Lo spettro di Trump sul governo italiano
MONDO. Ancora qualche adempimento formale, ancora la convention dei democratici, ancora qualche schermaglia di rito e i giochi saranno fatti.
MONDO. Ancora qualche adempimento formale, ancora la convention dei democratici, ancora qualche schermaglia di rito e i giochi saranno fatti.
MONDO. Ha oltrepassato, per sbaglio o per ingenuità, una delle cosiddette «linee rosse» oppure ha osato superarle a sprezzo del pericolo.
MONDO. «Lost America», America smarrita: è il titolo che va per la maggiore sui media statunitensi dopo l’attentato a Donald Trump, figura carismatica e controversa, sgusciante come una locusta.
MONDO. Arriveranno le indagini e con esse le spiegazioni, magari qualche rivelazione.
TEMPO LIBERO. Le uscite e i film in programmazione per il fine settimana.
ITALIA. Per Giorgia Meloni il vertice Nato in corso a Washington subito dopo le elezioni francesi e a un passo dal voto al Parlamento europeo sulla nuova Commissione europea, è un test assai significativo e non facile da superare.
MONDO. Le visite ufficiali di Viktor Orbán, prima a Kiev poi a Mosca, hanno sorpreso non solo la diplomazia internazionale ma anche i più attenti osservatori.
IL COMMENTO. Mai le sorti dell’Europa sono state appese al verdetto elettorale di uno Stato membro come in queste settimane lo sono con la Francia. Nemmeno nel 1958, quando la nazione d’Oltralpe investita dalla guerra d’Algeria si trovò sull’orlo di un colpo di Stato. Nemmeno allora il nostro continente temette gravi conseguenze.
MONDO. Rendere l’Intelligenza Artificiale sicura in vista del «più grande anno elettorale della storia». La faccenda è seria.
MONDO. La sostanza è una sola: una giuria popolare ha riconosciuto Donald Trump colpevole.
MONDO. I numeri sono impressionanti. Per due giorni 19 navi da battaglia, 16 mezzi della guardia costiera e 49 aerei da guerra della Cina hanno circondato, e di fatto isolato dal resto del mondo, l’isola di Taiwan con un’esercitazione militare che, per la sua ampiezza e il suo carattere minaccioso, non ha eguali nella storia recente dei due Paesi.
MONDO. «Ce n’etait qu’un debùt», non è che l’inizio, dicevano i giovani per le strade di Parigi oltre mezzo secolo fa, all’epoca del famoso Maggio francese.
MONDO. Primi raggi di sole sulle relazioni sino-americane. Siamo ancora lontani da un vero e proprio «reset» nei rapporti bilaterali, poiché troppe sono le questioni aperte, ma i due Paesi sono tornati finalmente a dialogare costruttivamente, mettendo da parte i «diktat» dello scorso anno.
MONDO. Ancora qualche giorno e sapremo con certezza quali nomi da inviare a Strasburgo ci propongono i partiti. Sin d’ora però emergono alcuni dati che meritano di essere sottolineati. Prima considerazione: non si può dire che il confronto tra le forze stia infiammando il cuore degli elettori.
MONDO. Per anni abbiamo sentito lamentare un presunto disimpegno degli Stati Uniti dal Medio Oriente.
MONDO. E adesso? Dopo il lancio di circa 300 ordigni contro Israele da parte dell’Iran, che a sua volta replicava al bombardamento della propria ambasciata a Damasco, che potrà accadere ancora?
MONDO. Spingere Kiev a rinunciare alla Crimea e alle province del Donbass, oggi sotto controllo del Cremlino, e spegnere così di conseguenza il conflitto russo-ucraino. Ecco sintetizzato in poche parole il piano di Donald Trump, una volta che il magnate newyorkese tornerà alla Casa Bianca il prossimo gennaio.
IL CONFLITTO. Tra l’uccisione dei sette volontari dell’Ong World Central Kitchen (che porta a oltre 200 il numero degli operatori umanitari e sanitari morti durante le operazioni a Gaza) e il bombardamento dell’ambasciata dell’Iran nella capitale siriana Damasco c’è un nesso assai più stretto di quel che sembri.
ITALIA. Come soffrono, le coalizioni politiche: che siano al governo o all’opposizione, le mille difficoltà politiche interne, elettorali e internazionali rendono amarissime queste giornate.
MONDO. «Quando un popolo vota ha sempre ragione», dichiara pubblicamente il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a proposito del plebiscito che ha confermato lo zar Vladimir Putin al potere. Forse ha scelto la nazione sbagliata per fare esempi di democrazia.