Alzano, la famiglia Abati distrutta Da un matrimonio a un funerale
«Ho qui la partecipazione al matrimonio, l’ho appena riguardata. Dovevano sposarsi il 18 luglio al Casinò di San Pellegrino. Una disgrazia immensa. Scusate...».
«Ho qui la partecipazione al matrimonio, l’ho appena riguardata. Dovevano sposarsi il 18 luglio al Casinò di San Pellegrino. Una disgrazia immensa. Scusate...».
Secondo l’accusa sarebbero una conferma dei suoi legami con Al Qaeda, mentre per la difesa la prova della sua attività missionaria per l’Islam.
«Non Osama, Usama: è un mio amico». L’imam di Zingonia in carcere a Bergamo da venerdì con l’accusa di terrorismo internazionale, ha spiegato così alcune sue conversazioni telefoniche.
«Siamo in vostre strade», recita il biglietto minaccioso dell’Isis. E tra queste strade c’è anche il tratto bergamasco dell’autostrada A4: lo svincolo nei pressi del casello di Dalmine, in direzione di Milano, e il tratto verso Bergamo, con all’orizzonte la «Torre dei venti» di Alziro Bergonzo, nei pressi del casello.
Dove, esattamente, sarà trasferito, ancora non è stato deciso. Ma una cosa è certa: l’imam della moschea di Zingonia Hafiz Muhammad Zulkifar, arrestato all’alba di venerdì nella sua casa di Pognano con l’accusa di terrorismo, dovrà presto lasciare la casa circondariale di via Gleno a Bergamo - dove si trova in isolamento dal momento dell’arresto - per essere trasferito in un carcere di massima si…
Arrestato venerdì a Pognano, l’imam della moschea di Zingonia Hafiz Muhammad Zulkifal era «sotto osservazione» da almeno 10 anni, da subito dopo il suo ingresso in Italia.
«Una ragazza mi ha chiesto: conosci Bin Laden? Ma è mio fratello! Lui ha mandato me qua!». È il primo settembre del 2011 quando la polizia intercetta una telefonata di Hafiz Muhammad Zulkifal, l’imam della moschea di Zingonia.
Vasta operazione antiterrorismo della Polizia in sette province italiane nei confronti di appartenenti ad un’organizzazione terroristica internazionale affiliata ad Al Qaeda. La base operativa del network terroristico si trovava in Sardegna, ma aveva ramificazioni anche in altre province, Bergamo compresa. Un imam accusato di raccogliere fondi per i terroristi è stato bloccato a Zingonia.
A Torino il 23 aprile si è aperta l’udienza preliminare per terrorismo a carico di due bergamaschi e un italo-svizzero, esponenti del movimento ecologista radicale Earth liberation front (Elf), sono accusati di essersi procurati in Piemonte l’esplosivo che nel 2010 doveva servire per un attentato al centro Ibm di ricerca sulle nanotecnologie a Ruschlikon, vicino a Zurigo. La necessità di tradurre…
La comunità internazionale non sia «inerte e muta» di fronte all'«inaccettabile crimine» delle persone uccise per il solo fatto di essere cristiani: «si tratta di una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari».
Si stanno susseguendo, in Lombardia, una serie di «leggende metropolitane» che hanno generato quasi una psicosi riguardo episodi, sempre gli stessi, che vedono protagonisti «signori benvestiti di origine araba».
Non si potrà entrare nei pc privati allo scopo di ottenere informazioni: il passaggio è stato stralciato dal decreto
Sono tornate a casa quattro bergamasche che erano a bordo della Costa Fascinosa durante la tragica tappa a Tunisi.
L’onda lunga e sinistra dell’attentato di Tunisi raggiunge anche Bergamo. Tra le vittime, si è saputo solo venerdì 20 marzo, c’è anche Galina Potapenko, 52 anni, immigrata russa che viveva da tempo a Sarnico.
Bisogna aiutare i libici a riprendersi in mano il loro futuro: lo afferma in questa intervista il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, che stasera a Bergamo, alla Casa del giovane (ore 21), interviene, con Paolo Magri direttore dell’Ispi di Milano, sul ruolo dell’Italia negli scenari globali.
«Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso. Difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà. La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere».
Maxi controllo allo scalo di Orio al Serio dopo una telefonata di minacce.
La situazione in Libia è ormai ingovernabile e davanti al rischio incolumità, tutte le imprese bergamasche hanno lasciato il Paese.
«Negli ultimi giorni si sono registrati fenomeni preoccupanti in materia di estremismo islamico» denuncia il Pirellone.
Si è convertita all’islam, sposata nella moschea di Treviglio con un albanese e con lui sarebbe da settembre in Siria.