Il pericolo valanghe resta altissimo sulle Orobie. E’ impensabile avventurarsi sui sentieri invernali. Un report di quanto accaduto la scorsa domenica ci è stato inviato da Mario Marzani presidente del Consorzio Pro Maslana. Ecco foto e cartina della zona altamente a rischio del Curò.
È stato un fine settimana di forti precipitazioni, nevose solo oltre i 1.500-1.600 metri di quota. L’appesantimento del manto nevoso in quota ha provocato molti distacchi spontanei di valanghe compresa quella della Valbona, sul territorio di Valbondione.
La pioggia battente caduta nella giornata di sabato e poi durante la domenica ha fatto scattare l’allerta un po’ in tutta la provincia. A Cene una frana ha messo a rischio due famiglie che, in via precauzionale, sono state evacuate.
Il 33enne che su una motoslitta e fuoripista, sabato scorso, è stato travolto da una valanga sull’alpe Malghera, a 2600 metri in Val Grosina, non ce l’ha fatta. Nella notte è morto nel reparto Rianimazione dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo.
Sarà un Capodanno con tempo mite, con il sole che torna al nord e ancora piogge al centrosud, ma con prospettive di miglioramento. Soprattutto, però, ci sarà un grande assente: il freddo, che dovrebbe tenersi lontano dall’Italia almeno fino all’Epifania.
Si sono avventurati a bordo di alcune motoslitte in Val Grosina, in una zona del territorio comunale di Grosio (Sondrio) dove l’indice del pericolo valanghe era elevato, e per poco non hanno assistito in diretta alla morte di uno di loro.
Dopo l’ondata di maltempo in Lombardia e le abbondanti nevicate, la Regione invita a non andare fuori pista e chiede ai sindaci di emettere un’ordinanza per vietare l’uso delle motoslitte a causa del rischio elevato di valanghe.
«Abbiamo fatto una riunione per valutare la situazione sul territorio regionale dopo le precipitazioni atmosferiche intense di questi ultimi giorni ed è emerso che non c’è la necessità di chiedere lo stato di emergenza».
Pioggia, tanta pioggia. Anche fino a 1.400-1.500 metri di quota. A Capovalle di Roncobello e Colere, (intorno ai mille metri), per esempio, nelle ultime 40 ore sono scesi dai 150 ai 200 millimetri di acqua.
«Probabili e diffusi scaricamenti e valanghe di piccole e medie dimensioni. Grado di pericolo 4: forte». Il bollettino neve e valanghe di Arpa Lombardia parla chiaro: andare in montagna oggi e nei prossimi giorni è particolarmente pericoloso.
È stata riaperta giovedì 26 dicembre, attorno alle 11, la strada che da Zogno conduce a alla frazione Poscante. Disagi anche in alta Valle Brembana dove la strada che collega Cusio con i Piani dell’Avaro è stata chiusa. Problemi in Val Seriana a Lizzola, frazione di Valbondione.
Al «Museum & Visitor Center» di New York, in Time Square, una valanga di biglietti d’auguri per un felice 2014
Mentre a Sedrina migliora la situazione dopo frana caduta sabato pomeriggio all’ingresso nord del paese, nella mattinata di domenica una caduta di massi abbastanza significativa ha portato alla chiusura della strada provinciale che da Serina porta a Cornalba.
Dal tardo pomeriggio di sabato a Sedrina via Roma è stata chiusa al traffico per uno smottamento che si è verificato sotto il manto stradale a circa 50 metri dalla chiesa parrocchiale arrivando dai Ponti.
Undici anni fa una frana distrusse Camorone: era il 28 novembre 2002. In queste settimane, dopo 11 anni, si tengono gli ultimi lavori di messa in sicurezza del «mostro» che cancellò la frazione di Brembilla, inghiottendo 23 abitazioni e i ricordi di una vita di 13 famiglie.
La Valle Serina è divisa in due dalle ore 22 di lunedì 2 dicembre, ovvero da quando uno sperone roccioso, si parla di circa 2.000 metri cubi di materiale, è crollato sulla strada provinciale 27, tra Algua e Serina, poco a valle della località Rosolo,