Le risorse rinnovabili a BergamoScienza
L’energia pulita illustrata ai bambini
di Marco Bargigia
Cinque città in cinque anni. Un cambio continuo di quotidianità, case e abitudini. Ma l’intenso girovagare lavorativo del poco più che trentenne trevigliese Daniele Semenza ha un solido punto fermo: gran voglia di affrontare diverse esperienze di vita e professionali.
L’ormai ex assessore all’Ambiente della provincia Romanò ha inviato un comunicato in cui esprime le sue perplessità per una scelta che, spiega, è frutto di valutazioni che vanno oltre il «pretesto», ovvero l’approvazione delle novità tariffarie di Uniacque.
«Abbiamo la responsabilità di consegnare un mondo più sostenibile ai nostri figli. Ma nell’adottare una scelta politica coerente con questa prospettiva, promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili, abbiamo commesso due errori».
Il Governo ha riconosciuto la specificità meteoclimatica e orografica del Bacino Padano. Il testo di «Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria» lo dice chiaramente.
Un teatro comunale, la sede della Protezione civile, le scuole elementari e medie, e il palazzo delle associazioni no-profit. Tutte sedi riscaldate e illuminate a biomassa legnosa, uno dei primi impianti in Italia. Ma prima ancora sono alimentati dall’orgoglio di due giovani ingegneri bergamaschi.
Piccole imprese, imprenditori, organizzazioni aziendali soffocate dalla burocrazia. Un allarme che sale ogni giorno e con sempre più voce da ogni azienda contro un mostro che toglie fino all’80% del tempo che una normale azienda dovrebbe invece dedicare al proprio sviluppo e crescita.
«L’obiettivo centrale che il nuovo Piano energetico ambientale regionale propone è la riduzione dei consumi di energia da fonti fossili. Si tratta di un obiettivo essenziale, perché coincide con il concetto stesso di sviluppo sostenibile.