Cinque domande a Fulvio Scaglione per capire il ciclone Trump
Il giornalista di Limes ci spiega le politiche del Presidente americano rispondendo alle domande più scottanti sugli Stati Uniti
Il giornalista di Limes ci spiega le politiche del Presidente americano rispondendo alle domande più scottanti sugli Stati Uniti
MONDO. Un’immagine storica? L’incontro durato 15 minuti fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, avvenuto sabato scorso nella Basilica vaticana prima dei funerali di Papa Francesco in Piazza San Pietro, è un’iconografia potente.
ITALIA. Ciascuno li legga come meglio crede, non è questo il tema, ma è innegabile che dentro e fuori la basilica su cui sabato mattina erano puntati gli occhi del mondo si siano visti alcuni segni, difficilmente immaginabili anche solo poche ore prima che il feretro di Papa Francesco fosse posato sul sagrato di San Pietro.
I FUNERALI. Tantissimi i fedeli tra Piazza San Pietro e i dintorni. Da domenica 27 aprile la Basilica aprirà a tutti coloro che vorranno dire una preghiera sulla tomba di Francesco.
MONDO. Giovedì scorso all’una di notte un missile di fabbricazione coreana KN-23 sganciato dai russi a Kiev su un quartiere residenziale ha ucciso 12 persone.
MONDO. «Noi facciamo un lavoro complemen-tare». L’ha detto Emmanuel Macron durante la conferenza stampa seguita ai lavori del summit dei «volenterosi», ovvero i 31 Paesi che si sono impegnati a restare al fianco dell’Ucraina e che per la seconda volta, 27 marzo, si sono ritrovati a Parigi.
MONDO. Vladimir Putin «apre» alla tregua di 30 giorni proposta da Donald Trump e da Volodymyr Zelensky, ma, come nelle attese della vigilia, il capo del Cremlino ha sollevato numerosi «problemi» sui «dettagli».
MONDO. Di storie, alla Casa Bianca, ne è passata una quantità industriale.
MONDO. l’Ucraina è distrutta, sconfitta insieme ai suoi alleati: quindi non è nelle condizioni di proporre condizioni per la pace. È una tesi diffusa, fatta propria dalla dottrina Trump, da politici e da presunti esperti nei talk show, nei media e nei social.
MONDO. Il presidente Volodymyr Zelensky nel novembre scorso ha dichiarato che «bisogna fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica» ma partendo da «un’Ucraina forte».
MONDO. Russi e ucraini se le stanno dando di santa ragione come due pugili esausti all’ultimo minuto del round, che si spera finale, di un combattimento durissimo.
MONDO. Ha destato polemiche la presenza del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres al vertice dei Brics (le economie mondiali emergenti) a Kazan, in Russia.
MONDO. L’incursione dell’esercito ucraino in territorio russo iniziata quattro giorni fa ha colto di sorpresa non solo Mosca ma anche gli alleati di Kiev, a cominciare dagli Usa.
MONDO. La logica non gode di buona salute. Anche nel giudizio sui conflitti prevalgono emozioni, ideologie politiche e opinioni. A logica chi se non il popolo ucraino desidera la pace nella propria terra?
MONDO. C’è sempre un filo di ipocrisia in certe reazioni alle stragi di guerra, acme di crimini quotidiani che invece lasciano indifferenti. Martedì 9 luglio l’esercito russo ha sparato 40 missili su città ucraine provocando almeno 36 morti e 125 feriti.
L’INTERVISTA. Andrea Sandroni, capo di gabinetto della questura, ha avuto l’incarico di coordinare i servizi della polizia tra i grandi del mondo.
ESTERI. Gli osservatori attenti al conflitto russo-ucraino sanno che la tragedia dimenticata si consuma su due fronti. Il primo è in corso lungo un migliaio di chilometri, dal Donbas agli oblast di Kherson e di Zaporizhzhia, territori annessi illegalmente dal Cremlino ma nei quali si continua a combattere.
IL COMMENTO. Casomai ce ne fosse stato bisogno, la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York, mercoledì scorso, ha confermato la distanza siderale che si è creata fra Mosca e Kiev in 18 mesi dall’inizio dell’invasione su larga scala.
MONDO. Il dibattito italiano intorno alla scellerata invasione russa dell’Ucraina si era polarizzato già nei primi giorni dell’«operazione militare speciale».
ESTERI. Secondo un rapporto dell’Onu è il Paese più letale al mondo per i civili che vivono nelle zone popolate. In Ucraina le armi esplosive con un’ampia area di impatto hanno causato il 93% di tutte le vittime non militari.