Donna bergamasca vittima della strage Era nel locale assaltato dall’Isis a Dacca
Una donna bergamasca, Maria Riboli, è morta nella strage di Dacca, capitale del Bangladesh.
Una donna bergamasca, Maria Riboli, è morta nella strage di Dacca, capitale del Bangladesh.
«Aiuto, sono a Istanbul e mi hanno rubato tutto, sei la mia unica speranza: ho bisogno di un prestito per rientrare». Le caselle di posta elettronica di molti cittadini, anche bergamaschi, a meno di 24 dal sanguinoso attentato sono state raggiunte da un’ondata di spam fraudolento.
Favoreggiamento di immigrazione clandestina aggravata dal fatto che fossero presunti terroristi islamici. Per questo motivo la Polizia di Bergamo ha fermato a Roma un somalo di 35 anni, ricercato da tempo.
Sapevano chi era, lo cercavano da mesi, da quando era stato emesso il fermo nei suoi confronti. Ma lui, il somalo «Mohammed», si nascondeva nelle pieghe di una clandestinità facilitata dai documenti falsi: coi quali aveva una certa dimestichezza, visto che campava procurandoli ai migranti disposti a sborsare migliaia di euro per il viaggio della speranza.
Un cittadino somalo è stato arrestato nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 giugno a Roma dalla Digos di Bergamo in collaborazione con la Digos di Roma. L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata dal fatto di aver aiutato due clandestini accusati di terrorismo.
Qual è il limite del coraggio e del perdono? Capita di porsi queste domande, e le risposte più belle, in questi giorni, le abbiamo trovate nel libro «Non avrete il mio odio» (Corbaccio, pp.128, euro 8,50) di Antoine Leiris. Sua moglie Helene è stata assassinata al teatro Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015.
Voleva partire per la Siria a combattere, convinta dal marito musulmano: è la vicenda di una donna bresciana sposata con un trentenne nordafricano.
Il Dipartimento di Stato americano lancia l’allerta viaggi in Europa citando potenziali rischi di attacchi nel corso di «eventi importanti e siti turistici».
Continua il festival Fare La Pace, al Centro Congressi papa Giovanni a Bergamo. Giovedì sera si è parlato di di terrorismo con la presidente della Rai Monica Maggioni.
Una persona è stata uccisa e tre sono rimaste ferite (una in modo non grave) dopo essere state aggredite da un uomo che ha attaccato con un coltello alcune passeggeri a una stazione nei pressi di Monaco di Baviera stamattina, martedì 10 maggio. Lo riferiscono i media tedeschi.
Dopo il braccio di ferro tra Apple e l’Fbi per lo sblocco dell’iPhone di uno dei killer di San Bernardino, si profila un altro duello tra il governo Usa e la Silicon Valley in tema di privacy e terrorismo.
Che alcune persone vogliano lasciare la Brianza degli ipermercati per la Siria tormentata dalle bombe è un dato che dovrebbe far riflettere chi parla di qualità della vita, piste ciclabili e metri quadrati di verde pro capite.
Il senatore bergamasco Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), commenta i 6 arresti per terrorismo internazionale.
Volevano partire per la jihad nei territori di guerra siro-iracheni portando i due figli di 2 e 4 anni: una coppia di presunti estremisti islamici, residenti nella provincia di Lecco, è stata arrestata in una operazione congiunta Ros-Digos, nell’ambito della quale sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare.
Non solo Francia e Belgio: l’Isis ha cellule dormienti che preparano attacchi terroristici anche in Italia, Germania e Inghilterra. E’ l’allarme lanciato dallo zar dell’intelligence Usa James Clapper in un colloquio con il Christian Science Monitor.
Obama non ha certo misurato le parole: «Il rischio del terrorismo nucleare» ha detto «è oggi la minaccia più grande a livello globale». Il capo dell’Agenzia per l’energia atomica, il giapponese Yukiha Amano, è stato altrettanto categorico: «I rischi di attacchi con uso di materiale nucleare, che sia un ordigno acquistato sul mercato nero o una bomba sporca, sono altissimi». Ciò nonostante, dopo l…
Da Bergamo all'Isis senza ritorno. La denuncia arriva da un'inchiesta delle "Iene", che mostra immagini della sorveglianza dell'aeroporto di Orio da dove una donna albanese residente con la famiglia in un paese della provincia di Lecco è partita alla volta …
Il 12 dicembre 2014 una donna e il suo bambino sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto di Orio al Serio prima di prendere un volo.
L’approvazione al Parlamento europeo: ora le compagnie dovranno comunicare alle autorità i dati dei voli da Paesi extra Ue. Perplessità sulla privacy.
Dopo oltre quattro anni di forti polemiche, il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza l’istituzione del registro dei passeggeri aerei, il Passenger name record (Pnr), uno strumento in più per combattere il terrorismo.