La ricetta Pagliuca e i Friedkin, faccia triste dell’America
IL COMMENTO. Ormai da diverso tempo, quando la Roma gioca in casa, lo spettacolo finisce con il fischio d’inizio della partita.
IL COMMENTO. Ormai da diverso tempo, quando la Roma gioca in casa, lo spettacolo finisce con il fischio d’inizio della partita.
L’ANALISI. Nemmeno troppi anni fa, l’Italia del tennis guardava con malcelata invidia all’Armada spagnola, capace di far crescere dietro Nadal un movimento che cannibalizzava tornei, classifiche e, conseguenza quasi ineluttabile, Coppa Davis.
L’ANALISI. Strana domenica, quella in cui la Serie A lascia la scena a una Nazionale che innesta la retromarcia facendo riaffiorare fantasmi europei.
L’ANALISI. Maledetta sosta, che spezza il ritmo a un’Atalanta lanciatissima: sei vittorie nelle sette gare giocate dall’ultima interruzione per le nazionali. Cinque su cinque in campionato, sei di fila da inizio ottobre.
IL COMMENTO. L’Atalanta ha dimezzato il distacco (da -6 a -3), portandosi al terzo posto a due lunghezze da un’Inter che solo grazie al Var ha evitato una mezza figuraccia contro il Venezia ultimo in classifica.
L’ANALISI. I giochi sono fatti, i giurati hanno votato. E quella di stasera a Parigi sarà soltanto una sfarzosa passerella. Eppure immaginiamo, solo per un attimo, che per assegnare definitivamente i Palloni d’Oro 2024 i candidati debbano presentare un biglietto da visita.
SPORT. E adesso diciamo pure che è stato facile. Il 2-0 con il quale l’Atalanta ha regolato il fanalino Venezia è vittoria da squadra non solo di qualità (cosa che si sapeva), ma matura e consapevole della propria forza.
L’ANALISI. Nella settimana dell’addio al tennis di Rafa Nadal, il successo di Jannik Sinner nella finale del Master 1000 di Shanghai su Nole Djokovic – sotto gli occhi di Roger Federer e Carlos Alcaraz – ha il sapore di un passaggio di consegne generazionale.
IL PUNTO. Certo, sarà dura affrontare un weekend senza Atalanta proprio adesso che ci siamo rifatti gli occhi.
IL COMMENTO. Dal 1998, anno di uscita del celebre film che porta quel titolo, situazioni come quella vissuta dall’Atalanta nei primi 8’ della ripresa sabato sera a Bologna vengono definite di «Sliding doors», porte scorrevoli.
IL COMMENTO. Ormai non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricordarlo. Anche perché la consuetudine dell’Atalanta al doppio (e poi magari più avanti triplo) impegno stagionale è tale che le tre partite in una settimana o poco più sono ormai diventate la regola.
IL COMMENTO . E poi arriva il momento in cui la retorica si deve fare parte. Perché ci sono cose, momenti, situazioni che solo la realtà può raccontare.
ITALIA. Un cartellino da timbrare. Un apostrofo grigio, per dirla alla Cyrano de Bergerac, tra le parole «festa» e «Supercoppa». Quella con il Real Madrid, che fino a Ferragosto ci sogneremo sotto l’ombrellone.
IL COMMENTO. «Sono legato all’Atalanta e lo sarò ancora». Parole e musica di Gian Piero Gasperini. Ultima gemma (penultima? C’è un terzo posto da portare a casa) di questa stagione ormai al tramonto anche se Bergamo vorrebbe non finisse mai.
IL COMMENTO. Il primo fu Eddy Merckx. Il Cannibale, quello con la C maiuscola, era lui. Pare che nel 1969, durante il primo dei cinque Tour dominati dal belga, la figlia del ciclista francese Christian Raymond – onesto faticatore del pedale che l’anno dopo avrebbe vinto la sua unica tappa alla Grande Boucle – abbia chiesto al padre come stesse andando la corsa, e la risposta sia stata più o men…