Seggi chiusi. Si attende l’affluenza finale. Referendum lontanissimo dal quorum. Nella Bergamasca alle 19: referendum al 16,64%, comunali al 39,25%
Domenica 12 giugno Seggi chiusi alle 23. Ora si attendono i dati dell’affluenza definitiva.
Domenica 12 giugno Seggi chiusi alle 23. Ora si attendono i dati dell’affluenza definitiva.
Domenica 12 giugno Il voto per i cinque quesiti sulla giustizia e per eleggere il sindaco in 17 Comuni della provincia. Seggi aperti dalle 7 alle 23, poi partirà subito lo spoglio per il referendum, mentre gli scrutini delle amministrative inizieranno lunedì alle 14.
Un viaggio breve e in sordina, in una cornice indebolita, quello dei referendum sulla giustizia che si svolgono domani in coincidenza con il voto in quasi mille Comuni. Scarsa la copertura mediatica, anche perché i referendari si sono svegliati tardi e perché l’attenzione è altrove: guerra in Ucraina, inflazione, post Covid. Essendo abrogativi di norme vigenti, i referendum per essere validi devo…
Elezioni Domenica 12 giugno seggi aperti dalle 7 alle 23, lunedì lo spoglio. Quasi 70 mila gli elettori bergamaschi interessati dal voto per le amministrative, per la consultazione sulla giustizia invece si vota ovunque.
Con un progetto di riforma costituzionale, Giorgia Meloni rilancia il tema del presidenzialismo. E lo fa a partire dalla constatazione di un’evoluzione di fatto (al di là delle regole) in tale direzione che la leader di FI ha colto nei più recenti passaggi istituzionali e della crisi della rappresentanza e della mediazione partitica in Parlamento.
Le elezioni La mascherina resta «fortemente raccomandata» per accedere ai seggi e votare domenica 12 giugno, quando sono in programma cinque referendum e il primo turno delle comunali.
Boris Johnson continua a scamparla, inseguito da una muta di politici di entrambi gli schieramenti sempre più arrabbiati che vogliono il suo sfratto da Downing Street. Ieri sera il premier ha strappato il rinnovo nella consultazione a scrutinio segreto sulla sua leadership del Partito Conservatore (da cui dipende direttamente, per via del sistema maggioritario «secco» britannico, la poltrona di p…
Cento giorni di guerra in Ucraina reclamano un ruolo di primo piano per la diplomazia, nonostante i ripetuti niet di Putin e la nuova ritorsione di Mosca contro l’Italia. Mentre il conflitto è entrato nella terza fase, fra guerra di logoramento e tentativo di sfondamento russo nel Donbass, il percorso negoziale abborda il secondo capitolo.
Il due Giugno dell’anno scorso, alla Festa della Repubblica, Sergio Mattarella dal Quirinale stava idealmente salutando gli italiani al termine del suo settennato.
Nella prima guerra fredda, nata dopo il secondo conflitto mondiale e gli accordi di Yalta, le posizioni dei partiti politici italiani erano abbastanza nette. Da una parte quelli filo atlantisti (in prima fila la Democrazia Cristiana), dall’altra quelli filo sovietici (con il Pci egemone), anche se poi il realismo di Togliatti e dei suoi successori avrebbe portato a una progressiva indipendenza da…
Docente di Storia contemporanea all’Università di Bergamo, storico delle migrazioni, autore di «La Lega. Una storia» edito da Carocci, Paolo Barcella ripercorre la storia del partito che è riuscito a radicare una supremazia politica e culturale nei territori del Nord. Giungendo al passato più recente, emergono la disposizione e le contraddizioni di una parte del Paese attraverso il divenire di…
Proviamo ad uscire un momento dalla diatriba che sembra tanto appassionare - e dividere - l’opinione pubblica italiana: armi sì/armi no, armi difensive/armi offensive, armi leggere/armi pesanti, iniziativa diplomatica dell’Europa/allineamento con gli Usa, pace ad ogni costo/pace solo con salvaguardia dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Lasciamo da parte il dibattito politico e guardiamo all…
Le liste Tre paesi monolista: la sfida sarà con il quorum. Solo cinque le donne in corsa per la guida dei municipi.
I 14 miliardi stanziati per aiuti e provvidenze varie hanno spiazzato un pò tutti, sindacati e Confindustria compresi, che preferiscono soluzioni strutturali sul cuneo fiscale (16 miliardi, ma per sempre) e non la politica degli una tantum. La copertura viene da una supertassa del 25% sugli «extraprofitti» delle società energetiche e, in un Paese che non ama i profitti, figuriamoci gli extra, la …
Mario Draghi lavora alla riunione del G7 e soprattutto alla sua imminente visita a Washington: sono i due maggiori impegni del presidente del Consiglio il quale, dopo l’accordo sul catasto col centrodestra, non ha alcuna intenzione di andare in Parlamento per un dibattito sull’Ucraina prima del question time del 19 maggio come gli chiede insistentemente il M5S da giorni.
La Presidenza del Consiglio ha istituito una commissione di esperti con compiti di proposta di iniziative volte a favorire la partecipazione dei cittadini al voto. La commissione, presieduta da Franco Bassanini, ha elaborato un «libro bianco», consultabile in versione provvisoria, dal titolo ambizioso: «Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto».
Come ampiamente previsto, Emmanuel Macron è stato rieletto e sarà Presidente della Francia per altri cinque anni. Lo scarto è stato ampio, secondo gli exit poll alla chiusura delle urne 58,5% contro 41,5%, anche se molto meno ampio di quanto lo fosse cinque anni fa, quando Macron al secondo turno si impose, anche allora su Marine Le Pen, con uno scarto di quasi trenta punti percentuali, 66,10% co…
La guerra in Ucraina sta modificando i termini del conflitto politico in Europa? Non ci può essere una sola risposta, perché in definitiva ogni Paese racconta una storia propria, specie se al centro c’è il futuro della Francia «eterna». Fin qui sappiamo che le recenti elezioni in Ungheria hanno premiato per la quarta volta Orban, l’amico di Putin, mentre nel caso della Francia le convergenze para…
Nella sua prima intervista da premier, rilasciata a Pasqua al direttore del Corriere Fontana, Mario Draghi ha scelto la retorica del bicchiere mezzo pieno. Il senso complessivo è l’esortazione agli alleati di governo di valorizzare i buoni risultati anziché discuterli continuamente.
Sulla politica italiana la guerra sta producendo conseguenze molto contraddittorie. Tanto che ci si potrebbe chiedere quanto a lungo potrà durare questo equilibrio – che ci dovrebbe portare sino alle elezioni politiche dell’anno prossimo – nonostante che la gravissima situazione internazionale stia facendo da «collante» alla politica un po’ in tutti i Paesi d’Europa. Però da noi la situazione è v…