Governo, Pd e 5 Stelle ancora distanti Al via nuovo giro di consultazioni
Non sono bastate 4 ore di vertice lunedì sera per raggiungere un accordo di governo tra M5s e Pd, che torneranno a incontrarsi martedì mattina.
Non sono bastate 4 ore di vertice lunedì sera per raggiungere un accordo di governo tra M5s e Pd, che torneranno a incontrarsi martedì mattina.
Tutto il mondo politico locale e nazionale ricorda il grande campione: «Felice Gimondi non era solo un campione, era un uomo con un grande senso dell’umorismo e una memoria strepitosa».
Questa crisi di governo si segnalerà come straordinariamente confusa e contraddittoria: il livello di tatticismo che hanno raggiunto i vari protagonisti, di maggioranza e di opposizione nessuno escluso, vanno molto al di là del ragionevole. E tuttavia qualche elemento politico di sostanza si riesce a vedere pur in mezzo alla nebbia della propaganda. La sostanza è che ieri Pd, M5S e Leu hanno vota…
Deciso il calendario della crisi. Non passa la proposta leghista di anticipare a l 14 agosto la sfiducia al premier Giuseppe Conte, che invece sarà in Aula il 20. Ma è stata bagarre in Senato. Il ministro dell’Interno Salvini attacca Renzi e «apre» ai Cinque Stelle sulla riforma, ma arriva il No di Forza Italia alla lista unica con la Lega.
Un caos così surreale, in agosto, non ha precedenti. Incertezza e stabile instabilità hanno fatto da sfondo ad una crisi di governo con vista sull’ignoto. Uno, due o tre esecutivi a seconda delle circostanze, come abbiamo visto. Una strettoia con poche soluzioni di sopravvivenza e da percorrere al buio. Il punto di svolta è la richiesta di Salvini di andare al voto, mai così esplicita, avanzata d…
Il governo e la maggioranza hanno affrontato ieri l’ennesima prova «risolutiva», una di quelle che possono mettere a rischio la sua esistenza precaria e, in fondo, già segnata. E la prova riguarda la riforma della giustizia messa a punto dal Guardasigilli Bonafede, grillino fedelissimo di Di Maio e sponsor di Giuseppe Conte quando era uno sconosciuto professore di Diritto. Bene, per Di Maio la ri…
Può anche darsi che la determinazione dimostrata dalla capitana della Sea-Watch, Carola Rackete, nel voler far approdare a tutti i costi il suo carico di 42 immigrati finisca per risvegliare il sentimento di umanità degli italiani, sinora tacitato dalla retorica securitaria del leader leghista. Può darsi insomma che sull’onda dell’emozione suscitata dalla «provocazione» della – per riprendere l’e…
Il coordinatore provinciale conferma le dimissioni annunciate e poi stoppate qualche mese fa.
Urne chiuse alle 23, a Dalmine Francesco Bramani è il nuovo sindaco leghista con il 50,95% delle preferenze, a Romano confermato Sebastian Nicoli (51,37%) così come a Ranzanico resta Renato Freri che la spunta per sei voti.
Urne saranno aperte dalle 7 alle 23. Seguiremo in diretta i risultati e la proclamazione dei sindaci.
Su «L’Eco di Bergamo» in edicola oggi, sabato 8 giugno, quattro pagine con i candidati a sindaco e i programmi. A Dalmine sfida tra Alessio e Bramani, a Romano tra Nicoli e Natali. Il caso di Ranzanico, un migliaio di abitanti: il 26 maggio scorso i due aspiranti alla poltrona di primo cittadino, Buelli e Freri, incassarono entrambi 359 voti, in parità assoluta.
È tempo di alleanze a Romano e Dalmine in vista dei ballottaggi per le elezioni comunali di domenica 9 giugno. Il segretario nazionale del Pd nella Bassa per sostenere il candidato di centrosinistra.
Il 20,4% di chi ha scelto Salvini alle elezioni europee ha poi messo una croce sul nome di Gori.
Politicamente parlando, l’ultima volta che accadde fu un’era geologica fa. Era infatti il 24 maggio del 1985 quando il democristiano Giorgio Zaccarelli riuscì a farsi eleggere per la seconda volta consecutiva a Palazzo Frizzoni. Da allora ad oggi non c’è più riuscito nessuno, ma non è soltanto per questo che la rielezione di Giorgio Gori a sindaco di Bergamo può considerarsi, senza alcuna enfasi,…
Sergio Gandi il candidato più votato, exploit della Lista Gori, la débâcle di Forza Italia, la lista di sinistra che all’ultimo riesce a strappare un seggio.
Su «L’Eco» in edicola oggi, martedì 28 maggio, quaranta pagine dedicate alle elezioni. Storico bis per il sindaco uscente della città, riconfermato al primo turno con il 55,3%. Stucchi fermo al 39,32%. Dalmine e Romano di Lombardia al ballottaggio. Pareggio a Ranzanico, che tornerà alle urne. Il voto europeo: Carroccio al 51,11%.
In un’elaborazione di Twig, la mappa del voto delle Europee in provincia di Bergamo. Guarda come si sono distribuite le preferenze nei Comuni al voto.
La Lega è il primo partito e nella terza proiezione (ore 1,15) Swg per La7 è al 34,1%.
È Laura Antonia Marino, e non Maino, come pubblicato in precedenza su L’Eco di Bergamo il nominativo corretto della candidata alla carica di consigliere comunale a Bergamo.
Domenica 26 maggio urne aperte nei Comuni bergamaschi: si vota per le elezioni europee e per scegliere 166 nuovi sindaci. Ecco una semplice infografica per consultare tutti i candidati di tutti i paesi.