti Pellegrini, dopo la seduta del Consiglio dei ministri sulle misure da adottare contro i contagi: «Misure cautelative». Chiusi anche gli atenei veneti. Si tornerà in aula il 2 marzo.
Un altro fattore di rischio è la presenza di malattie preesistenti, specie quelle cardiovascolari, diabete, insufficienza respiratoria cronica e ipertensione.
Il massacro si sta compiendo nel silenzio più assoluto. Niente giornalisti, niente telecamere. Poco o nulla si deve sapere. Idlib è sotto il fuoco incrociato delle bombe russe e dei cannoni del macellaio di Damasco e in mezzo oltre un milione di uomini, ma soprattutto donne e bambini che non possono andare da nessuna parte, intrappolati dalla più grande offensiva russo-siriana a nove anni dall’in…