«Gravi indizi di colpevolezza» Terrorismo, resta in carcere il siriano
Era stato fermato ad Orio. Gli vengono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo e arruolamento con i medesimi scopi.
Era stato fermato ad Orio. Gli vengono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo e arruolamento con i medesimi scopi.
-Resta in carcere e pare aggravarsi la posizione del 30enne siriano bloccato all'aeroporto di Orio al Serio con l'accusa di arruolamento con finalità terroristiche. Contraddizioni nel racconto agli inquirenti, durante l'interrogatorio, e fotografie ancora più compromettenti sembrano non lasciare dubbi …
La missione africana di Jorge Mario Bergoglio è servita per attirare l’attenzione del mondo sull’Africa e su chi continua a sfruttarla senza alcun pudore? Lui è andato in Kenya e in Uganda e da questa mattina è a Bangui, Repubblica Centrafricana, lo Stato più povero del continente, per lanciare di nuovo la sfida al vuoto di strategie, all’incapacità di vedere oltre agli immediati e, naturalmente,…
Contraddizioni nel racconto agli inquirenti e fotografie ancora più compromettenti per il trentenne fermato all’aeroporto di Orio con l’accusa di terrorismo.
Svolta nell'indagine sui due siriani fermati all'aereoporto di Orio al Serio e attualmente in carcere a Bergamo: adesso c’è un fermo per terrorismo.
Svolta nell'indagine sui due siriani fermati all'aereoporto di Orio al Serio e attualmente in carcere a Bergamo: adesso c’è un fermo per terrorismo.
Nuova accusa per uno dei due siriani bloccati a Orio con documenti falsi e portati nel carcere di Bergamo: Alali Faowaz, 30 anni, il più anziano dei due, deve rispondere di associazione e arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale.
Prima udienza, oggi, del processo ai due siriani fermati la settimana scorsa a Orio con documenti falsi e immagini inneggianti all'Isis sui cellulari. Nuova udienza il 17 dicembre.
Il prossimo a dire - o più probabilmente scrivere - che non dobbiamo permettere ai terroristi di cambiarci la vita farebbe meglio, secondo me, a comprarsi uno specchio e a usarlo.
Ad essere proprio franchi, l’incontro di giovedì 26 novembre all’Eliseo tra François Hollande e Matteo Renzi non è apparso centrale nell’agenda europea e francese della lotta al terrorismo. Non tanto per l’ora insolita del colloquio, di primo mattino e prima del volo del presidente francese verso Mosca, quanto per il risultato concreto di esso.
Restano in cella i due siriani fermati ad Orio al Serio mentre cercavano d’imbarcarsi con documenti falsi.
«Abbiamo pensato che una così bella bandiera non poteva non avere un “indirizzo” a cui destinarla»
Sono stati sentiti separatamente i due siriani giovedì mattina a processo dopo l’arresto della scorsa settimana: si tratta di Alari Azma e Alali Fawaze, 19 e 30 anni, bloccati dalla polizia di frontiera di Orio al Serio mercoledì pomeriggio mentre erano in coda per imbarcarsi su un volo Ryanair per Malta, ma con in mano due passaporti palesemente falsi, uno austriaco e l’altro norvegese.
«Tutti gli ostaggi sono stati messi in sicurezza». Lo annuncia la prefettura di Roubaix dopo quanto accaduto nella serata nella cittadina francese. Due dei tre sequestratori sono stati fermati dal Raid, le unità speciali francesi.
Da dieci giorni ormai ogni evento sportivo comincia con il tricolore francese e le note della Marsigliese. Migliaia di cuori assiepati in stadi e palazzetti si sono stretti idealmente attorno ai transalpini, colpiti dalla furia cieca del terrorismo. Emozioni sincere, lacrime che sgorgano da dentro.
Anche al Comunale di Bergamo il ricordo delle vittime di Parigi prima della partita di Atalanta-Torino.
Le note della Marsigliese al Comunale prima di Atalanta-Torino. Sul tabellone dello stadio è comparsa la foto di Valeria Solesin, la ragazza di Venezia morta al Bataclan
Chiamato ad abiurare pubblicamente l’ideologia mortifera dell’Isis, l’islam italiano è sceso ieri in piazza pronunciando parole inequivocabili contro il terrorismo. Sulla conta dei presenti (pochi o tanti?) si sono subito esercitati coloro che guardano alla galassia dei seguaci di Allah con pregiudizio negativo. Ma non è questo (pochi o tanti) il punto.
Nei giorni della grande tristezza e della grande psicosi affiora la paura più grande per l’Europa sotto shock: quella di un attentato chimico o peggio batteriologico. Il primo ad avventurarsi su questo terreno minato è stato il premier francese Valls, poco lucido mentre diceva «L’Isis potrebbe usare armi chimiche».
Dal summit con i vertici delle agenzie di sicurezza statunitensi e di altri Paesi arriva la conferma che purtroppo «l’allarme per il rischio di attacchi terroristici in Italia è allo stato attuale significativo».