Infermeria piena, ma sarà l’Atalanta delle notti di Coppa
L’ANALISI. Volendo ci sarebbe anche spazio per i rimpianti, visto che l’andamento della giornata avrebbe consentito di guadagnare due punti su Napoli e Inter.
L’ANALISI. Volendo ci sarebbe anche spazio per i rimpianti, visto che l’andamento della giornata avrebbe consentito di guadagnare due punti su Napoli e Inter.
IL COMMENTO. Adesso c’è persino il pericolo (tipicamente italiano) che tutto diventi facile e scontato. Perché i trionfi di Jannik Sinner sono ormai permeati di una naturalezza tale che rischiano di uscirne quasi sminuiti, come i baldanzosi avversari via via impallinati dal Nuvola Rossa della Val Pusteria.
IL COMMENTO. La vera sconfitta, adesso, sarebbe dare un peso eccessivo alla sconfitta. Che brucia, perché a stare nell'élite ristretta che finirà per giocarsi lo scudetto avevamo fatto la bocca. Anche chi magari preferiva (e continuerà a preferire) nascondersi dietro la scaramanzia.
IL COMMENTO. Sarebbe stato così anche vincendo a Udine. Però è chiaro che il risultato e soprattutto la prestazione di sabato tratteggiano attorno alla settimana che comincia oggi le sfumature di un punto di svolta per l’Atalanta. Che in cinque giorni affronterà in casa Juventus e Napoli ed è chiamata a dare, ma soprattutto a darsi, delle risposte.
IL COMMENTO. L’orgoglio bergamasco, in queste ore, ha volti così diversi che più diversi non potrebbero essere. Come il giorno e la notte. Meglio, come le nevi americane di Beaver Creek e l’eterna estate nordafricana di Marrakech dove oggi, pare, il termometro arriverà a 26 gradi.
IL COMMENTO. «Voi avete l’orologio, ma noi abbiamo il tempo». In Afghanistan usano questo proverbio per spiegare agli occidentali come mai – attraverso i secoli – nemmeno i più potenti eserciti del mondo siano mai riusciti a sottomettere quella terra povera, ma strategica.
IL COMMENTO. Ormai da diverso tempo, quando la Roma gioca in casa, lo spettacolo finisce con il fischio d’inizio della partita.
L’ANALISI. Nemmeno troppi anni fa, l’Italia del tennis guardava con malcelata invidia all’Armada spagnola, capace di far crescere dietro Nadal un movimento che cannibalizzava tornei, classifiche e, conseguenza quasi ineluttabile, Coppa Davis.
L’ANALISI. Strana domenica, quella in cui la Serie A lascia la scena a una Nazionale che innesta la retromarcia facendo riaffiorare fantasmi europei.
L’ANALISI. Maledetta sosta, che spezza il ritmo a un’Atalanta lanciatissima: sei vittorie nelle sette gare giocate dall’ultima interruzione per le nazionali. Cinque su cinque in campionato, sei di fila da inizio ottobre.
IL COMMENTO. L’Atalanta ha dimezzato il distacco (da -6 a -3), portandosi al terzo posto a due lunghezze da un’Inter che solo grazie al Var ha evitato una mezza figuraccia contro il Venezia ultimo in classifica.
L’ANALISI. I giochi sono fatti, i giurati hanno votato. E quella di stasera a Parigi sarà soltanto una sfarzosa passerella. Eppure immaginiamo, solo per un attimo, che per assegnare definitivamente i Palloni d’Oro 2024 i candidati debbano presentare un biglietto da visita.
SPORT. E adesso diciamo pure che è stato facile. Il 2-0 con il quale l’Atalanta ha regolato il fanalino Venezia è vittoria da squadra non solo di qualità (cosa che si sapeva), ma matura e consapevole della propria forza.
L’ANALISI. Nella settimana dell’addio al tennis di Rafa Nadal, il successo di Jannik Sinner nella finale del Master 1000 di Shanghai su Nole Djokovic – sotto gli occhi di Roger Federer e Carlos Alcaraz – ha il sapore di un passaggio di consegne generazionale.
IL PUNTO. Certo, sarà dura affrontare un weekend senza Atalanta proprio adesso che ci siamo rifatti gli occhi.