IL 25 Aprile divide ancora anche l’esecutivo
ITALIA. Divisi nel giorno della festa. La maggioranza e il governo affrontano così il 25 Aprile, «patrimonio di tutti gli italiani» come dice Mattarella che esorta a «tener viva la memoria».
ITALIA. Divisi nel giorno della festa. La maggioranza e il governo affrontano così il 25 Aprile, «patrimonio di tutti gli italiani» come dice Mattarella che esorta a «tener viva la memoria».
Politica interna. Considerata la data di nascita del governo, il 25 ottobre, la conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni la si può considerare, come dice lei, un incontro di «inizio attività». Troppo presto per giudicare l’attività di un governo ancora in fasce nonostante che abbia alle spalle l’approvazione definitiva dell’atto politicamente più importante dell’anno, ossia la manovra di…
Italia. Nell’anno del signore 1994, il Msi, il partito della destra nostalgica, dopo cinquant’anni ininterrotti di duro esilio, poteva finalmente celebrare il suo ingresso nel salotto buono della politica nazionale, grazie all’inaspettato successo elettorale di Silvio Berlusconi.
La storia dell’altro Bugatti (non quello delle macchine), una raccolta di scritti dal carcere di Frosinone, una storia di famiglia opera di una scrittrice italiana quasi dimenticata, la bomba e la memoria di Piazza Fontana. E un volume che racconta Bergamo in breve. Cinque titoli per delle idee regalo, o anche solo per orientarsi dentro nuovi territori di lettura (e di riflessione)
Ci sono tanti elementi di discontinuità nel governo che è appena nato. Ma nello stesso tempo sappiamo che, sui fondamentali, la compagine guidata da Giorgia Meloni si muoverà lungo binari consueti senza neanche provare a cambiare direzione.
Nasce un governo di record. Il primo nella storia della Repubblica, per non parlar del Regno, guidato da una donna. Il primo talmente sbilanciato a destra da essere guidato da una leader politica nata in seno al partito che i chiamava Movimento Sociale Italiano e che radunava degli sconfitti del Fascismo e di Salò.
Che sia o no la «manfrina» di cui parla Matteo Renzi, l’armistizio tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi consentirà in primo luogo che il centrodestra vada unito alle consultazioni del Capo dello Stato e poi soprattutto che si arrivi rapidamente al varo della lista dei ministri rispettando lo scadenzario ipotizzato dalla presidente del Consiglio in pectore: sciogliere subito la riserva dopo l’in…
Mai elezione pare più scontata. Il centrodestra è dato per vincente. Non si esclude addirittura un suo en plein: ossia la conquista di oltre i due terzi degli eletti; il che lo metterebbe nelle condizioni di poter non solo imporre Meloni premier, ma anche di poter cambiare a suo piacimento la Costituzione.
Il duello tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta è ormai cominciato e l’avvio è avvenuto sul terreno più delicato: la scena internazionale. Se la Meloni aveva rassicurato i giornali stranieri sul fatto che lei ha tagliato le radici neo-fasciste (subito però rimbeccata da «la Repubblica» con la pubblicazione di un vecchio video in cui si vede l’allora giovane militante del Msi definire Mussolini il mi…
Il commento. Per fortuna c’è Mattarella, colui che ci protegge dall’alto del Colle. È questa la prima osservazione che si può fare all’improvvida uscita di Berlusconi, per il quale se il presidenzialismo entrasse in vigore «sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella per andare all’elezione diretta del Capo dello Stato». Poi, come da copione, il prestigiatore di Arcore ha cercato di ri…
Dicono che la base di «Azione» sia in rivolta contro il «tradimento» di Carlo Calenda che martedì 2 agosto, dopo lunga ed estenuante trattativa, ha finalmente stretto un accordo con Enrico Letta. Basta leggere sulle pagine social del movimento e di «Più Europa», il raggruppamento di radicali come Benedetto della Vedova ed Emma Bonino, per rendersene conto: l’idea di arrivare ad una alleanza elett…
Il commento Nella nostra storia, c’è un solo precedente di una convocazione elettorale in autunno. Era il novembre 1919, più di un secolo fa, in un’Italia squassata da una gravissima crisi sociale, economica e politica seguita al trauma della Grande guerra. Per la prima volta dall’Unità, il ceto politico, che si vantava di aver costruito il Regno d’Italia, si ritrovò senza una maggioranza in Parl…
Riconoscimenti a Domenico Bosatelli, Franco Tentorio, Claudio Bonfanti, Nicola Preteroti e alla Mensa dei Frati Cappuccini.
Giorgia Meloni sta vivendo un momento magico, che c’è se riesci a prenderlo, per via della progressiva crescita di consensi virtuali (derivano dai sondaggi) che pongono Fratelli d’Italia a ridosso della Lega. L’unica donna alla guida di un partito, e nel clima attuale conta, leader di una destra che ha lo zoccolo duro nella filiera Msi-An e che beneficia oggi di un ritorno di fiamma in tutti i se…
Martedì 30 aprile la sua ultima seduta in Consiglio comunale: standing ovation finale. Leggi l’intervista di Dino Nikpalj su «L’Eco» in edicola mercoledì 1 maggio.
Non si contano ormai i motivi di scontro elettorale tra Lega e Cinque Stelle, la prima intenta a conquistare il primato e il secondo terrorizzato da un possibile crollo verticale anche nella consultazione del 26 maggio per le Europee. Gli ultimi sviluppi di questo continuo scambio di colpi (anche bassi) riguardano ancora i migranti e il comune di Roma. Matteo Salvini è di nuovo alle prese con la …
di Dino Nikpalj Gli azzurri puntano i piedi e dicono no all’ipotesi di confermare a tempo Macconi in quota Comune. Questa mattina l’assemblea dei soci dell’aeroporto nominerà il nuovo Consiglio d’amministrazione.
Sale a 8 il numero dei candidati bergamaschi che puntano al Parlamento europeo. Il «trevigliese» d’adozione Basilio Mangano ( Ncd), Sonia Fatnassi, italo-tunisina cresciuta a Cortenuova (Fi) e il bergamasco del capoluogo Francesco Keller (Scelta europea).