Sfide, inciampi, inquietudini: storia di «Qualcuno di noi»
LA RECENSIONE. Pietro Grossi è sicuramente tra i migliori esordienti che si sono imposti sulla scena letteraria italiana a partire dagli anni Duemila.
LA RECENSIONE. Pietro Grossi è sicuramente tra i migliori esordienti che si sono imposti sulla scena letteraria italiana a partire dagli anni Duemila.
LA RECENSIONE. La storia a cui si ispira è quella di Remo e di Aida e di un sacrificio inevitabile e doloroso, ma il cui valore simbolico verrà dispiegato in tutta la sua forza pagina dopo pagina.
LA RECENSIONE. Una casa dispersa nella campagna, una morte imprevista e ancora totalmente inspiegabile.
LA RECENSIONE. Tradotta per la prima volta in italiano, «Oreste o l’arte del sorriso» è una favola dolce e delicata scritta e illustrata da Domenico Gnoli, tra più rilevanti e al tempo stesso appartati artisti del Novecento italiano, la cui fama tuttavia esplose ben prima negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone che in Italia.
LA RECENSIONE. Premio Nobel per la letteratura nel 2023, lo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse ha scritto nella sua carriera romanzi, racconti, poesie, libri per bambini, saggi e opere teatrali, tradotti in oltre quaranta lingue.
IL LIBRO DELLA SETTIMANA . «Cosa c’entrano le stelle»È un volume raro ed essenziale per avvicinarsi e conoscere meglio la figura di un teologo originale ed eclettico
LA RECENSIONE. Sorta di diario pubblico in forma di catalogo intimo e privato, l’ultimo libro di Vittorio Sgarbi, «Natività. Madre e Figlio nell’arte» (La nave di Teseo), vive di una tensione inedita e a tratti dolorosa, che detta il passo di una relazione, quella tra madre e figlio, irrisolta eppure meravigliosamente studiata, indagata e celebrata nei secoli.
LA RECENSIONE. La Premio Nobel per la letteratura 2024 conferma con «Non dico addio» la forza e la capacità di agire su un punto minimo, su una protagonista esile per descrivere e dare corpo ad un tempo grande e difficile, buio e terrificante da contenere non banalizzandolo come quello che fu per la Corea la fine degli anni Quaranta.
LA RECENSIONE. Due vite distanti, a tratti agli antipodi, un’origine comune e ora un dolore che in qualche modo unisce, seppure nelle differenze e in quella incapacità tutta tipica di una generazione - la Z - di capire e affrontare i cambiamenti, tanto più se luttuosi.
LA RECENSIONE. Jonathan Littell ha abituato i suoi lettori, fin con il suo esordio «Le Benevole» (Einaudi), ad esplorare il male e la crudeltà fin dentro ai suoi anfratti più tetri.
LA RECENSIONE. Libri sul calcio e sulle tragedie che hanno costellato la storia del calcio.
LA RECENSIONE. Unione di memoria e letteratura, l’analisi di «Alla corte di mio padre» del Premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer.
LA RECENSIONE. Pubblicato nel 2023 e ora tradotto in italiano da Antonietta Pastore per Einaudi, «La città e le sue mura incerte» di Haruki Murakami segna una sorta di ritorno alle origini del grande scrittore giapponese.
LA RECENSIONE. «La metà del mio tempo» è il lascito di un autore che ha saputo, in tempi cinici e nichilisti, offrire la magia dell’avventura letteraria.
LA RECENSIONE. Due libri, due recensioni veloci. Il parere di due giornalisti.
«Il fiume dalla foce alla fonte» di Piero Scanziani, un testo sulla vita vista da chi l’ha vissuta con coraggio e pienezza senza mai darsi pace.
LA RECENSIONE. Prima rivoluzione ad aprire le danze del Novecento, quella messicana del 1910 ha due principali protagonisti, Emiliano Zapata, anarchico e guerrigliero, e Francisco Villa, meglio conosciuto come Pancho, proprietario terriero e poi generale e politico.
Ci sono figure che rappresentano anche inconsapevolmente un’epoca attraversandola e dandole forma e spesso in alcuni casi mutandola nel profondo.
LA RECENSIONE. James Foley è un giornalista che non ci pensa due volte a raggiungere l’Afghanistan alla ricerca della verità.
IL LIBRO. «Attaccare la terra e il sole» affronta la violenta guerra d’invasione coloniale da parte francese che si scatenò a metà Ottocento in Algeria.