Precipitò da 5 metri e morì in cantiere: confermate in appello le assoluzioni
Marco Oldrati, operaio 52enne di San Paolo D’Argon, morì sul lavoro precipitando da circa cinque metri da terra l’8 maggio 2021. Confermata l’assoluzione per 5 imputati.
Marco Oldrati, operaio 52enne di San Paolo D’Argon, morì sul lavoro precipitando da circa cinque metri da terra l’8 maggio 2021. Confermata l’assoluzione per 5 imputati.
A VILLONGO. Nell’aprile 2023 picchiarono Danilo Calissi sotto casa per un debito e gli portarono via l’orologio da 8mila euro: in cella due fratelli e un amico bresciani.
ENTRATICO. Le difese di Matteo Gherardi e Poretti chiedono l’abbreviato: «Non si sono mai prefigurati che potesse morire».
IN TRIBUNALE. «Potevano salvargli la vita, ma nessuno di loro ha voluto farlo». Il pm Chiara Monzio Compagnoni lo ha affermato nell’udienza di mercoledì 22 maggio, poco prima di chiedere condanne per più di un secolo nei confronti dei 4 imputati per l’omicidio di Angelo Bonomelli, 80 anni, noto impresario di pompe funebri di Trescore trovato morto nella sua auto il 9 novembre 2022 in un parchegg…
IL PROCESSO. Dall’autopsia si evince che la quantità di sedativo poteva essere molto pericolosa per un soggetto fragile, quale era Angelo Bonomelli, morto l’8 novembre 2022. Alla sbarra, accusati a vario titolo di omicidio, ci sono quattro imputati, accusati di averglielo somministrato di nascosto per addormentarlo e derubarlo.
Lo ha deciso la Corte d’Assise che sta valutando la posizione del 62enne, ex agente di commercio, a processo con l‘accusa di aver ucciso la cugina Stefania Rota.
LA SENTENZA. Montello, le motivazioni della Corte d’Assise per la condanna a 14 anni per omicidio. «L’imputato accettò il decesso del motociclista come prezzo da pagare per liberarsene».
MONDO. Nelle elezioni del 2020 il 92% dell’elettorato afroamericano degli Stati Uniti ha votato il candidato democratico Biden.
LE MOTIVAZIONI. Tre condanne all’ergastolo per le sorelle Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, il «trio criminale» che secondo i giudici ha ucciso Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù e madre delle due imputate.
LEFFE. Lasciò morire di stenti la figlia. L’accusa punta ancora il dito sulla rete di presunti favoreggiamenti con i quali sarebbe stato riconosciuto il deficit cognitivo. L’inchiesta si allarga.
IL CASO. «Siamo venuti a Bergamo da Roma ieri (mercoledì 14 febbraio, ndr), abbiamo preso l’albergo perché io potessi testimoniare stamattina a processo. Abbiamo anche pagato l’avvocato. Ora torniamo a casa così, con l’amaro in bocca: purtroppo siamo stati truffati.
IL PROCESSO. L’incidente nel 2018. Secondo l’accusa sarebbe fuggito, avrebbe incendiato la vettura per cancellare le prove e poi minacciato un testimone: chiesta la condanna 6 anni. Per la difesa non c’è la certezza che guidasse lui.
CISERANO. Il pm: scippò un cellulare e lo restituì per 300 euro. Il 21 dicembre il non luogo a procedere, ma resta possibile imputato.
LA TRUFFA. Si presentava all’esame per la patente di guida con i documenti del cliente. Sosteneva e superava sia la prova teorica, sia quella pratica, ottenendo la patente sulla quale erano stampati i dati anagrafici del cliente, ma con la propria foto.
LA DECISIONE. Ergastolo per tutti e tre gli imputati per l’omicidio di Paola Ziliani, la ex vigile di Temù, uccisa l’8 maggio 2021 dalle due figlie Paola e Silvia e da Mirto Milani, fidanzato della maggiore, tutti rei confessi.
IL PROCESSO. Il difensore del conducente che causò lo schianto in cui morì il motociclista Walter Monguzzi, il 30 ottobre 2022 a Montello: «L’imputato partì per primo, voleva solo andarsene». Nella scorsa udienza il pm ha chiesto la condanna a 24 anni.
LA STORIA. Vessata per cinque anni dal fidanzato geloso: condannato a 10 anni dopo che lei ha trovato il coraggio di denunciarlo. Per controllarla durante i turni notturni, la obbligava a passare la notte nel parcheggio della fabbrica.
ROMANO. Un 72enne a processo 12 anni dopo l’assalto a una stazione di servizio. La traccia genetica è sua, ma le vittime non lo riconoscono.
IL PROCESSO. L’imputato in auto speronò Walter Monguzzi, di Osio Sotto, poi scappò. Ha sempre negato di aver agito dolosamente. Invocata l’aggravante dei futili motivi. L’accusa: lo incastrano le intercettazioni in cella.
IL DRAMMA. La donna accusata di aver ucciso i suoi due bambini si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Resta nella camera di sicurezza del «Papa Giovanni», respinta la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla difesa.