Davanti al Comune fiori e firme Bergamo col cuore a Parigi - foto e video
Hanno messo fiori, lasciato messaggi, lumini e disegni.
Hanno messo fiori, lasciato messaggi, lumini e disegni.
Dopo venerdì sera sono in molti a citare il versetto del Corano che recita «uccidere un uomo innocente è come uccidere l’intera umanità».
I quasi 130 morti di Parigi sembrano aver fatto dimenticare i 224 dell’aereo russo schiantatosi nel Sinai o le decine di vittime dell’ultimo attacco multiplo contro la comunità sciita di Beirut.
«Utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada (della violenza e dell’odio, ndr) è una bestemmia». Lo ha detto il Papa dopo l’Angelus.
La musica e poi i colpi di mitragliatrice: non si tratta di un assolo della batteria. È il mitra. Ecco il video choc dell’inizio della tragedia.
Sono tre giovani bergamaschi, studenti e residenti a San Giovanni Bianco. Domenica mattina hanno acquistato delle bandiere della Francia e hanno raggiunto Bergamo.
La strage di venerdì è molto più grave di quella di Charlie Hebdo e non solo perché il tributo di sangue è molto più alto. È più grave perché porta nel cuore dell’Europa tecniche terroristiche mediorientali, al contempo semplici (cosa ci vuole ad aprire il fuoco con un mitragliatore su un gruppo di civili inermi chiusi in una stanza?) e sofisticate per la simultaneità degli attacchi e per il rico…
«Troppo sangue, non sappiamo più dove metterlo». I parigini diventano invisibili nell’alba che segue il massacro. I pochi che si trovano per strada vanno di fretta. E l’unica persona che accetta il microfono sotto il naso risponde come se fosse dentro una scena del MacBeth. Troppo sangue: o farsene ossessionare o provare a lavarlo. E dalle notizie, dagli sms, dalle mail, dai post si coglie la fer…
C’è una famiglia veneziana in preda alla disperazione dopo i tragici attentati di Parigi: la giovane italiana che in queste ultime ora era stata per dispersa è stata dichiarata morta dalla famiglia che ha annunciato la terribile notizia: Valeria Solesin, ventottenne veneziana era al Bataclan quando i terroristi hanno aperto il fuoco.
Una proposta che sta girando in Rete e un modo per riflettere su quanto è accaduto. Perchè «l’educazione è il primo spazio in cui riaffermare i nostri valori, le nostre radici, quindi la nostra libertà». Alle 12 tutta l’Europa si fermerà lunedì.
Bergamo, un gruppo di studenti del Liceo artistico statale ha avviato un’iniziativa per riflettere sull’attentato di Parigi: la scuola tappezzata di cartelli per ricordare che quello che è accaduto in Francia può accadere a tutti.
Oltre 300 cartelli per non dimenticare l’attentato di Parigi
L’arrivo degli studenti del Lussana a Orio dopo l’attentato di Parigi
L’arrivo degli studenti del Lussana a Orio dopo l’attentato di Parigi
Gli studenti della 5a B del Liceo Lussana di Bergamo sono arrivati a Orio poco prima delle 23 di sabato 14 novembre con il volo Ryanair FR4236 da Beauvais.
Secondo la procura di Parigi «tre squadre di terroristi coordinate sono all’origine della barbarie». Uno dei kamikaze avrebbe tentato di entrare allo stadio.
Eleonora Arizzi, di Lenna, è atterrata a Parigi con la nipote di 13 anni venerdì poche ore prima dell’attentato: «Stiamo bene e siamo al sicuro, ma la città si è fermata». Ecco il suo racconto.
Le note di «Imagine» di John Lennon, a due passi dal Bataclan di Parigi, il luogo del massacro. Un pianista di strada, con il suo strumento trainato da una bicicletta, ha cominciato a suonare nell’area dietro le transenne, dove da stamattina continua il pellegrinaggio dei parigini che vengono qui a portare un fiore o un biglietto in omaggio alle vittime.
Una cittadina di Bergamo porta una rosa «insanguinata» davanti a Palazzo Frizzoni per ricordare le vittime dell’attentato di Parigi