Bergamo, Via Moroni: sottopasso ciclopedonale al posto del passaggio a livello
Decisione dopo il confronto fra Comune e Rfi. Tratto di strada chiuso, mezzi deviati su via dei Caniana. Facoetti: «Intasamenti». Zenoni: «Monitoriamo i flussi».
Decisione dopo il confronto fra Comune e Rfi. Tratto di strada chiuso, mezzi deviati su via dei Caniana. Facoetti: «Intasamenti». Zenoni: «Monitoriamo i flussi».
Al primo giorno di apertura degli sportelli di Palazzo Uffici per il pagamento della Tasi, l’assessore al bilancio e vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi annuncia che nel 2015 le detrazioni non saranno in misura fissa per tutti i contribuenti ma basati sulle rendite catastali.
Quasi tre ore di faccia a faccia tra Giorgio Gori e Franco Tentorio per il passaggio di consegne. Il primo round martedì a Palazzo Frizzoni: tra i primi nodi la Tasi e la movida di Santa Caterina. Con una curiosità: la metà degli ex assessori dice addio alla politica.
Si avvicina la scadenza del 16 giugno quando i bergamaschi saranno chiamati a pagare per la prima volta la Tasi. Acronimo di «Tassa dei Servizi Indivisibili», l’imposta ha preso il posto, insieme alla Tari, dell’Imu, la vecchia tassa sugli immobili.
Enrico Facoetti, assessore al Bilancio del Comune di Bergamo, non ci sta. Ha letto l’indagine dell’Uil sulla Tasi («A Bergamo si pagheranno 21 euro in più rispetto all’Imu 2012) e il commento di Misiani (È un aumento del 10%») e replica: «I dati devono essere sbagliati».
Su 32 città capoluogo che hanno deliberato la Tasi, in 12 di queste si pagherà più dell’Imu pagata nel 2012. Lo afferma il Servizio delle Politiche Territoriali della Uil. Tra le città dove si pagherà di più c’è anche Bergamo, con 21 euro in più.
Una decisione dovrebbe essere presa dal Governo entro il fine settimana, ma stando agli aggiornamenti delle ultime ore, è probabile che il pagamento della prima rata della Tasi slitti dal 16 giugno al 16 settembre.
È vero che tutto l’ambaradan delle telecamere non aveva come obiettivo principale quello di far cassa, ma di far rispettare le zone a traffico limitato, ma è vero anche che qualche riflesso positivo sul bilancio non avrebbe guastato. E invece è successo l’esatto contrario.
«Il sindaco e l’amministrazione comunale precisano che la visita a Roma per la santificazione di Giovanni XXIII avrà le spese a totale carico dei singoli partecipanti». Da Palafrizzoni una delegazione di 16 persone, più altri 54 aggregati.
A Palazzo Frizzoni l’hanno subito ribattezzato «tesoretto», che di questi tempi fa il suo bell’effetto. Dodici milioni circa di avanzo di amministrazione, ovvero di risparmi, da consegnare alla prossima amministrazione.
«Fi sito u moment», «State zitti un attimo». Il militante richiama tutti all’ordine. Troppo brusio nel «point». E qualcuno potrebbe anche fraintendere. Perché è vero i lumbard per la prima volta hanno inaugurato ieri un quartier generale elettorale in città
Cambia la forma, ma per le tasche dei cittadini contribuenti non la sostanza. I proprietari di una prima casa pagheranno la relativa imposta, come avvenuto nel 2012 per la prima casa e nel 2013 per la seconda. Non più l’Imu, ma la Tasi.
Ancora un botta e risposta sulla Tari, la famigerata tasse sui rifiuti. Dopo quelli a mezzo stampa e in prima Commissione, anche in Consiglio comunale maggioranza e opposizione non se le sono mandate a dire.
Dopo i mesi del caos normativo, arrivano le prime certezze in fatto di tasse e imposte da pagare. Palazzo Frizzoni ha messo un punto fermo. Mercoledì la Giunta comunale ha dato il via libera alla Tari, la nuova tariffa dei rifiuti che sostituisce la Tares
«Fatti due calcoli sono circa 1 milione 254 mila euro»: Enrico Facoetti, assessore al Bilancio, fa di conto dopo l’annuncio dei dividendi 2013 di A2A, la multiutility detenuta all’1,4% da Palafrizzoni.
I Comuni potranno aumentare dello 0,8 per mille le aliquote Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che di fatto non è altro che la nuova addizionale sulla casa che prende il posto dell’Imu. Se il governo ha messo un punto fermo sulle imposte, Palazzo Frizzoni deve decidere come muoversi.
«Ci sono Comuni che hanno fatto i furbi, noi ci siamo sempre mossi con onestà e coerenza e a Bergamo non si pagherà l’Imu sulla prima casa».Il sindaco Tentorio e l’assessore al Bilancio Enrico Facoetti difendono il proprio operato.
Meno due. Non è un conto alla rovescia, ma un conto «al rovescio» e anche piuttosto salato. Per la prima volta nella storia di Palafrizzoni, infatti, la contabilità tra Stato e Comune di Bergamo presenta un saldo negativo.
Sono partiti in questi giorni i primi degli oltre 65 mila avvisi di riscossione della quarta e ultima rata della Tares, la tassa sui rifiuti. Un’imposta che complessivamente per Palazzo Frizzoni vale 19,5 milioni, a cui si aggiungono con l’ultima rata 2,5 milioni che finiranno allo Stato.