Ritorno sulla spiaggia del terrore Tunisia, un difficile domani - Video
Un viaggio a Sousse dopo la strage: il difficile ritorno alla normalità e la paura dei futuro.
Un viaggio a Sousse dopo la strage: il difficile ritorno alla normalità e la paura dei futuro.
Sulla spiaggia di Sousse, teatro della terribile strage di turisti, e un Paese che si interroga sul suo futuro.
«Non ho mai detto che si debbano chiudere tutte le moschee, ma che si debba seguire l’esempio della Tunisia dove il Governo ha chiuso numerosi luoghi di culto perché li ha collegati al terrorismo».
Ha toccato anche la nostra provincia l'operazione antiterrorismo che stamane ha portato all'arresto di 10 persone, pronte a partire per la Siria e combattere con l'Isis. Perquisizioni a Milano, Grosseto ma anche a Treviglio, dove c'è un indagato
Ha toccato anche la nostra provincia l'operazione antiterrorismo che stamane ha portato all'arresto di 10 persone, pronte a partire per la Siria e combattere con l'Isis. Perquisizioni a Milano, Grosseto ma anche a Treviglio, dove c'è un indagato
Una vasta operazione antiterrorismo della polizia di Stato è scattata nelle prime ore di mercoledì 1° luglio nei confronti di 10 persone appartenenti a due gruppi familiari e ritenute pronte a partire per combattere in Siria.
Ha fatto rientro nella sua città d'origine, Alzano Lombardo, la salma di Alessandro Abati, vittima di un attentato a Kabul. Il servizio.
Studente, 17 anni, cresciuto a Bergamo con il fratello maggiore e i genitori, originari dei Balcani e ignari di dove navigasse e cosa imparasse su internet il loro figlio. È lui la prima persona denunciata dalla Digos della questura cittadina con l’accusa di «addestramento con finalità di terrorismo» prevista dalla nuova legge.
Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato due giorni fa per l’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. È quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti.
Il papà, con gli occhi lucidi, si ricorda delle partite a tennis, della battuta tremenda del figlio. «Gli ho insegnato io a giocare, ma con me perdeva sempre».
«Ho qui la partecipazione al matrimonio, l’ho appena riguardata. Dovevano sposarsi il 18 luglio al Casinò di San Pellegrino. Una disgrazia immensa. Scusate...».
Secondo l’accusa sarebbero una conferma dei suoi legami con Al Qaeda, mentre per la difesa la prova della sua attività missionaria per l’Islam.
«Non Osama, Usama: è un mio amico». L’imam di Zingonia in carcere a Bergamo da venerdì con l’accusa di terrorismo internazionale, ha spiegato così alcune sue conversazioni telefoniche.
Dove, esattamente, sarà trasferito, ancora non è stato deciso. Ma una cosa è certa: l’imam della moschea di Zingonia Hafiz Muhammad Zulkifar, arrestato all’alba di venerdì nella sua casa di Pognano con l’accusa di terrorismo, dovrà presto lasciare la casa circondariale di via Gleno a Bergamo - dove si trova in isolamento dal momento dell’arresto - per essere trasferito in un carcere di massima si…
«Siamo in vostre strade», recita il biglietto minaccioso dell’Isis. E tra queste strade c’è anche il tratto bergamasco dell’autostrada A4: lo svincolo nei pressi del casello di Dalmine, in direzione di Milano, e il tratto verso Bergamo, con all’orizzonte la «Torre dei venti» di Alziro Bergonzo, nei pressi del casello.
Arrestato venerdì a Pognano, l’imam della moschea di Zingonia Hafiz Muhammad Zulkifal era «sotto osservazione» da almeno 10 anni, da subito dopo il suo ingresso in Italia.
«Una ragazza mi ha chiesto: conosci Bin Laden? Ma è mio fratello! Lui ha mandato me qua!». È il primo settembre del 2011 quando la polizia intercetta una telefonata di Hafiz Muhammad Zulkifal, l’imam della moschea di Zingonia.
Vasta operazione antiterrorismo della Polizia in sette province italiane nei confronti di appartenenti ad un’organizzazione terroristica internazionale affiliata ad Al Qaeda. La base operativa del network terroristico si trovava in Sardegna, ma aveva ramificazioni anche in altre province, Bergamo compresa. Un imam accusato di raccogliere fondi per i terroristi è stato bloccato a Zingonia.
A Torino il 23 aprile si è aperta l’udienza preliminare per terrorismo a carico di due bergamaschi e un italo-svizzero, esponenti del movimento ecologista radicale Earth liberation front (Elf), sono accusati di essersi procurati in Piemonte l’esplosivo che nel 2010 doveva servire per un attentato al centro Ibm di ricerca sulle nanotecnologie a Ruschlikon, vicino a Zurigo. La necessità di tradurre…
La comunità internazionale non sia «inerte e muta» di fronte all'«inaccettabile crimine» delle persone uccise per il solo fatto di essere cristiani: «si tratta di una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari».