Dove trovare le opere di Manzù a Bergamo
Il “museo diffuso” dello scultore bergamasco. Dai graffiti ai grandi cardinali
Il “museo diffuso” dello scultore bergamasco. Dai graffiti ai grandi cardinali
Il ghiaccio per l’arte (e l’architettura) contemporanea è materia da scolpire, casa da abitare, foglio su cui disegnare. Ne abbiamo un assaggio grazie a “Giass e Nef”, il concorso di scultura nel ghiaccio che il 25 e il 26 gennaio va in scena a Valbondione
Una mostra che ci aiuta a riscoprire una figura sempre più centrale nell'arte lombarda e italiana del XX secolo: quella del bergamasco Stefano Locatelli, autore - tra l'altro - della statua bronzea di Papa Giovanni all'ingresso del Seminario in Città …
Opere di ieri e di oggi che sanno parlare con la città, il paesaggio, la gente. E una riflessione su cosa è oggi la scultura e cosa significa arte pubblica
Fino al 10 novembre “#LaRagazzaDeiCimiteri” Lisa Martignetti espone le sue fotografie al Cimitero Monumentale di Bergamo. Un’occasione per ripensare il nostro rapporto con la Morte
Via Piazzo è una piccola strada che si snoda ai piedi del monte Cereto, appena fuori dal caos cittadino di Albino. Si narra che, ai margini del bosco, viva un’artista che dialoga con le pietre, che dà loro un’anima. Lo si scorge già da lontano, seduto su di un piccolo sgabello davanti a un lungo muro.
L’emozione della vedova Inge: «Ringrazio Bergamo e i bergamaschi: è un momento importante».
Bergamo sembra seriamente pronta a combattere, con una sola voce, per riportare Giacomo Manzù nella sua terra. Il 2 novembre nel Famedio sarà svelata una targa commemorativa: il sogno, coltivato da anni, è quello di poter ospitare le spoglie dello …
Inaugurata nel pomeriggio al palazzo storico del credito Bergamasco l'esposizione dedicata allo scultore Ugo Riva. In occasione di Art2night, visite guidate gratuite per tutta la sera. La mostra proseguirà fino a inizio settembre.
Nascono più o meno nello stesso periodo, Giacomo Manzù e Marino Marini: l’uno a Bergamo, nel 1908 (morirà ad Ardea nel 1991), l’altro a Pistoia, nel 1901 (morirà a Viareggio nel 1980): entrambi dunque in quel primo decennio del Novecento in cui si aprono per le arti tutte grandi spazi innovativi.
Non c’è periodo storico che tenga, rivoluzione industriale che scoppi, stagione della vita che cambi. Quando si parla di ingegno, destrezza, intuizione,tutto è possibile. Oggi come allora.
Chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, pesci angelo e stelle marine: sono oltre 7.000 le sculture in plastica di grandi dimensioni, raffiguranti sette specie di animali, in mostra all’Oriocenter di Bergamo fino a novembre per un grande evento di cracking art.
Un’altra tappa verso la totale valorizzazione del complesso di San Sisto in Agris, alla periferia di Colognola, è stata compiuta sabato mattina con la collocazione, nel piazzale antistante la chiesa ristrutturata, della statua della «Maternità», opera del pittore e scultore Franco Travi.
Alla fermata di BG-Martinella della linea T1 Bergamo Albino si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso “Viaggi ad Arte” finalizzato alla riqualificazione artistica delle fermate lungo la linea T1.
Nella lunga serie di omaggi artistici per Papa Giovanni non poteva mancare l’opera dello scultore bergamasco Carlo Scarpanti, che ha realizzato un bassorilievo raffigurante il santo accanto allo stemma papale
Se siete appassionati di arte le occasioni non mancano: dalla città a tutta la provincia sono tantissime le mostre aperte. Ecco l’elenco delle più importanti.
BERGAMO A OCCHI CHIUSI Allo Spazio Arte Viamoronisedici, via G. B. Moroni 16/a, mostra personale di Sara Barbarino «A occhi chiusi»; in programma fino al 19 aprile. Orari: da giovedì a sabato 16-19. ARTE & ARTIGIANATO, OPERE DI COSTANTINO GIOVINE …
LE MOSTRE A BERGAMO A OCCHI CHIUSI Allo Spazio Arte Viamoronisedici, via G. B. Moroni 16/a, mostra personale di Sara Barbarino «A occhi chiusi»; in programma fino al 19 aprile. Orari: da giovedì a sabato 16-19. AT THE END OF …
È il «Gigante che sostiene la montagna» per gli abitanti di Luzzana, antico borgo della Val Cavallina. L’opera verrà ora protetta con una copertura. È stata realizzata nel 1841 dallo scultore Giosuè Meli (nato a Luzzana nel 1816 e morto a Roma nel 1893).
Sono tornate a sorridere, nel giardino pensile del castello di Urgnano, le grottesche nane settecentesche in pietra colombina di Vicenza che delimitano il vialetto di ghiaia che conduce alla fontana.