Omicidio Ziliani, la Cassazione conferma l’ergastolo per i tre imputati
LA SENTENZA. I fatti risalgono al maggio del 2021, la Corte ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati.
LA SENTENZA. I fatti risalgono al maggio del 2021, la Corte ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati.
LA SENTENZA. Il processo d’appello ha confermato l’ergastolo per le due figlie accusate insieme all’ex fidanzato di una delle due gli assassini dell’ex vigilessa di Temù.
IL CASO. A Brescia è iniziato il processo d’appello per il giovane bergamasco condannato in primo grado insieme a Silvia Zani e Paola Zani per l’omicidio avvenuto nel 2021 in Valcamonica.
LE MOTIVAZIONI. Tre condanne all’ergastolo per le sorelle Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, il «trio criminale» che secondo i giudici ha ucciso Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù e madre delle due imputate.
LA DECISIONE. Ergastolo per tutti e tre gli imputati per l’omicidio di Paola Ziliani, la ex vigile di Temù, uccisa l’8 maggio 2021 dalle due figlie Paola e Silvia e da Mirto Milani, fidanzato della maggiore, tutti rei confessi.
IL PROCESSO. La donna, come già annunciato nei giorni scorsi, non ha voluto rispondere alle domande della Corte, ma ha inviato una lettera.
IN TRIBUNALE. «Pur volendo tanto bene a Mirto, posso dire che l’idea iniziale dell’omicidio è stata sua». Sono le parole pronunciate da Silvia Zani, la figlia maggiore di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù, che ha accusato il fidanzato bergamasco Mirto Milani di aver ideato l’omicidio commesso poi anche da lei e da sua sorella minore Paola.
Il processo. A Brescia nuova udienza del processo per l’omicidio di Laura Ziliani. Imputati sono le figlie Paola Zani, la sorella maggiore Silvia e il fidanzato di quest’ultima, Mirto Milani, bergamasco di Roncola.
Il processo. L’uomo è stato sentito come testimone nel corso del processo davanti alla corte d’Assise di Brescia a carico del bergamasco Mirto Milani, Paola e Silvia Zani accusati dell’omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù.
Corte d’Assise Brescia. A giudizio le due figlie della vittima e il fidanzato della maggiore, originario di Roncola.
In Tribunale Sono stati rinviati a giudizio Mirto Milani e le sorelle Paola e Silvia Zani: i tre sono accusati dell’uccisione di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di 52 anni uccisa l’8 maggio di un anno fa a Temù, paese dell’Alta Valle Camonica.
Il caso Svolta nelle indagini sul delitto di Laura Ziliani. Mirto Milani, di Roncola San Bernardo, ha confessato l’omicidio dell’ex vigilessa di Temù avvenuto l’otto maggio di un anno fa.
E-mail anonima inviata alla polizia locale. Ma non si risalì mai all’autore, «pagato per non parlare».
Mentre la Procura di Brescia indagava sulla morte di Laura Ziliani, una delle figlie - oggi in carcere - della donna scriveva su YouTube e commentava le trasmissioni Rai che parlavano della scomparsa dell’ex vigilessa di Temù.
È finito l’interrogatorio delle due sorelle a Brescia: è durato 40 minuti. Terminato poco prima delle 11 anche quello a Mirto Milani, di Roncola San Bernardo. Restano aperte tutte le domande sull’uccisione della ex vigilessa di Temù.
Laura Ziliani è stata stordita dai farmaci, ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo. Chi indaga è convinto che l’ex vigilessa bresciana sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva per ansiolitici «potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa».
Laura Ziliani scomparve l’8 maggio e venne ritrovata tre mesi dopo. Nel corpo tracce di psicofarmaci. Venerdì la svolta, dopo mesi di intercettazioni e depistaggi. Un residente li vide abbandonare una scarpa della vittima.