I social network? Posto per missionari
I social network sono «buoni» o «cattivi»? C’è chi li snobba: «Solo stupidaggini». E chi se ne tiene alla larga: «Sono per i ficcanaso».
I social network sono «buoni» o «cattivi»? C’è chi li snobba: «Solo stupidaggini». E chi se ne tiene alla larga: «Sono per i ficcanaso».
«Figli del vento»: evoca immagini poetiche e suggestive il nome dato al progetto della Caritas diocesana dedicato ai Sinti (una delle etnie che compongono la popolazione romaní), iniziato nel giugno 2010 e finanziato con i fondi dell’Otto per mille.
« Non sposate le mie figlie » ci mostra, ahimé, che siamo tutti un po’ razzisti, ma che per costruire una vera integrazione si può partire anche da lì. Ci sono Rachid, musulmano, David, ebreo, Chao, cinese, e Charles, ivoriano e cattolico: in comune hanno l’amore per quattro belle francesi, le quattro figlie dei coniugi Verneuil, borghesi, gollisti e cattolici.
Il disagio psichico può infilarsi anche in una vita «normale» e sconvolgerla. Ci si può ammalare di tristezza e solitudine e scivolare giù, dove non si penserebbe mai. Ma poi si può anche uscirne, anche se ci vuole tanto coraggio. Come ha fatto Nadia.
C’è una canzone di Natale, «The Twelve Days of Christmas», che incomincia più o meno così: «Il dodicesimo giorno, aspettando Natale, dal mio vero amore ho ricevuto dodici tamburini tamburellanti…».
Lo dicono i ventimila bambini e ragazzi che hanno partecipato alla ricerca promossa da Azione Cattolica ragazzi (Acr) a livello nazionale su «Dove vado a giocare?». Sotto analisi i luoghi dove i bambini vanno abitualmente a giocare ma anche, più in generale, il loro utilizzo del tempo libero e i loro desideri.
I servizi segreti britannici (GCHQ, Government Communication Head Quarters) impiegano più di 100 agenti segreti nei loro ranghi con un requisito singolare: sono dislessici o disprassici.
Le figuracce? Sono rassicuranti. Per tutti tranne, ovviamente, per chi le fa. Così ci spiega Niccolò Ammaniti in «Figuracce» (Einaudi), che raccoglie i racconti di otto scrittori.
Maleficent: nel nuovo fantasy Disney “La bella addormentata nel bosco” come non l’avete mai vista. La fata Angelina Jolie non solo non è cattiva, ma è un’eroina e il principe azzurro non salva nessuno. Basta valzer romantici, vecchie fiabe di una volta addio.
I sogni sono fatti di una materia sottile, insidiosa, dolce e tagliente insieme. Nei racconti raffinati di Romain Gary, raccolti nel volume «Una pagina di storia» (Neri Pozza), sono come bombe inesplose che tutti maneggiano delicatamente, finché un movimento accidentale le porta a dilaniare la vita dei protagonisti.
«Kamchatka» è «quella lingua gelata che che la Russia mostra all’Oceano Pacifico per farsi beffe dei suoi vicini d’oltremare», un Paese dalle nevi eterne e dai cento vulcani. Ma è anche un «non luogo», un simbolo.
Prima o poi capita a tutti di avere a che fare con quel «rumore di fondo» che è il dolore. È facile capire che «i meccanismi del mondo non girano per tutti ben oleati». La sfida vera, durissima, è trasformare la sofferenza in bellezza: Valeria Parrella ci riesce con «Tempo di imparare» (Einaudi).
di Sabrina Penteriani Tre persone in crisi alle quali la vita, inaspettatamente, offre una seconda possibilità.Ci sono libri che sembrano fatti apposta per regalare speranza. «L’atelier dei miracoli» di Valerie Tong Cuong è uno di questi. Dotato di una grazia delicata, così come l’autrice.
«Nessuno è straniero, nessuno è escluso, nessuno è lontano». È uno stile per stare bene insieme quello indicato dall’Ufficio Migranti come tema forte per la giornata dei Migranti 2014 che si celebra domenica nel vicariato di Trescore .
La passione per il giallo si coltiva da piccoli. Si parte regalando al pupo lente d’ingrandimento e taccuino («come Sherlock Holmes, caro»), come succede in «Detective per gioco» (Editoriale Scienza).
Quest’anno ricorrono i novant’anni dalla nascita di Italo Calvino e per questa occasione Mondadori ha riscoperto il tesoro delle «Fiabe italiane», che lui aveva riscritto attingendo al tesoro della nostra tradizione popolare degli ultimi cent’anni. Le fiabe sono accompagnate da illustrazioni di artisti di talento.
L’incipit de «Il richiamo del cuculo» di Robert Galbraith (Salani), letto ovviamente con il senno di poi, poteva già dare qualche indizio su chi potesse celarsi sotto questo insospettabile pseudonimo: una donna assediata dal successo, al secolo J.K. Rowling.
La storia che lo scrittore franco-algerino Jean Michel Guenassia tratteggia ne «La vita sognata di Ernesto G» (Salani) è uno spesso affresco del ’900 e insieme un intenso ritratto familiare. Spesso anche per le dimensioni, 544 pagine. Ma ne vale …
LE ESPERIENZE. Con la Caritas diocesana bergamasca e il Centro missionario diocesano tante vacanze alternative per avvicinare i giovani alla globalizzazione. Don Claudio Visconti di Bergamo: «È un modo per educare alla carità».
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