Terremoto, le donazioni dei bergamaschi a trenta comunità vicine ad Amatrice
«Stanno a demolì la casa di zio Pasquale, andiamo a vedere». Nel centro di Amatrice la signora chiama a raccolta i parenti. A due mesi dal sisma che nella notte fra il 23 e il 24 agosto, in 122 secondi dalle 3,37 provocò 298 morti in queste valli all’incrocio fra Lazio, Umbria e Abruzzo, il paese simbolo della tragedia è un campo di soccorso dove curare ancora ferite fisiche e dell’anima.