Giustizia, referendum tra battaglia e prudenza
ITALIA. Il «precedente Renzi» sui referendum ha fatto scuola.
ITALIA. Il «precedente Renzi» sui referendum ha fatto scuola.
ITALIA. L’Italia è l’unico Paese al mondo, in cui dalle urne escono di regola tutti vincitori. Nelle maggiori democrazie è prassi consolidata che lo sconfitto, dopo essersi congratulato con il vincitore, addirittura esca di scena.
ITALIA. «Cara Elly, così vai a sbattere; smettila con l’arroganza e ascolta qualche consiglio». Pierluigi Castagnetti, l’ex segretario del Ppi che ha un rapporto tanto stretto quanto riservato con Sergio Mattarella, scuote la testa e non rinuncia a dire la sua dopo la batosta che il Pd ha preso al referendum.
ITALIA. Il referendum ha mancato di molto la metà più uno degli elettori e quindi è come se non si fosse tenuto. Il referendum non è riuscito a terremotare il governo, che adesso è più in piedi di prima. Il referendum non ha convinto gli elettori moderati che si devono esser chiesti: perché la sinistra vuole abrogare una legge sul lavoro votata dalla sinistra medesima e così mollare un ceffone …
I DATI. Dati di affluenza definitivi in tutta Italia. Sull’edizione cartacea e digitale del nostro giornale di martedì 10 giugno, 15 pagine dedicate al voto, con commenti, analisi e soprattutto i risultati Comune per Comune.
AL VOTO. Secondo giorno per i cinque referendum abrogativi: lunedì 9 giugno seggi aperti fino alle 15. Quorum lontano.
ITALIA. In tutti i casi, le ripercussioni politiche del voto referendario saranno pesanti.
ALLE URNE . L’affluenza dei votanti per i 5 quesiti referendari alle 23 di domenica 8 giugno è stata di circa il 22%. I seggi riaprono alle 7 di lunedì 9 per restare aperti fino alle 15. Nella nostra Provincia ci sono anche più di 350 fuori sede. Nel capoluogo oltre 96mila elettori totali, con 447 neo diciottenni, e seggi composti da 111 presidenti e 333 scrutatori.
ITALIA. Di una cosa gli elettori possono essere certi: comunque vada, il referendum avrà delle conseguenze politiche. O in un senso o nell’altro. Chi sta decidendo se andare a votare o astenersi, se andare e votare sì oppure no, deve sapere che comunque, una volta tirate le somme, i partiti cercheranno in tutti i modi di tirare l’acqua al loro mulino.
AL VOTO. L’8 e 9 giugno si terranno cinque referendum abrogativi su temi riguardanti il lavoro e la cittadinanza. Ecco i quesiti nello specifico.
ALLE URNE . Italiani al voto su lavoro e cittadinanza. Il governo è per l’astensione, a sinistra prevale il «Sì» ma con dei distinguo. Per l’abrogazione delle leggi serve che voti il 50% più uno degli elettori, soglia raggiunta solo una volta negli ultimi 30 anni.
IL REFERENDUM. La sindaca Elena Carnevali: «Invito a recarsi alle urne per esprimere il voto».
AL VOTO. L’8 e 9 giugno si terranno cinque referendum abrogativi su temi riguardanti il lavoro e la cittadinanza.
Il quarto dei quesiti referendari, in calendario l'8 e il 9 giugno 2025, interroga sulla responsabilità negli appalti e sulla sicurezza sul lavoro.
Referendum dell'8 e del 9 giugno 2025. Il quesito numero 3 richiama l'attenzione sulla disciplina dei contratti a tempo determinato.
ITALIA. Un buon risultato per il centrosinistra, uno schiaffo al centrodestra. Le elezioni amministrative di domenica e lunedì hanno innanzitutto un simbolo: il ritorno di Genova all’amministrazione «rossa» dopo la lunga parentesi, peraltro molto elogiata, del sindaco civico di centrodestra Bucci ma anche dopo lo scandalo della giunta regionale Toti.
ITALIA. L’occasione referendaria dovrebbe servire per aprire un dibattito vero sui problemi del lavoro, dei salari bassi, della redistribuzione dei redditi, ma non sta andando affatto così.
ITALIA. Quasi nelle stesse ore in cui una sventagliata di mitra dei soldati israeliani metteva in fuga a Gaza una delegazione dell’Unione europea (che comprendeva il nostro viceconsole), a Roma, a Montecitorio, si votavano le mozioni dei vari gruppi parlamentari sulla situazione nella Striscia di territorio palestinese sottoposto al fuoco dell’Idf inviato dal governo Netanyahu.
ITALIA. Mancano esattamente tre settimane all’apertura delle urne referendarie e un grande interrogativo grava sul loro responso.
ITALIA. Ora anche due governatori si aggiungono alla lista di leader ed esponenti del centrodestra che invitano gli italiani a non andare a votare l’8 e il 9 giugno per i cinque referendum promossi dalla Cgil di Maurizio Landini e appoggiato, in modi diversi, dai partiti dell’opposizione.