«L’imputato non frenò, voleva travolgerli». Le motivazioni della condanna a Scapin
Ecco perché la morte di Carissimi e Ferrari va considerata omicidio volontario e non incidente come fece il gup. Rivalutate le posizioni degli amici delle vittime.
Ecco perché la morte di Carissimi e Ferrari va considerata omicidio volontario e non incidente come fece il gup. Rivalutate le posizioni degli amici delle vittime.
Da qualche giorno il pubblico ministero era ricoverato all’ospedale Papa Giovanni.
Il pm ha chiesto 16 anni per Matteo Scapin, il 34enne di Curno che il 4 agosto 2019 sulla Cremasca ad Azzano con l’auto aveva travolto lo scooter su cui viaggiavano Luca Carissimi e Matteo Ferrari, 21 e 18 anni, dopo una lite scoppiata all’esterno della discoteca Setai di Orio.
Matteo Scapin è accusato di omicidio volontario per l’incidente del 4 agosto. Il Riesame: ok ai domiciliari.
La Procura attende l’esito degli accertamenti della Scientifica sui frammenti di vetro dell’auto dell’investitore, accusato di omicidio volontario per aver travolto e ucciso Luca Carissimi e Matteo Ferrari.
Accolto il ricorso del pm: Matteo Scapin, l’automobilista coinvolto nell’investimento che ha provocato la morte di Luca Carissimi e Matteo Ferrari, dovrà andare in carcere. Così ha deciso il Riesame.
Impugnata l’ordinanza del gip che riqualifica in omicidio stradale la morte di Luca Carissimi e Matteo Ferrari. La difesa: «Fatto colposo».
Mercoledì l’udienza per il conferimento dell’incarico al perito. Il 24 il Riesame per il ricorso della Procura, che ipotizza l’omicidio volontario contro la decisione del gip, che ha messo il giovane investitore ai domiciliari per omicidio stradale.
La rottura del vetro della Mini resta un giallo in questa vicenda. Non si sa da chi sia stato infranto né si è sicuri con che cosa.
Due litigi e poi l’investimento, con la morte di Luca Carissimi, 21 anni, mentre l’amico di 18 anni è in condizioni disperate. Il 33enne di Curno, che si è costituito, si trova in carcere. Lunedì mattina le indagini proseguiranno.
Uno dei due potrebbe avere sterzato e l’altro cercato di raddrizzare l’auto. Si attendono anche i risultati l’autopsia di martedì 18 giugno
La ragazza ha registrato l’audio dell’assalto notturno dell’uomo.
Lui è un rapinatore conosciuto alle forze dell’ordine. Ma stavolta è stato scagionato dall’accusa di essere l’autore di tre assalti in banca, e questo grazie a un particolare: il lobo dell’orecchio.
Due 19enni erano stati denunciati. Su di loro pende anche una sanzione amministrativa da un milione di euro.