Cinque domande a Fulvio Scaglione per capire il ciclone Trump
Il giornalista di Limes ci spiega le politiche del Presidente americano rispondendo alle domande più scottanti sugli Stati Uniti
Il giornalista di Limes ci spiega le politiche del Presidente americano rispondendo alle domande più scottanti sugli Stati Uniti
MONDO. Una presenza su tutti i media per ribadire l’idea di una congiura giudiziaria e una manifestazione di protesta per domenica.
MONDO. «Noi facciamo un lavoro complemen-tare». L’ha detto Emmanuel Macron durante la conferenza stampa seguita ai lavori del summit dei «volenterosi», ovvero i 31 Paesi che si sono impegnati a restare al fianco dell’Ucraina e che per la seconda volta, 27 marzo, si sono ritrovati a Parigi.
MONDO. Un altro attentato in Germania, un’altra auto lanciata sulla folla, questa volta a Mannheim, due vittime in un mercatino di carnevale, secondo i primi bilanci.
MONDO. Avevamo sottolineato, provando ad anticiparne i temi, che in ogni caso sarebbe stato difficile chiamare «europeo» il summit convocato a Parigi da Emmanuel Macron.
MONDO. Attenti a quei tre. E occhi puntati su una data: 9 maggio 2025. Non è un indovinello ma uno scenario che, dopo gli eventi degli ultimi giorni, diventa di ora in ora più plausibile.
MONDO. Non passa giorno senza che Donald Trump susciti sorpresa, o ancor più spesso sdegno, con le sue uscite. Comprare Gaza e trasformarla in una specie di Costa Azzurra cacciando i palestinesi da casa loro per metterli sulle spalle di Paesi già fragilissimi come Giordania o Egitto.
MONDO. A ben vedere, la vera cerimonia di insediamento di Donald Trump non è stata quella ufficiale di lunedì 20 gennaio, nella Rotonda del Campidoglio, davanti ai notabili della politica, primo fra tutti un Joe Biden dall’impeccabile fair play istituzionale, e a quelli dell’economia, con in prima fila i più ricchi tra i ricchi, ovvero Elon Musk, Mark Zuckerberg e Jeff Bezos.
MONDO. Dopo cinquant’anni in politica e dodici alla Casa Bianca, otto come vice di Barack Obama e quattro come presidente, Joseph Robinette Biden detto Joe ha dovuto arrendersi all’unico avversario che, a ben vedere, lo abbia davvero sconfitto: il passare del tempo.
MONDO. La guerra in Ucraina vive una fase molto delicata e rischiosa, come sempre quando si tratta di chiudere una guerra.
MONDO. Quattro attacchi israeliani in tre giorni contro la missione Unifil nel Sud del Libano, due dei quali contro basi presidiate dai soldati italiani. Quattro caschi blu feriti. Installazioni Onu danneggiate dai mezzi corazzati di Israele.
MONDO. Dunque l’attacco missilistico che l’Iran ha portato ieri sera (1 ottobre) contro Israele è fallito. E non poteva essere diversamente.
MONDO. Per molti mesi un fantasma si è aggirato per il Medio Oriente: quello di una guerra aperta tra Israele e l’Iran.
MONDO. Quello che più stupisce, in coda ai dieci mesi di massacri e guerre innescati dalla strage organizzata da Hamas il 7 ottobre scorso, è la riluttanza, anzi la generalizzata e imbarazzata renitenza ad ammettere il clamoroso fallimento a cui la classe politica contemporanea ha condannato lo Stato ebraico.
MONDO. Stiamo attraversando questi giorni dentro una cappa di preoccupazione che da molti anni non era così pesante. Assistiamo, impotenti, ai preparativi di una guerra che nessuno vuole ma che, a furia di dirlo e ripeterlo, è diventata inevitabile.
MONDO. E così il momento è arrivato: Joe Biden, dopo tre anni e mezzo di presidenza e due mesi di accorati inviti dai compagni di partito, abbandona la corsa per la rielezione.
MONDO. Magari è solo una coincidenza ma proprio il vertice dei 75 anni è servito alla Nato per sancire due importanti trasformazioni.
MONDO. Armi quante se ne vuole. Quattrini anche, perché ci sono i 300 miliardi di dollari di beni russi sequestrati in Europa (la maggior parte) e negli Usa a produrre corposi interessi.
STATI UNITI. La vera malinconia viene nel pensare a quante energie positive e a quante intelligenze sono sparse per gli Stati Uniti. Un serbatoio prezioso,invidiato, a cui il sistema politico non sa più, o non vuole, più attingere.
MONDO. E così, dopo cinque anni di assenza, il leader cinese Xi Jinping è tornato in Europa. Anche se sarebbe meglio dire che è tornato in Francia.