Referendum, le vere questioni sociali
ITALIA. L’occasione referendaria dovrebbe servire per aprire un dibattito vero sui problemi del lavoro, dei salari bassi, della redistribuzione dei redditi, ma non sta andando affatto così.
ITALIA. L’occasione referendaria dovrebbe servire per aprire un dibattito vero sui problemi del lavoro, dei salari bassi, della redistribuzione dei redditi, ma non sta andando affatto così.
ITALIA. Mancano esattamente tre settimane all’apertura delle urne referendarie e un grande interrogativo grava sul loro responso.
ITALIA. Ora anche due governatori si aggiungono alla lista di leader ed esponenti del centrodestra che invitano gli italiani a non andare a votare l’8 e il 9 giugno per i cinque referendum promossi dalla Cgil di Maurizio Landini e appoggiato, in modi diversi, dai partiti dell’opposizione.
ITALIA. Come ormai è prassi, quando si tratta di referendum la vera partita è sul quorum, ossia su quanti andranno a votare e se la loro partecipazione sarà almeno pari alla metà più uno degli aventi diritto. Se, come sempre più spesso è accaduto nella storia recente dei referendum, non si raggiungerà il «quorum», appunto, il referendum non avrà valore.
ITALIA. E adesso il rompicapo della maggioranza è il seguente: come affrontare i referendum che la Cassazione ha dichiarato legittimi (e in attesa il 10 febbraio della sentenza della Corte Costituzionale sulla loro ammissibilità)?
ITALIA. Il campo è largo, ma lo spazio è ristretto. Non è un gioco di parole. È la realtà che si presenta come un ossimoro.
ITALIA. Ce l’hanno fatta, Cgil e Uil, a riempire le piazze. Notizia non scontata, non succedeva da parecchio tempo.