Il crinale sottile tra ordine e libertà
ITALIA. Un dilemma vecchio come la storia delle democrazie. La libertà non può esistere senza l’ordine, l’ordine senza la libertà diventa oppressione.
ITALIA. Un dilemma vecchio come la storia delle democrazie. La libertà non può esistere senza l’ordine, l’ordine senza la libertà diventa oppressione.
MONDO. Quattro attacchi israeliani in tre giorni contro la missione Unifil nel Sud del Libano, due dei quali contro basi presidiate dai soldati italiani. Quattro caschi blu feriti. Installazioni Onu danneggiate dai mezzi corazzati di Israele.
MONDO. In Medio Oriente siamo ora arrivati ad un crocevia storico con il rischio che l’incendio regionale si aggravi e si unisca a quello in Ucraina. Sorge a questo punto una domanda: ma quale è la strategia di alcuni dei giocatori?
MONDO. La Carta dell’Onu fu scritta da leader politici che dopo la Seconda guerra mondiale aspiravano a un altro mondo, non quello terribile nel quale viviamo.
MONDO. L’uccisione di Hassan Nasrallah, da trent’anni indiscusso leader politico di Hezbollah, ha rafforzato in molti la convinzione che un’invasione del Libano via terra da parte di Israele sia ormai alle porte. E aiutano a crederlo le dichiarazioni bellicose che arrivano dall’Iran.
MONDO. Adesso lo accuseranno di disfattismo e di minare la determinazione occidentale, quella dei buoni contro i cattivi.
MONDO. Per molti mesi un fantasma si è aggirato per il Medio Oriente: quello di una guerra aperta tra Israele e l’Iran.
MONDO. La guerra dei cercapersone, delle radio e in generale degli apparecchi che hanno componenti elettroniche, per chiamarla così, certifica che una fase del tutto nuova si è aperta nello scontro di lungo periodo tra Israele e il duo Iran-Hezbollah.
MONDO. Quello che più stupisce, in coda ai dieci mesi di massacri e guerre innescati dalla strage organizzata da Hamas il 7 ottobre scorso, è la riluttanza, anzi la generalizzata e imbarazzata renitenza ad ammettere il clamoroso fallimento a cui la classe politica contemporanea ha condannato lo Stato ebraico.
MONDO. Nella storia travagliata del conflitto tra israeliani e palestinesi, tra le tante incerte e complicate, una cosa è sicura: la violenza non ha mai, mai, mai prodotto i risultati sperati.
MONDO. È grottesco, ma indicativo dei tempi, che abbiano fatto il giro del mondo come un fatto memorabile le quattro parole smozzicate con cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu si sarebbe «scusato» per quanto successo il 7 ottobre del 2023, ovvero per non aver saputo impedire la strage compiuta dai terroristi assassini di Hamas.
La storia di Dino Nikpalj
MONDO. Stiamo attraversando questi giorni dentro una cappa di preoccupazione che da molti anni non era così pesante. Assistiamo, impotenti, ai preparativi di una guerra che nessuno vuole ma che, a furia di dirlo e ripeterlo, è diventata inevitabile.
MONDO. Bergoglio chiede, anzi implora, domanda, anzi supplica di sfilare dialogo, riconoscimento, trattative dalle mani dello speculatore, comunque sia chiamato e ovunque dimori.
MONDO. L’uccisione di Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas eliminato da un missile mentre era a Teheran, autorizza diverse ipotesi. Compresa quella di un tradimento. Haniyeh viveva a Doha, in Qatar, un santuario che lasciava molto di rado.
L’INTERVISTA. Marzia Marchesi rafforza le sue deleghe con i Servizi educativi e scolastici: «Più collaborazioni contro il disagio giovanile». «Io militante? Sì, se significa essere coerenti nei valori».
IL COMMENTO. C’è un legame evidente tra il G7 che si è appena concluso in Italia e la Conferenza di pace sull’Ucraina che si è appena aperta in Svizzera. E sta nel fossato sempre più ampio che si apre tra il cosiddetto Occidente (che ingloba, in realtà, anche parti di Oriente come il Giappone e la Corea del Sud) e il cosiddetto Sud globale (che ingloba, a sua volta, parti di Nord e di Est).
MONDO. L’appello di Papa Francesco all’Angelus, la liberazione di quattro ostaggi israeliani e le dimissioni di Benny Gantz, già Capo di Stato Maggiore dell’esercito di Israele, dal gabinetto di guerra istituito per dirigere le operazioni militari dopo le stragi di Hamas del 7 ottobre scorso. Tutto in poche ore.
MONDO. Vale la pena cominciare così: «Il diritto internazionale e le leggi sui conflitti armati si applicano a tutti. Nessun soldato di fanteria, nessun comandante, nessun leader civile, nessuno, può agire impunemente…».
MONDO. C’è come un segno del destino nelle traversie che i due grandi nemici del Medio Oriente, Iran e Israele, i Paesi che più di ogni altro perseguono nella regione una politica di potenza militare, si trovano ad affrontare nelle stesse ore.