Allarme gang giovanili in centro a Bergamo, i residenti: «Più controlli». Gandi: «Pattuglie e interventi educativi»

L’INCONTRO SULLA SICUREZZA. Le richieste dei cittadini dopo l’escalation di episodi di violenza. Il vicesindaco: «Attivati presidi in centro. Sui migranti Comuni lasciati soli dal governo».

Un’estate da bollino rosso per la sicurezza in città, con un’escalation di violenza giovanile in centro, dalla stazione ai Propilei, ma anche in altre aree di Bergamo, come le piscine Italcementi e il Luna Park della Celadina, oltre al centro commerciale di Oriocenter. «Episodi di un disagio sociale che si è acuito nell’ultimo periodo, su scala provinciale, con gruppi sempre più numerosi di ragazzi di origine straniera che scendono in piazza con scontri e risse, rivendicando con insistenza uno spazio, ma non possiamo lasciare la città alla loro mercé», ha spiegato l’assessore alla Sicurezza, Sergio Gandi, che nella serata di giovedì 14 settembre con il collega alla Partecipazione, Giacomo Angeloni, e la comandante della polizia locale di Bergamo, Gabriella Messina, ha incontrato la cittadinanza in un partecipato incontro nella sala Galmozzi di via Tasso, alla presenza di una cinquantina di persone, tra cui i rappresentanti della rete di quartiere.

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Mappatura con telecamere

Un’occasione, per l’amministrazione, di raccontare il lavoro svolto per la sicurezza in centro ma anche di ascoltare le segnalazioni dei residenti, preoccupati dalla situazione di degrado. «In piazzale Marconi c’è l’unico presidio fisso interforze di polizia locale, polizia di Stato e guardia di finanza - ha spiegato l’assessore -. Stiamo lavorando in maniera trasversale tra più assessorati, dalla Sicurezza alle Politiche giovanili ai Servizi sociali. In più abbiamo attivato il presidio nel weekend lungo l’asse Ferdinandeo come deterrente, con indagini della Questura per mappare il fenomeno attraverso telecamere e testimonianze. L’idea è anche quella di ampliare su scala provinciale il progetto di educazione giovanile “Giovani Onde”, coinvolgendo diverse realtà del territorio: direzione scolastica territoriale, università, diocesi, Ats, prefetto, forze dell’ordine e Comune». Presente Francesco Maffeis, coordinatore del progetto Giovani Onde: «Il sistema delle politiche educative e giovanili è impreparato ad affrontare il fenomeno. Con Giovani Onde incontriamo i ragazzi non in un’ottica repressiva ma per provare a raccoglierne storie, proposte e idee per aiutarli a metterle in campo, come nel caso del murales realizzato da questi giovani alla stazione Teb».

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«Troppo degrado in centro»

Molte le segnalazioni arrivate ieri sera da parte dei residenti. «Dallo spaccio in via Paglia al degrado in via Bonomelli, il centro sta diventando terra di nessuno, inaridendosi», ha detto un cittadino. Un signor ha detto che «quasi mi vergognavo ad abitare in via Bonomelli, talmente è peggiorata degradandosi, e da poco mi sono trasferito altrove». «Subiamo minacce da gruppetti di giovani stranieri, abbiamo paura e vorremmo vedere più agenti a contrastare, in maniera attiva la situazione, senza fare solo presenza», la lamentela di una signora. «Il problema non è culturale, ma di mancanza di rispetto delle regole», ha aggiunto un’altra residente. «Noi segnaliamo i problemi, vogliamo più pattuglie e sopralluoghi», la richiesta di un commerciante.

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«Serve una strategia educativa verso questi ragazzini giovanissimi, quasi randagi, che cercano un posto nelle nostre città», ha segnalato il direttore dell’oratorio dell’Immacolata in via Greppi, don Nicola Brevi. «Mancano agenti della polizia locale per far fronte a tutti questi problemi, dalla violenza al degrado», il commento di Alberto Ribolla, consigliere comunale di minoranza della Lega. Gandi ha risposto che «i concerti in piazzale Alpini sono una delle chiavi per abbattere la mala frequentazione e far tornare a rivivere questi luoghi, proseguendo anche la riqualificazione urbana, avviata in via Zambonate. Il Daspo urbano? È utile se il Comune può decidere dove applicarlo, senza limiti dal legislatore. Sulla presenza di immigrati ricordo che non abbiamo sostegno dal governo: è un problema solo dei Comuni, che poi si riversa in via Paglia e limitrofe». «Non nascondo le criticità, ma la polizia locale è costantemente presente in centro, tutti i giorni, e si impegna a 360° anche con gli agenti in borghese e L’Unità mobile di quartiere, verificando tutte le segnalazioni», ha detto la comandante della polizia locale Gabriella Messina.

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