Oms, Ricciardi: «Restrizioni necessarie. Sarà una guerra lunga»
L’intervista Parla Walter Ricciardi, dell’Oms e consigliere del ministro della Sanità: «Mancavano appena due giorni al collasso degli ospedali»
L’intervista Parla Walter Ricciardi, dell’Oms e consigliere del ministro della Sanità: «Mancavano appena due giorni al collasso degli ospedali»
Le foto da Alzano e Nembro e la situazione di venerdì 6 marzo nell’attesa di poter diventare «zona rossa»: cittadine deserte, ma alla fine nessun blocco per il momento.
«Non lo so, l’abbiamo accennato mercoledì 4 marzi al ministro Speranza, ma siamo ancora molto lontani da qualunque scelta. Se sarà necessario, ci risentiremo con il ministro e valuteremo». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in collegamento con Italia7Gold, parlando della possibilità che venga istituita una zona rossa nel Bergamasco.
Non c’è invece nel provvedimento l’estensione della zona rossa alla provincia di Bergamo: sarà in un ulteriore Dpcm che verrà messo a punto e che, allo stato, dovrebbe indicare due comuni, Nembro e Alzano Lombardo, un’area dove vivono circa 25mila persone.
«La crescita esponenziale dei contagi in provincia di Bergamo impone una riflessione dei tecnici. Se ci diranno che l’unico modo per arginare il virus è istituire un’altra zona rossa, ne prenderemo atto. Ci affidiamo alla scienza. Attendiamo insieme al Governo le comunicazioni ufficiali dell’Istituto superiore di sanità. A noi interessa la salute dei cittadini».
La parola all’Istituto Superiore di Sanità. Martedì 129 casi. Oggi la decisione .
Non era particolarmente preoccupato per il coronavirus, «è un’influenza un po’ più alta», diceva, «rispettiamo le direttive ma stiamo tranquilli, usciamo con mascherina e guanti» per andare nei reparti, ma era anche «arrabbiato» per un certo tipo di comunicazione sugli «anziani più colpiti» come a minimizzare le perdite di questi giorni.
«Credo che l’estensione della zona rossa vada riformata e rimodulata e potrebbero esserci altre zone da coprire».
Primi casi di coronavirus nel Lazio. A darne la conferma è la direzione dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Una riunione tra il premier Giuseppe Conte ed i ministri è prevista alle 12.30 nella sede della Protezione Civile.
Sono 14 i casi finora accertati. Martedì la seconda vittima nella nostra provincia dopo l’anziano di Villa di Serio: è un pensionato di Nembro. Altre persone positive in Comuni della media Valle Seriana e anche nella Bassa. Parla l’assessore Gallera. Su «L’Eco» di mercoledì 26 febbraio 14 pagine di approfondimento.
Hanno contratto il virus una donna di 61 anni di un paese della Val Seriana, il marito di lei e un altro componente della comitiva che da cinque giorni si trova in Sicilia.
«Una dichiarazione inaccettabile da una persona ignorante, perché ignora assolutamente quali erano e sono i protocolli definiti dall’Istituto Superiore di Sanità. Noi abbiamo seguito pedissequamente ciò che era stato determinato dall’ISS e le linee guide del Ministero».
Un uomo di 38 anni è ricoverato in prognosi riservata con insufficienza respiratoria all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. Contagiati la moglie, incinta, e un conoscente stretto. La conferenza stampa in Regione - la diretta web.
È uno dei rimpatriati da Wuhan. Le misure nell’aeroporto bergamasco: «Disposta sulle base delle indicazioni ricevute dalla Protezione civile per i passeggeri in arrivo con voli internazionali».
Il presidente della Regione Lombardia è intervenuto per fare il punto sulla situazione nella nostra regione.
Dal coronavirus all’ansia italiana per la paura di una nuova epidemia il passo è brevissimo. Negli aeroporti, compreso i nazionali Fiumicino a Roma, sono infatti scattate le prime misure di controllo e gli esperti prendono la parola e informano, come ha fatto il direttore delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano.
Prima forte ondata di influenza dall’inizio dell’anno: con il rientro a scuola degli studenti e la ripresa delle attività, il virus si è diffuso, causando un brusco aumento dei casi rispetto alle settimane precedenti.
Il 54enne di Predore aveva ricevuto la profilassi con gli altri familiari subito dopo il ricovero della moglie morta lo scorso 3 gennaio. La conferma dell’Istituto Superiore di Sanità: stesso genotipo dei primi quattro episodi.
L’uomo è ricoverato al Papa Giovanni sotto controllo non in condizioni critiche.