Le relazioni Francia-Cina nel segno degli affari
MONDO. E così, dopo cinque anni di assenza, il leader cinese Xi Jinping è tornato in Europa. Anche se sarebbe meglio dire che è tornato in Francia.
MONDO. E così, dopo cinque anni di assenza, il leader cinese Xi Jinping è tornato in Europa. Anche se sarebbe meglio dire che è tornato in Francia.
MONDO. Dimostrativo, perché fin troppo annunciato, era l’attacco dell’Iran a Israele del 13 aprile. Dimostrativo è stato quello dell’altra notte di Israele, perché fin troppo misurato anche se rivolto all’importante base iraniana di Isfahan.
MONDO. E adesso? Dopo il lancio di circa 300 ordigni contro Israele da parte dell’Iran, che a sua volta replicava al bombardamento della propria ambasciata a Damasco, che potrà accadere ancora?
IL CONFLITTO. Tra l’uccisione dei sette volontari dell’Ong World Central Kitchen (che porta a oltre 200 il numero degli operatori umanitari e sanitari morti durante le operazioni a Gaza) e il bombardamento dell’ambasciata dell’Iran nella capitale siriana Damasco c’è un nesso assai più stretto di quel che sembri.
MONDO. Come tutti sanno, in Turchia si sono appena svolte le elezioni amministrative in cui le cinque maggiori città del Paese (Istanbul, Ankara, Smirne, Bursa e Adana) sono andate ai candidati del Chp, il maggiore partito di opposizione rispetto all’Akp che guida il Governo ed è dominato dal presidente Recep Tayyep Erdogan.
POLITICA ESTERA. Comunque vada, il Consiglio europeo di ieri (21 marzo) è stato il primo Consiglio di guerra nella storia trentennale dell’Unione europea, come in quella ancora più lunga della costruzione europeista.
ESTERI. Se guardassimo dall’alto di un satellite la situazione in Medio Oriente, avremmo la sensazione di osservare un formicaio impazzito. La spedizione israeliana su Gaza, generata dal massacro di civili compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso, si è impantanata nel suo stesso desiderio di vendetta e nella sua pochezza politica e strategica.
MONDO. Grande è la confusione sotto il cielo, diceva Mao Tse Tung, che di confusione si intendeva. Chissà che cosa direbbe se potesse vedere quel che vediamo noi.
MONDO. A dispetto della retorica, in parte giustificata, del duello tra «autocrazia» e «democrazia», è difficile capire chi abbia davvero vinto a Taiwan, il primo appuntamento elettorale di peso di un 2024 che, in decine di Paesi, manderà alle urne metà della popolazione mondiale.
ESTERI. E adesso? Dopo che gli Houthi dello Yemen, per mesi, hanno minacciato con le armi il traffico navale commerciale nel Mar Rosso e in particolare nello stretto di Bad al-Mandeb, sequestrando una petroliera e costringendo molte compagnie occidentali a scegliere rotte più lunghe e più costose.
L’ANALISI. È iniziato un processo a Israele. Già questa, considerate le particolarissime vicende storiche dello Stato ebraico, è una notizia.
ESTERI. Quattro viaggi in Medio Oriente in quatto mesi e zero segnali di miglioramento. Anthony Blinken, il segretario di Stato Usa che vive con la valigia in mano, non potrà fare a meno di riflettere su questo amaro bilancio, che rischia di replicarsi pari pari anche nell’attuale tornata.
IL 3 GENNAIO. Ieri, centinaia di vittime in Iran per gli ordigni fatti esplodere durante una cerimonia funebre in onore del generale Qassem Soleimani, ucciso il 3 gennaio di tre anni fa da un drone americano.
MONDO. Houthi, Gioventù credente, Ali Abdullah Saleh, Maersk, Hapag-Lloyd… Ecco, nel Mar Rosso, un’altra crisi che ci obbliga a imparare un vocabolario nuovo per un problema che, in buona sostanza, nuovo proprio non è.
MONDO. Netanyahu è «un buon amico» però «deve cambiare il suo Governo», che è «il Governo più conservatore nella storia di Israele», un Governo che «non vuole la soluzione a due Stati», anche se «Netanyahu non potrà dire no a uno Stato palestinese in futuro». In conclusione, con le sue azioni a Gaza «Israele sta cominciando a perdere sostegno in tutto il mondo».
AMBIENTE. Con 190 Paesi rappresentati e 160 tra capi di Stato e di Governo in qualche modo presenti, la Cop28 in corso negli Emirati Arabi Uniti si presenta come una specie di Onu dedicata al clima.
MONDO. A dispetto dei modi glaciali, Vladimir Putin non è mai stato privo di un certo senso del teatro. Non stupisce, quindi, che abbia atteso questa riunione del G20 (virtuale, orfano di Joe Biden e Xi Jinping ma pur sempre un G20) per fare una mossa sull’Ucraina.
MONDO. La tragedia che si dispiega a Gaza a causa dell’attacco sanguinario scatenato dai miliziani di Hamas il 7 ottobre, ha raggiunto ormai proporzioni quasi indicibili. La strage non è ancora finita, le prospettive di una vera tregua sono irrisorie mentre quelle di un allargamento del conflitto sono purtroppo intatte, come dimostra lo spiegamento di mezzi militari che gli Stati Uniti hanno org…
MONDO. Il Consiglio europeo è formato dai capi di Stato o di Governo dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, dal presidente del Consiglio europeo (Charles Michel) e dal presidente della Commissione europea (Ursula von der Leyen).
IL COMMENTO. Secondo l’Ocha (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) dell’Onu, la campagna del terrore lanciata da Hamas il 7 ottobre avrebbe causato tra gli israeliani, al 20 ottobre, 1.400 morti e 4.692 feriti. Considerati i 200 ostaggi la cui sorte è purtroppo incerta, stiamo parlando di 6.292 vittime dirette. In una popolazione che a stento arriva ai 10 milioni di persone, ciò s…